In un’intervista a NPR, Shigeru Miyamoto, autore e produttore di videogiochi per Nintendo, ha parlato della sua fonte d’ispirazione e del futuro della casa nipponica senza di lui. Ritenuto da molti come il “padre dei videogiochi” ha creato, tra gli altri, titoli di altissimo livello come Mario Bros., Donkey Kong e The Legend of Zelda.
Miyamoto è riuscito a creare personaggi che sono diventati delle pietre miliari nell’immaginario di milioni di persone, sia adulti che bambini. Inizialmente credeva che il suo successo fosse dovuto ai numeri delle vendite, ma poi ha capito che non si trattava di quello, bensì della possibilità del giocatore di indentificarsi con il protagonista. Tuttavia, afferma che è anche merito dell’interattività del gioco se le sue creazioni sono diventate così famose.
Un tempo Mario si poteva paragonare a Topolino, un personaggio nato 50 anni prima delle mia epoca […]. Topolino come personaggio è cresciuto insieme al mezzo di animazione. E allo stesso modo, sento che Mario sta crescendo insieme a questo mezzo digitale.
Miyamoto prosegue sostenendo l’importanza dell’immedesimazione dei creatori nei giocatori: capire cosa provi chi sta dall’altra parte è importante nella creazione del prodotto. Le idee che vengono dalla casa di sviluppo devono accordarsi con le emozioni dei fruitori del gioco: è grazie a questa comprensione dell’autore e alla profondità dei personaggi se molti oggi sono così importanti e famosi.
Il game director ha esposto anche la sua opinione sul futuro di Nintendo quando lui si ritirerà, ritenendo che la casa nipponica non si discosterà troppo da quanto è attualmente. I principi ben definiti e la consapevolezza di tutti i membri creano una visione condivisa che garantiranno alla Grande N di continuare sulla strada tracciata da Miyamoto.
Tutti hanno una sorta di comprensione condivisa di cosa significhi essere Nintendo. […] Quindi, anche quando vengono proposte nuove idee, c’è sempre il fatto che si tratta di un’idea nuova, ma anche il fatto che ha davvero l’essenza di Nintendo o no? […] Quindi penso che non cambierà.
L’intervista a Miyamoto termina con un appello a tutti i giocatori a non chiudersi esclusivamente sui videogiochi, ma a godersi le belle giornate all’aperto. Non si limita solo a loro, ma coinvolge anche i componenti della creazione: l’esperienza all’aperto, se collegata a quella videoludica, rende il tutto molto più emozionante e divertente.
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