Luca Fassoni
L’ultimo numero dell’anno del famoso magazine online Retro Gamer è stato dedicato al celebre designer nipponico Satoru Okada, che ha lavorato a Nintendo per ben 35 anni, dal 1975 al 2010, contribuendo in maniera fondamentale alla creazione di numerose console e giochi della Casa di Kyoto!
Ecco le parole di Okada in merito alla creazione del mitico Game Boy:
Quando ero giovane, ero piuttosto testardo e spesso mi arrabbiavo anche con i miei superiori nel tentativo di difendere le mie idee. L’idea su cui mi ero accanito con maggior vigore è stata senza dubbio la creazione del Game Boy.
Il Game Boy che è stato effettivamente prodotto, infatti, non aveva nulla a che fare con quello che Yokoi, il capo dei designer dell’epoca, aveva in mente. Lui voleva che il Game Boy fosse un semplice successore del Game & Watch, cioè un giocattolo a buon mercato, senza alcuna intenzione di svilupparlo a lungo termine.
Per esempio, non gli importava se non ci fossero gli editori di terze parti o meno.
Yokoi voleva giochi facili, veloci ed estremamente rapidi da completare, mentre io, invece, volevo che il Game Boy fosse una macchina costruita per durare, con un hardware abbastanza buono per riprodurre una varietà di titoli di qualità. Abbiamo avuto molte discussioni su questo punto.
Alla fine, mi sono davvero arrabbiato e, per fortuna, Yokoi ha dato il suo sigillo di approvazione al mio progetto. Alla fine, l‘hardware è stato sufficiente per offrire una vasta gamma di buoni giochi e siamo stati pronti ad accogliere gli editori di terze parti, riscuotendo un enorme successo a livello mondiale.
Queste, invece, le parole del celebre designer sulla creazione del rivoluzionario Nintendo DS:
In realtà, dopo il successo del Game Boy Advance SP, stavamo lavorando all’ultimo modello di questa gamma. Il nome in codice di questo nuovo Game Boy era IRIS, come il fiore.
La spiegazione della scelta di questo nome è molto semplice: dal momento che era per noi sarebbe stata la quinta generazione di Game Boy, abbiamo scelto il simbolo di maggio, il quinto mese dell’anno. Nelle carte da gioco giapponesi Hanafuda, infatti, il mese di maggio è simboleggiato proprio dall’iris.
Il progetto stava procedendo a ritmo spedito, ma durante lo sviluppo, successe qualcosa di davvero inaspettato: il presidente Iwata in persona venne a trovarmi.
Era molto infastidito, e mi ha detto: “Ho parlato al telefono con Yamauchi (Presidente di Nintendo dal 1949 al 2002, ndr) e lui pensa la console dovrebbe avere due schermi… un po’ come il multi-schermo del Game & Watch, capisci?”
Con con gli schermi moderni, però, tutti pensavamo che non avesse proprio senso dividere la schermata di gioco in due parti.
Eravamo liberi di scegliere le dimensioni del nostro schermo, quindi perché preoccuparsi dividendolo in due? Soprattutto considerando che era impossibile guardare entrambi gli schermi contemporaneamente.
Questo è il motivo per cui, inizialmente, nessuno di noi capì la sua idea, che per fortuna alla fine si rivelò essere quella vincente.
E voi, cosa ne pensate delle parole di Okada?
Ve l’aspettavate tutto questo scetticismo all’interno di Nintendo riguardo al doppio schermo di Nintendo DS? Ma soprattutto, lo sapevate che, nel progetto iniziale, il DS in realtà non sarebbe dovuto esistere, ma al suo posto ci sarebbe dovuto essere il Game Boy Iris?
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