Siamo stati invitati da Square Enix per rappresentare la critica videoludica italiana assieme ad altre 11 testate lo scorso 15 settembre allo Square Enix Plays 2022, un evento mirror del Tokyo Game Show organizzato da Square Enix e dedicato alla sola stampa europea. La chiamata è arrivata con un obiettivo specifico: Square Enix cercava qualcuno che potesse descrivere al meglio l’esperienza di gioco su Nintendo Switch dato che la maggior parte dei titoli presentati sono in uscita questo autunno proprio sulla console ibrida.
Sono volato quindi per conto di Pokémon Millennium nel Regno Unito, in direzione Londra. Ho soggiornato per tre giorni e due notti sulle rive del Tamigi, coccolato e ben nutrito da Square Enix, e scaldato dal calore dello staff italiano di Plaion e dei nostri colleghi connazionali tra risate, chiacchiere, confronti e passeggiate. Tra loro era presente anche Gaia Tornitore, specialist di Millennium che in questo evento viaggiava per conto di Player.it.
Lo Square Enix Plays 2022 si è tenuto alla ex Fabbrica di Fuochi d’Artificio di Royal Arsenal, a Londra, un luogo dal design industriale che il publisher giapponese ha deciso di rivestire in chiave nipponica con neon soffusi, ciliegi finti, piogge di bubble tea, cibo asiatico, e una generale atmosfera rilassante. Dopo due anni di stop per la pandemia, la chiave trovata dall’organizzazione di Square Enix è stata, appunto, la costruzione di un evento chill per la stampa, senza affanni e senza file, dove ogni ospite internazionale ha potuto godere di tutti i giochi in uscita questo autunno e di tutti i comfort messi a disposizione in loco.
Ora che sono finalmente davanti a un PC, lontano da scioperi degli aeroporti francesi che hanno bloccato mezza Europa e mi hanno costretto a un giorno forzato di permanenza fuori casa, passo subito a raccontarvi cosa ha in serbo questo autunno Square Enix per tutti noi!
The DioField Chronicle, un RTS dalla narrativa solenne
Da un po’ di tempo Square Enix sta investendo molto in JRPG con un forte accento sulla strategia, basti pensare a Triangle Strategy uscito qualche mese fa o alla remaster in arrivo di Tactics Ogre. The DioField Chronicle si inserisce dunque in questo contesto, scorporandosi però da un sistema tradizionale a turni per abbracciare un tipo di gameplay che gli stessi sviluppatori hanno chiamato RTTB, acronimo di Real Time Tactical Battle.
Si tratta a tutti gli effetti di un RTS, uno strategico in tempo reale, dove però il movimento e le azioni di battaglia sono portate avanti dal giocatore attraverso un sistema di tracciamento tattico, operabile durante una pausa dinamica. La demo portata da Square Enix a Londra è la stessa che è disponibile sul Nintendo eShop per tutti, per questo motivo sul gameplay non abbiamo nient’altro da dire che non sia già stato scritto dal nostro Alessandro Furriolo in questo approfondimento e in questa prova della demo.
Aggiungo solo un paio di considerazioni su quanto giocato allo Square Enix Plays: vedere un gioco graficamente così piacevole su uno schermo enorme avrà sicuramente un effetto importante sulla percezione di questa opera, soprattutto nel gioco di sfocature, luci e ombre che gli sviluppatori hanno saputo orchestrare.
The DioField Chronicle inoltre poggia le sue basi narrative su una trama intricata e complessa, come già avvertibile dai primi minuti della demo, ed è stato un piacere poter godere dell’artwork di copertina (opera del maestro Isamu Kamikokuryo) in formato maxi a Londra, uno stile di disegno che sprizza solennità ed eleganza da ogni tratto. L’appuntamento con questo gioco è fissato al vicinissimo 22 settembre su Nintendo Switch.
Il solito e immortale Life is Strange con una doppia remaster
Ci sono stati solo due giochi nella mia vita da giocatore che mi hanno portato fino alle lacrime. Uno di questi è stato proprio Life is Strange, avventura grafica degli studi di sviluppo DONTNOD che ha fatto la storia recente dei videogiochi. Vedere un titolo del genere approdare finalmente su Nintendo Switch, e ri-giocarlo allo Square Enix Plays 2022 ha avuto un grande significato per me, nonostante i tanti anni passati dal mio trauma emotivo.
