Lo United States Patent and Trademark Office, ovvero l’agenzia amministrativa americana che si occupa di rilasciare tutti quei brevetti e marchi depositati negli Stati Uniti, ha finalmente approvato un brevetto firmato Nintendo e relativo ai dispositivi di calcolo supplementare.
La storia di questo brevetto, denominato Supplemental Computing Devices for Game Consoles, è stata alquanto movimentata: dopo aver presentato la domanda all’ufficio americano addirittura il 3 giugno 2014, Nintendo ha visto rifiutata la propria richiesta all’inizio di quest’anno, prima di arrivare all’approvazione ottenuta solo oggi 18 aprile.
L’idea che sta alla base di questo brevetto è qualcosa di potenzialmente geniale: immaginate, infatti, di giocare con la vostra console ad un titolo talmente complesso da non poter essere sfruttato al massimo delle sue capacità, soprattutto in multiplayer; disponendo di un dispositivo collegato da remoto o fisicamente, tramite un cavo, alla console, quest’ultima potrà richiedere risorse aggiuntive capaci di accrescerne temporaneamente la potenza di calcolo o la memoria, riuscendo così ad ottimizzare la fruizione del gioco o del contenuto grazie alla potenza del cloud. Una parte dei contenuti di gioco, dunque, non sarà presente localmente nella console, ma verrà memorizzata e gestita tramite dei server dedicati.
Una futura applicazione di questo brevetto potrebbe portare ad un miglioramento qualitativo dell’esperienza di gioco di ogni utente non di poco conto. Dobbiamo aspettarci un utilizzo pratico di questa interessante tecnologia già con Nintendo NX?
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