Nel 2017, insieme al Nintendo Switch, è stato venduto uno dei giochi che ancora oggi, dopo ben cinque anni, resta tra i migliori titoli dedicati alla console, Super Mario Odissey. Com’è facile immaginare, il lavoro dietro un successo di tali proporzioni non è stato per niente facile. A confermarlo è lo stesso VFX Artist, Junki Ikeuchi, che in un post tra gli annunci di lavoro del sito giapponese di Nintendo ha svelato alcuni retroscena sullo sviluppo degli effetti grafici del gioco.
“Prima dell’uscita di Super Mario Odissey, facemmo un trailer per annunciarlo in cui Mario saltava fuori da un tombino e correva in giro attraverso una città simile a New York, fatta in computer grafica. L’idea del video consisteva nell’avere Mario, in versione animata, in contrasto con un paesaggio urbano realistico, verosimile. Come progettista degli effetti del progetto, questo lavoro mi ha posto molte sfide.”
Creare armonia tra questi elementi è stata una delle maggiori fatiche di cui Ikeuchi ha dovuto farsi carico, ma non solo nel trailer di presentazione. Com’è ben noto, in Super Mario Odissey l’avventuroso idraulico affronta un viaggio attraverso gli scenari più disparati tra cui i regni delle Sabbie, del Lago e della Selva. Ognuno dei luoghi vistati è rappresentato in uno stile unico, specifico per il singolo paesaggio, ma con un’idea comune, ricreare la realtà. L’arduo compito del VFX Artist è stato proprio quello di utilizzare gli effetti “come una colla, che tiene le cose insieme quando gli elementi di gioco interagiscono tra loro”.
“Quando Mario corre in Super Mario Odissey, una nuvoletta di fumo bianca appare sotto di lui. Quando lancia il suo cappello e colpisce un nemico, compaiono delle stelle per far notare visivamente che il bersaglio è stato colpito. Il problema più grande è stato scegliere quale stile grafico usare quando Mario avrebbe interagito con il mondo reale. Avremmo dovuto usare qualcosa di simile alla versione animata di Mario? In tal caso, non sarebbe stato adatto alla città realistica e lo stesso si sarebbe potuto dire per il contrario. Per risolvere questo punto, prendemmo idee da entrambi gli stili e le unimmo. Si consideri, per esempio, una cascata nel mezzo della natura selvaggia che genera schizzi realistici. Ma quando Mario colpisce qualcosa, invece, spuntano delle stelle carine.“
L’attenzione al dettaglio non si limita agli ambienti di gioco. Anche le interazioni tra Mario e i nemici sono studiate per non far sembrare l’idraulico fuori luogo in un mondo che aspira alla realtà. Si pensi alla sfida contro il gigantesco Drago dei Ruderi, oppure alle innumerevoli volte in cui si prende il controllo dei mostriciattoli in giro per la mappa, grazie ai poteri di Cappy.
“Non volevamo che ogni personaggio nel gioco avesse le stesse animazioni. Se un drago sputa fuoco, questo diventa più realistico quanto più si allontana da Mario. Abbiamo avuto sempre in mente tale scelta di design quando abbiamo progettato tutti gli effetti nei vari livelli di gioco. La loro programmazione potrebbe sembrare più semplice rispetto a quella dei personaggi, ma è la tecnologia a permettere un’espressione più particolare. Tuttavia, implementarla non è qualcosa che un designer può fare da solo. È necessario l’aiuto dei programmatori per applicare la tecnologia in continua evoluzione agli effetti. In Super Mario Odissey abbiamo avuto grande aiuto in questo. L’animazione di disintegrazione di quando Mario cattura un nemico ne è un esempio. È stato un lavoro congiunto con i programmatori ed è un esempio di come la tecnologia possa essere usata con successo.”
Se non ci fosse stata cooperazione tra i due reparti, probabilmente Super Mario Odissey non sarebbe stato l’opera che tutti conosciamo. È anche grazie a questa che la nostra fantasia ha potuto viaggiare, insieme a Mario e Cappy, attraverso mondi estremamente realistici, pur senza abbandonare lo stile che da sempre ha caratterizzato le avventure dell’idraulico più famoso del mondo.
“Una delle cose migliori di questo lavoro è che possiamo aggiungere un singolo effetto per permettere a ciò che sta accadendo sullo schermo di essere al centro della scena. In una foresta, l’aggiunta di nebbia crea un aspetto più naturale. Oppure se dall’esterno si vede un’immagine di un albero di ciliegio in fiore, questa è bella di per sé, ma cosa succede se vi si aggiunge il vento? Il contesto dell’immagine cambia e rappresenta la progressione del tempo. Gli effetti non solo uniscono le cose nel gioco, ma aggiungono qualcosa al mondo. Il compito del designer grafico non è solo quello di creare animazioni, ma anche di rendere il gioco più reale.”
Il lavoro di Ikeuchi e dei suoi collaboratori ha sicuramente raggiunto lo scopo prefissato. Super Mario Odissey è un ottimo lavoro di grafica che sfrutta appieno il potenziale di quella che, all’epoca, era l’avanguardia delle console Nintendo. L’innovazione portata nel gioco non stravolge il mondo di Super Mario e il rapporto con i fan ma, anzi, lo accompagna per mano verso quello che sarà il futuro del franchise. Di sicuro i frutti di questa continua evoluzione saranno apprezzabili anche nel prossimo Mario Striker: Battle League Football.
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