Monster Hunter non è sicuramente stato un titolo facile da adattare su Nintendo Switch. Sia Monster Hunter Rise sia Monster Hunter Stories 2 hanno presentato diverse criticità, da risolvere per dare agli utenti gli straordinari prodotti finali targati Capcom. Sia la casa produttrice sia il direttore di Rise, Yasunori Ichinose, hanno spiegato i differenti problemi e le sfide affrontate.
Per quanto riguarda Rise la sfida è stata quella di far rendere al meglio RE Engine su Nintendo Switch. il direttore Ichinose ha spiegato che è stata una partita difficile e insidiosa da giocare ma che ha dato grande soddisfazione a tutto il team di sviluppo. Questa difficoltà ovviamente è dovuta alla discrepanza fra l’immensità di RE Engine e la limitatezza di Nintendo Switch, circostanza che ha richiesto un lavoro infaticabile di adattamento e ottimizzazione.
Evidentemente il lavoro quindi è stato duro, ma visto il risultato c’è da levarsi il cappello di fronte alla capacità del team di sviluppo. Il gioco è eccezionale sotto tutti i punti di vista, e non risente quasi mai delle limitazioni che impone una console come Nintendo Switch.
Anche Stories 2 sta presentando le sue difficoltà, ma per motivi differenti. Durante un’intervista per una testata giapponese Capcom ha infatti spiegato i criteri di scelta dei mostri da includere nel titolo in uscita il 9 luglio. Apparentemente i mostri sono stati scelti fra quelli più amati della serie, in particolare fra quelli provenienti da World. In questo modo ogni giocatore potrà scegliere il proprio mostro preferito e allenarlo.
Per ora i mostri di Rise non troveranno spazio nello spinoff, fa eccezione il Palamute che sarà aggiunto con il primo aggiornamento gratuito il 15 luglio. Il legame fra i due titoli quindi rimane forte e si svilupperà certamente nel futuro.
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