Nintendo vince un’importante causa sui brevetti di Switch: i Joy-Con non sono un plagio

Era il 13 agosto del 2017 quando l’azienda californiana Gamevice citò in giudizio la Casa di Kyoto, rivendicando la paternità di alcuni brevetti di Nintendo Switch. Secondo loro, infatti, i coloratissimi Joy-Con erano troppo simili al controller del Wikipad, il loro ultimo dispositivo portatile. A onor del vero, pur presentando alcune innegabili somiglianze con la Switch, Il Wikipad non era dotato di controller rimovibili ma bensì di un particolare schermo, che si incastrava all’interno di una scocca unica e indivisibile.

In seguito al lancio di Nintendo Switch sul mercato e ai suoi incredibili record di vendite, la società californiana ha intentato una causa per provare a ottenere parte di quel successo. Adesso finalmente, a due anni e mezzo di distanza, è arrivata la sentenza definitiva.

Com’era prevedibile, tutte le 19 rivendicazioni depositate dalla grande N in merito ai reclami di Gamevice sono state accolte favorevolmente dai giudici statunitensi. Ecco un breve resoconto, tratto dal sito specializzato in processi Law360, che motiva la decisione della giuria:

Nintendo Co. Ltd. è uscita vittoriosa dalla causa intentata da Gamevice Inc. in merito ai brevetti riguardanti un dispositivo mobile. La Corte dei Brevetti (Patent Trial) e la Commissione d’Appello (Appeal Board) hanno invalidato tutti i 19 reclami mossi contro Nintendo. All’interno di due sentenze emesse martedì 10 marzo, la Commissione ha stabilito che l’esito dei diciannove reclami era ovvio, alla luce dei brevetti depositati in anticipo (da Nintendo, ndr).

E voi, cosa ne pensate di questa strana vicenda, che ha visto il suo epilogo solo dopo una lunga battaglia in tribunale?

In fondo, a scanso di equivoci, questa sentenza sui brevetti di Nintendo Switch testimonia per l’ennesima volta la creatività e l’inventiva della Casa di Kyoto, che non ha certo bisogno di ricorrere al plagio per realizzare nuove console. Avevate dei dubbi per caso?