Il creatore della PlayStation non considerava Nintendo una rivale

A ben guardare da un lato certe discussioni accese tra i giocatori e la presenza di più protagonisti nell’industria dei videogiochi dall’altro, verrebbe da chiedersi quali rapporti esistano tra questi ultimi. Rispetto alla definizione di rivali, Ken Kutaragi, responsabile della nascita del brand PlayStation, definisce in modo ben diverso i suoi contatti con Nintendo.

Le dichiarazioni provengono dalla puntata d’esordio di Harada’s Bar, nuovo e originale talk show a cura di Katushiro Harada, director di Tekken. Primo ospite di questo progetto condotto da “un bar segreto di Tokyo”, Kutaragi ha toccato diversi argomenti, fra cui spicca proprio il clima che negli anni ’90 si respirava tra Sony, Nintendo e SEGA.

Super Mario da una parte, Sonic the Hedgehog dall’altra e Crash Bandicoot dall’altra ancora, ogni utente si legava a una determinata mascotte e portava avanti i dibattiti con i possessori di altre console rispetto a lui. Eppure, per il papà di PlayStation, dietro le quinte non è mai esistita alcuna guerra platonica tra aziende. L’illustre ospite dello show ha spiegato il suo punto di vista ricordando il suo lavoro svolto per la casa di Kyoto:

Prima di PlayStation, ho lavorato al Super Famicom di Nintendo e Mr. Uemura e il suo team mi piacevano tanto, ero spesso con loro e siamo sempre andati d’accordo. Dall’esterno eravamo però visti come in lotta tra noi. Mi hanno sempre posto domande del genere: ‘La rivale di Sony è Nintendo o SEGA?’, ma in realtà non l’ho mai saputo perché eravamo tutti colleghi. Le persone all’esterno non la pensavano così in ogni caso… Non conoscevano la verità… Hanno vivacizzato la nostra industria.

Per Kutaragi insomma, sono stati i media a trasformare i rapporti tra le aziende in un conflitto, generando molto rumore e, al contempo, grande attenzione attorno alla scena videoludica del tempo. È curioso ricordare che proprio i due colossi giapponesi ebbero modo di collaborare alla realizzazione di una piattaforma da gioco che non ha mai visto la luce.