Life is Strange Arcadia Bay Collection è una doppia remaster per Nintendo Switch che era stata annunciata da diverso tempo, una doppia opera che trasporta i giocatori nelle vicissitudini adolescenziali e paranormali di Max e Chloe vissute nel primo Life is Strange e nel prequel Life is Strange: Before the Storm. In questa collezione sono inoltre inclusi tutti i DLC rilasciati finora.
Ho provato un paio di episodi della Collection su una TV allo Square Enix Plays a Londra e le primissime sensazioni donatemi dalle musiche ascoltate in cuffia e dagli eventi che accadevano davanti ai miei occhi sono state di tenerezza e immensa nostalgia. Life is Strange è un prodotto ragionato per cercare di far provare ai suoi giocatori emozioni molto forti, e con me purtroppo ha sempre fatto centro.
L’unica nota negativa di questa remaster è la resa grafica su Switch, purtroppo provata solo in modalità docked: la TV spalmava gli asset di gioco sullo schermo come se fossero marmellata, e il risultato era una sorta di acquerello leggero in movimento non proprio gradevole. Scelta tecnica per resistere su un hardware limitato come quello della Switch, o scelta stilistica per rendere la fruizione più accessibile in portabilità? Lo scopriremo il giorno del rilascio, il 27 settembre.
Capolavoro senza tempo, NieR Automata su Switch con un porting sbalorditivo
Il gioco dello Square Enix Plays 2022 che più mi ha sorpreso è sicuramente NieR Automata The End of the YoRHa Edition. Ma come, starete pensando voi, ti fai sorprendere da un GDR d’azione del 2017 già uscito ovunque? Il punto è che non ho mai visto girare meglio un videogioco su Nintendo Switch. Ho provato NieR con Gaia in modalità portatile ed entrambi siamo rimasti sbigottiti dal livello tecnico di questo porting sulla console ibrida: nessun calo di frame, gioco sempre fluido e performante nonostante i tanti dettagli su schermo, le tante luci, e i tanti effetti particellari.
Certo, lo schermo OLED della Switch ci ha messo il suo zampino esaltando la grafica, i colori e i panorami post-apocalittici, ma il merito di tanta qualità tecnica è sicuramente da riscontrare nell’ottimo operato degli sviluppatori che si sono occupati del porting. Ne esistessero di più di giochi così ben ottimizzati su Nintendo Switch! Al di là della performance tecnica, la sola presenza di NieR Automata sulla console ibrida dovrebbe già far discutere da sé: stiamo parlando, in effetti, di un videogioco raffinato partito dalla mente di un autore virtuoso quanto eccentrico, Yoko Taro.
Tra distopia post-apocalittica e racconto intenso ed emotivo, NieR Automata nasconde orpelli filosofici ed etici, così come numerose suggestioni provenienti da altri media, senza però mai risultare in un banale elenco di citazioni né in una noiosa sequenza di paroloni e intellettualismi. Al contrario, NieR Automata manifesta la sua appartenenza videoludica fin dai primissimi minuti, ibridando la sua struttura action più volte in differenti generi caratteristici, tra sequenze bullet hell, platform e hack & slash.
La YoRHa Edition inoltre include al suo interno il DLC 3C3C1D119440927, che aggiunge al titolo tre arene e tre costumi basati sui personaggi del capitolo precedente, NieR Replicant. I giocatori di Nintendo Switch potranno vivere (o ri-vivere) Automata a partire dal 6 ottobre.
Harvestella, tra life sim e JRPG
La prima volta che ho visto la schermata introduttiva di Harvestella a Londra ho avuto un senso di disorientamento, ma uno stordimento genuino, dovuto allo stupore: sapevo di trovarmi di fronte a un life sim con una vita da fattoria alla Stardew Valley maniera, e non ero pronto ad ascoltare in cuffia una colonna sonora da tipico JRPG fantasy targato Square Enix. Il contrasto che si è creato nella mia mente mi ha dato fortissime vibrazioni positive in attesa di scoprire cosa mi avrebbe riservato la demo – tra l’altro potete provarla anche voi sul Nintendo eShop.
Le mie aspettative si sono scontrate però, purtroppo, con l’impostazione di questa demo: una prova a tempo limitato, molto guidata, e che prevede semplicemente l’incipit narrativo di questa opera, senza entrare nello specifico delle meccaniche d’amicizia con gli abitanti del posto, né nei sistemi di farming, e nemmeno nell’esplorazione e nel combattimento nei dungeon.
