Redazione
Sono passati 20 anni dal rilascio sul mercato del Virtual Boy, console fallimentare di Nintendo mai rilasciata su territorio europeo. La piattaforma, rilasciata nel 1995, fu la prima ad implementare il 3D stereoscopico.
Sebbene l’idea delle tre dì applicate ai videogiochi fosse per il periodo azzeccata, la frettolosa realizzazione del progetto VR-32 ne penalizzò lo sviluppo. Ne risultò una console “portatile” dall’aspetto insolito, e le immagini 3D, di colore rosso e nero, dopo una sessione di gioco inferiore ad un’ora, comportavano nella maggior parte dei giocatori sintomi di malessere, nausea, cefalea o, nei peggiori casi, epilessia.
La console venne ritirata dal mercato un anno dopo dal rilascio. Un triste epilogo di una console che ai suoi tempi ha voluto osare troppo, ma che paradossalmente, potrebbe aver contribuito alla nascita di due astri nascenti dei nostri giorni: Nintendo 3DS e Oculus Rift.
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