Maria Enrica
«Perché stava facendo tutto ciò? […] Per fare in modo che migliaia di persone in tutta la Metropolitana potessero continuare a respirare, mangiare, amarsi […] perché la vita nella metro, inutile, senza senso, elevata e piena di luce, sporca e gorgogliante, sempre diversa, così bella e miracolosa potesse perdurare».
Benvenuti in Russia, nell’anno 2033, o per meglio dire nei suoi sotterranei. Potreste voler risalire in superficie, ma a vostro rischio e pericolo. Per questo è consigliabile prepararsi con maschere antigas, fucili a pompa e Nintendo Switch, poiché Metro Redux è giunto a portare l’acre odore di post-apocalisse anche sulla console ibrida.
A differenza di altri porting (come The Witcher 3), la versione di Metro Redux destinata alla piattaforma della grande N è stata confezionata dagli autori originali di 4A Games. In collaborazione con Deep Silver, lo studio ucraino si è rimesso in gioco per lavorare su questa raccolta comprendente Metro 2033 e il suo seguito, Metro Last Light, usciti rispettivamente nel 2010 e nel 2013. Il risultato è tanto riuscito quanto importante: da un lato palesa un ulteriore e salutare avvicinamento di Nintendo alle terze parti, dall’altro offre ai possessori di Switch uno sparatutto quasi atipico, che sa alternare in maniera sapiente i momenti concitati da quelli quieti, ponendosi tra i primi ranghi delle migliori conversioni per l’ammiraglia della casa di Kyoto.
La guerra, la guerra non cambia mai
I corpi di spedizione sono pronti ad affrontare la claustrofobica avventura nella sua nuova veste, tuttavia le ultime direttive rendono necessario riavvolgere il nastro del contesto storico futuristico in cui ci troviamo. L’incipit d’apertura viene da Metro 2033, il romanzo dello scrittore russo Dmitrij Gluchovskij da cui sono stati tratti gli omonimi FPS (First Person Shooter, ovvero sparatutto in prima persona) incentrati sul comparto narrativo.
Tanto 2033 quanto Last Light sono sorretti da un’impalcatura lineare, fatta di capitoli inframezzati da pause di caricamento (decisamente lunghe) arricchite dalle parole di Artyom, il protagonista di cui vestiamo i panni logori e stracciati. Siamo uno dei sopravvissuti alla guerra nucleare che circa venti anni prima (chi conta più i giorni senza l’alternarsi del dì e della notte?) ha decimato la popolazione mondiale, costringendo i superstiti a scappare come topi e strisciare nelle gallerie della metropolitana di Mosca.
Quando le consuete abitudini vengono ingurgitate e torturate da una catastrofe simile, l’essere umano reagisce annaspando, alla ricerca di una nuova quotidianità a cui aggrapparsi. Le società sono regredite a un cumulo di tribù sotterranee ora legate a usi e costumi militareschi: i proiettili prebellici sono la nuova moneta di scambio, le razioni alimentari sono servite in una mensa comune e le missioni esplorative sono un suicidio di massa e insieme l’unica speranza di tornare umani.
Il sottosuolo nasconde però anche dei mostri reali, i Tetri. Creature dotate di poteri psichici, serpeggiano fra i condotti della metropolitana e manifestano nei sopravvissuti la paura primordiale, quella dell’ignoto, quella del grande buio oltre l’ovattata luce di una candela consumata. Ed è proprio il tema dei Tetri che sottende le vicende del primo e del secondo capitolo, andando a coinvolgere i due possibili finali in ognuno dei giochi. Chi sono questi belve antropomorfe? Ai coraggiosi avventurieri l’arduo compito di scoprirlo.
Si sta come in metropolitana, sui binari, i proiettili
Solitamente le trasposizioni videoludiche da una piattaforma a un’altra vengono commissionate a dei team esterni ai creatori originali. Per Metro Redux, come accennato, accade l’opposto, costituendo una particolare eccezione. 4A Games si è rimboccata le maniche e dimostra di essere maturata dal punto di vista delle capacità tecniche, anche nel gestire i compromessi da apportare su una piattaforma come Switch.
Partendo dall’impatto visivo, possiamo ammettere che i corridoi angusti del sottosuolo trovino nuova linfa vitale sulla piccola di casa Nintendo, con una pulizia grafica generale impressionante tanto in versione portatile che in dock. La risoluzione in quest’ultima modalità non raggiunge i 1080p, eppure attraverso una serie di accorgimenti riesce a oltrepassare la soglia dei 720p. A detta dello studio, la tecnologia chiamata “temporal super resolution” ha aiutato nel rendere le immagini statiche quanto più piacevoli possibili.
Si allacciano a questo un insieme di texture e modelli rimessi a nuovo, che svecchiano enormemente due produzioni di dieci e sette anni fa (seppur basandosi sulla versione già migliorata per altre console). Un plauso poi alla gestione delle luci, che mettono in risalto tanto i malinconici chiarori artificiali quanto gli angoli più oscuri dei binari. Tuttavia un punto di demerito va al soldato Switch e per il suo schermo LCD che pare non rendere giustizia ai tetri cromatismi di Metro, a volte persino costringendo l’utente a cambiare posizione per ottenere una migliore illuminazione esterna. In definitiva il consiglio è di alzare la luminosità del display.
Fattore Switch
Non è un segreto che lanciare un titolo su Nintendo Switch in un secondo tempo rispetto alla concorrenza comporti alcune rinunce, dei compromessi dovuti a un hardware pensato anche per un’esperienza in portabilità. Eppure la raccolta di 4A Games, giunta a noi anche grazie a Koch Media Italia, si fa egregiamente spazio nella libreria della console, diventando anzi un prezioso tassello tra i suoi ricolmi scaffali giunti sul mercato nel 2017.
Basti aggiungere che l’esperienza rimane ancorata ai 30 fps (frames per second) con delle lievi storture appena percepibili in Last Light, o ancora che il doppiaggio è sempre di altissimo livello (fra i nomi noti, citiamo quello di Gianluca Iacono, storica voce di Vegeta nella serie animata di Dragon Ball). Metro Redux risale dalle ostili gallerie per arrivare in superficie ed elevarsi ancora oggi tra gli sparatutto che, tra una fucilata e una stilettata al nemico, hanno voglia di raccontare una grande storia.
Metro 2033 Redux e Metro Last Light Redux sono disponibili dal 28 febbraio e potete trovarli sul Nintendo eShop al prezzo di 24,99 euro l’uno.
Voto: 8
Comandi responsivi
Lavoro tecnico e grafico sopraffino
Lo schermo LCD di Switch rende difficile vedere nei luoghi bui
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