Quindi, com’è giocato Harvestella? Eh boh! Forse qualcosa di simile a Rune Factory, forse no… ancora non ci è dato scoprirlo. Ho appreso più nozioni su Harvestella da questo approfondimento scritto da Gaia a giugno in base alle informazioni rese disponibili da trailer e sito ufficiale, che dalla mia prova effettiva in prima persona.
Se dal lato del gameplay la prova è stata davvero sotto tono, non si può dire lo stesso però della narrazione e dell’ambientazione suggestiva. La demo in effetti funge da ottima premessa narrativa, con un paio di elementi che restano nel mistero e che mi hanno effettivamente invogliato a saperne di più: che origine ha il Quietus, una stagione contrassegnata da polvere di luce tossica che fa avvizzire i raccolti e la vita? Cosa c’è nell’astronave trovata in coda alla demo? Ne sapremo effettivamente di più al lancio su Nintendo Switch, il prossimo 4 novembre.
Alla ricerca di tesori con il nuovo spin-off di Dragon Quest
In attesa di Dragon Quest XII, annunciato lo scorso 2021 e in arrivo – si spera – presto, Square Enix ha portato a Londra una demo di Dragon Quest Treasures, uno spin-off in esclusiva su Nintendo Switch con protagonisti proprio i fratelli Erik e Mia di Dragon Quest XI, ancora bambini, in fuga da una nave vichinga per partire alla ricerca di tesori. I fan più affezionati alla serie gradiranno sicuramente questo gioco, dato che le vicende giovanili di Erik e Mia vengono menzionate ogni tanto nel capitolo principale della saga.
Anche qui purtroppo mi sono trovato con una prova a tempo limitato, eppure, a differenza di Harvestella, la demo Dragon Quest ha saputo indicarmi una direzione del suo gameplay. I due fratelli si servono di mostri particolari per scovare tesori disseminati in giro. Ogni mostro sembrerebbe avere un potere speciale utile alla ricerca di tesori, e nella demo abbiamo provato quello di Oozabella, uno slime rosa in grado di far visualizzare a Erik e Mia una immagine-ricordo del luogo in cui è nascosto un tesoro.
Sul versante tecnico sembra che i tratti semplici e caratteristici di Akira Toriyama siano più adatti alla modalità portatile di Nintendo Switch che al grande schermo, mentre le musiche iconiche di Koichi Sugiyama, mi raccomando, vanno ascoltate a volume 100, qualunque siano i dispositivi di riproduzione.
Per ulteriori informazioni di trama e di gameplay, c’è questo approfondimento del nostro Matteo Perini risalente al mese scorso che rivela più contenuti di quanti io ne abbia potuti provare nel tempo limitato della demo. Contiamo di avere le mani su Dragon Quest Treasures al lancio, il 9 dicembre, in esclusiva su Nintendo Switch.
La star dello Square Enix Plays: Crisis Core Final Fantasy VII Reunion!
Veniamo al piatto forte di Londra, Crisis Core Final Fantasy VII Reunion! Per i meno avvezzi al franchise di Final Fantasy, si tratta di un remake di un videogioco spin-off di Final Fantasy VII che all’epoca su PSP fungeva da prequel al gioco principale. Parlo non impropriamente di remake, invece di remaster, perché rientra nel progetto di rifacimento del settimo capitolo della saga iniziato proprio da Tetsuya Nomura con Final Fantasy VII Remake, e perché effettivamente traslare un videogioco da una console portatile del 2007 alla moderna next-gen significa anche rifare daccapo diversi elementi di gioco, oltre che attuare aggiunte e migliorie.
Vi starete chiedendo a questo punto cosa c’entri Crisis Core con Nintendo Switch. Ebbene, se vi siete persi lo scorso Nintendo Direct o se eravate distratti, sappiate che questo gioco arriverà in versione cloud anche sulla console ibrida. In effetti, trattandosi di un gioco nato su console portatile, sembrava strano non poterlo provare su una console analoga, e meno male che Square Enix ha pensato anche a noi poveri cultori del gameplay in mobilità!
Ma veniamo a noi, com’è questo moderno Crisis Core? Onestamente, dopo Nier Automata è stato il titolo che più mi ha sorpreso allo Square Enix Plays, colpevole una goduriosa combinazione tra combattimenti action appaganti e tamarragine in pieno stile Final Fantasy: le pose dei personaggi, i dialoghi pomposi, i capelli improbabili, le spadone che violano ogni legge della fisica, le magie elementali, tutto aveva il marchio Final Fantasy impresso a fuoco. Vedere Zach e Sephiroth in una veste poligonale più moderna e al passo coi tempi farà sicuramente molto piacere ai fan affezionati alla saga.
