Molti credono che gli spot in TV siano ormai obsoleti a causa della migrazione di gran parte dell’intrattenimento e dell’informazione su piattaforme e dispositivi portabili, ma le grandi aziende di videogame come Nintendo non sono della stessa opinione.
Non è un mistero che le multinazionali investano ancora milioni di dollari in pubblicità televisive, considerate ancora oggi il modo più veloce ed efficace di raggiungere le famiglie.
Nel 2019, secondo i dati racconti da VentureBeat sul pubblico americano, Nintendo si posiziona al terzo posto nella classifica degli investimenti in spot TV tra i maggiori produttori videoludici a livello globale, subito dopo Sony con PlayStation e Microsoft con Xbox.
Dalle statistiche risulta infatti che la grande N abbia investito 46 milioni di dollari in spot TV, generando oltre 3 miliardi di interazioni. Un numero considerevole se si pensa che ,ad esempio, Microsoft ha speso 100 milioni di dollari in pubblicità generando 4,8 miliardi di interazioni.
Sappiamo tutti che non basta un’ottima pubblicità per incrementare le vendite di un prodotto, ma questa deve essere visualizzata dal giusto pubblico, e prevedere quando il tuo target di riferimento è connesso davanti alla TV non è sempre semplice. Esistono dei programmi televisivi però, che tengono incollate allo schermo decine di migliaia di americani contemporaneamente, come NFL, NBA o il Super Bowl. Questi infatti risultano essere i programmi con il maggior numero di esborsi in pubblicità di videogiochi.
Le statistiche di VentureBeat portano alla luce un fatto al quanto curioso: al quinto posto nella classifica dei programmi per cui le grandi aziende sono disposte a spendere più soldi in pubblicità troviamo il cartone animato di SpogneBob SquarePants, dove il maggior investitore risulta essere Nintendo con oltre 7 milioni di dollari.
L’ingente somma investita dall’azienda nipponica non ha però prodotto i risultati sperati, infatti il numero di interazioni portate dalle pubblicità durante le puntate di SpongeBob sono pari a 395,7 milioni ed hanno subito un considerevole calo del 29,81% rispetto al 2018.
Chissà che novità pubblicitarie e di prodotti porterà il 2020. Le grandi aziende investiranno ancora così tanto in televisione o sposteranno capitali su altre piattaforme online?
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