La prova che mi è stata concessa è durata circa 20 minuti, ma l’impressione era che quella installata sulle PS5 dell’evento fosse una build più estesa di una demo perché lo staff ci fermava sempre allo stesso punto, dopo aver sconfitto un Ifrit in una boss-battle. La vera chicca di Crisis Core è il rifacimento del sistema di combattimento, graficamente più fluido ma anche dotato di nuovi controlli da sfruttare per attaccare in mischia, usare magie e pozioni: tenendo premuto il tasto L1 (che sarà L su Nintendo Switch) è possibile infatti accedere alle magie elementali evocabili attraverso gli altri tasti, per un combattimento più dinamico e immediato.
Si è notata anche una più complessa diversificazione dei nemici, per quei pochi che abbiamo avuto il piacere di prendere a sganasciate. I boss in particolare, oltre ad avere dei loro set di attacchi, hanno anche mosse speciali devastanti, alcune delle quali inevitabili. Come il gioco originale, anche Reunion prevede il sistema Digital Mind Wave (DMW), una meccanica legata ai ricordi e visualizzabile come una sorta di slot machine in alto a sinistra sullo schermo che, di tanto in tanto, regala bonus al combattimento. Onestamente l’ho trovato un sistema dalla difficile lettura e accessibilità, nonché di impossibile controllo… ma vedremo col gioco completo in uscita il 13 dicembre come può essere sfruttato al meglio.
Gli altri giochi presenti allo Square Enix Plays 2022
Un altro gioco in arrivo su Nintendo Switch è Romancing SaGa Minstrel Song Remastered, una riedizione di un remake per PS2 del 2005 di un gioco che originariamente uscì su SNES nel 1992, un JRPG concentrato sulla storia di 8 diversi personaggi chibi che devono sconfiggere l’oscuro dio Saruin. Già nel 1992 il gioco offriva un gameplay non lineare, pura avanguardia per l’epoca, e l’edizione del 2005 includeva un restyling in 3D e artwork ri-disegnati dal maestro Yusuke Naora. L’opera tornerà in una versione HD per Nintendo Switch questo inverno.
Sebbene Square Enix abbia una line up da invidia per questo autunno su Nintendo Switch, questi non erano gli unici titoli presenti alla kermesse londinese. Abbiamo avuto il piacere di provare anche Valkyrie Elysium, un Action RPG in uscita il 29 settembre su PS4, PS5 e PC ambientato in una intrigante visione della mitologia norrena da un punto di vista giapponese, che nella sua forma e nella sua interfaccia sembra un soulslike, ma nella struttura e in particolare nel combattimento è un puro hack & slash pieno di mostri e loot. Interessante il sistema di combattimento con attacchi diversificati a seconda delle armi e dei tasti premuti.
Un altro titolo che mi ha personalmente sorpreso è stato Star Ocean – The Divine Force, in arrivo il 27 ottobre su PlayStation, Xbox e PC. Non gli avrei dato nemmeno 1€ a causa di un character design dei personaggi principali che non incontra il mio gusto, ma la prova del gameplay e la trama intrigante hanno superato questo mio scoglio personale e mi hanno impegnato per una buona mezzora di esplorazioni e combattimenti dove sci-fi spaziale ed elementi fantasy si mescolano di continuo. In questo gioco è possibile passare istantaneamente da un personaggio all’altro, permettendo un’agilità nelle lotte molto divertente.
E poi, la leggenda: PowerWash Simulator, un simulatore di impresa di pulizie! Scherzi a parte, nonostante la sua natura di gioco-meme è stato davvero sorprendente vedere il livello tecnico-realizzativo di un videogioco che non si prende minimamente sul serio. Grafica degli asset e fisica dell’acqua sono decisamente sopra la media dei più comuni simulatori di questo tipo. Pensate che ci si può anche accucciare o distendere come nei più comuni sparatutto, armati di pompa dell’acqua. Peccato non aver potuto provare questo gioco in coop, perché sento che sarà sicuramente il punto forte di PowerWash Simulator.
Al di là dei videogiochi, infine, erano presenti anche numerosi gadget e materiali da collector’s edition, tra cui spiccava una enorme riproduzione di 2B, personaggio iconico di NieR. Square Enix ci ha riempito di cibo e gadget prima, durante e dopo l’evento. Nella foto in basso potete vedere il mio bottino personale! Al prossimo evento stampa?
Si ringrazia Marcin per la copertina dell’articolo
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