Uno dei titoli presentati durante il Nintendo Indie World del 17 marzo è stato Sky Racket, che fin da subito ha suscitato grande interesse nella community per i suoi colori sgargianti e il design “fuori di testa”. Il titolo è giunto su Nintendo Switch il giorno stesso della diretta e abbiamo avuto la possibilità di recensirlo.
Sky Racket è uno shoot’em up a scorrimento sviluppato dallo studio indipendente brasiliano Double Dash Studios. Il titolo è stato pubblicato per la prima volta per la piattaforma Steam il 22 ottobre 2019, anche se il suo sviluppo è iniziato addirittura nel 2015 durante il concorso “Indies vs Gamers” dello stesso anno, vincendo, in quell’occasione, il primo premio.
Trama: partita a tennis con la morte
La trama di Sky Racket è piuttosto basilare e funge più che altro da pretesto per il gameplay. Il malvagio tiranno Korrg vuole conquistare la galassia utilizzando i suoi scagnozzi più potenti, ma deve fare i conti con la Dea Capybara, protettrice dell’Universo. Per contrastare gli intenti del tiranno, la Dea sceglie due guardiani, RacketBoy e RacketGirl, che dovranno sconfiggere il male a colpi di… racchetta!
Ha inizio così l’avventura tra pianeti strampalati, metropoli misteriose e meteoriti nel bel mezzo del nulla, armati solo di una lunga sciarpa colorata e di una racchetta laser con il quale distruggere blocchi e nemici dall’aria buffa, ma allo stesso tempo minacciosa, per farvi strada e conquistare la vittoria.
Gameplay: il primo “shmup breaker” della storia
Come affermato dagli stessi sviluppatori, Sky Racket è considerato il primo “shmup breaker” della storia dei videogiochi, ovvero una fusione tra altri due generi videoludici: shoot’em up e block breaker.
La definizione ha senso considerando il fatto che il titolo è a tutti gli effetti uno sparatutto a scorrimento dato che l’obiettivo principale è quello di annientare i nemici presenti sullo scenario per poter arrivare indenni alla conclusione, ma allo stesso tempo bisogna distruggere i blocchi e tutti gli ostacoli che ostruiscono il livello respingendo alcuni attacchi avversari mediante l’utilizzo di una racchetta. Il modo in cui le sfere rimbalzano tra le pareti dello scenario e sui blocchi è un chiaro riferimento al famoso videogioco Breakout degli anni ’70, a cui hanno fatto seguito molti cloni.
Il gameplay è molto intuitivo e fa utilizzo di soli due comandi essenziali: la schivata (utilizzabile con il tasto B) e il colpo con la racchetta per respingere gli attacchi (tasto Y). In alcuni frangenti della partita, inoltre, è possibile utilizzare degli attacchi speciali, come scudi protettivi o raggi laser, mediante il tasto A. Ovviamente c’è la possibilità di muoversi liberamente per il livelli mediante lo stick analogico o i tasti direzionali per evitare di essere colpiti dai nemici.
L’obiettivo del titolo è quello di arrivare alla fine di ogni livello senza morire accumulando quanti più punti possibili distruggendo blocchi e nemici. Il ritmo è molto frenetico e un attimo di distrazione può costare veramente caro: se si perdono tutti i cuori, si ricomincia da capo il livello! Bisogna restare con gli occhi aperti per cercare la mossa migliore da fare per schivare gli attacchi e allo stesso tempo respingere le sfere con la racchetta, stando sempre attenti a non essere colpiti per più di 5 volte.
L’intero gioco è suddiviso in due parti: i livelli (chiamati stage) in cui si parte da un punto A per arrivare a un punto B all’interno di uno scenario perennemente in movimento pieno zeppo di ostacoli, e i combattimenti con i Boss (chiamati Matchpoint) che hanno tutti un preciso schema di attacchi.
È supportata anche una modalità in multiplayer in locale in cui è possibile selezionare sia RacketBoy che RacketGirl e affrontare i livelli in due giocatori.
Una difficoltà giusta o frustrante?
Sky Racket non è decisamente un titolo facile e alla lunga può risultare frustrante per i giocatori meno pazienti. Fin dal primo livello, che funge da tutorial, la difficoltà è piuttosto alta e subito mette di fronte il giocatore a una realtà dolorosa: morire in continuazione. Il margine d’errore è davvero minimo e ogni passo falso può costare carissimo e inesorabilmente vi troverete a ricominciare da capo il livello o la lotta contro il Boss, anche più di una volta.
C’è da dire che il titolo permette di imparare dai propri errori dato che lo schema di apparizione dei nemici e dei blocchi è sempre lo stesso e quindi i giocatori con una buona memoria avranno la possibilità di portare a termine la missione senza problemi dopo aver effettuato vari tentativi.
Longevità: un titolo breve, ma intenso
Il gioco presenta soltanto 8 livelli regolari divisi su 4 scenari, ognuno con le proprie caratteristiche dal punto di vista ambientale. Al termine dei 2 livelli presenti su ogni scenario c’è la sfida con il Boss fino ad arrivare all’ultimo mondo, Glitchworld, in cui è presente la lotta finale contro Korrg.
Non si può certo dire che sia un titolo longevo, anzi è piuttosto breve e in quei pochi livelli che sono presenti il gameplay non è variegato (eccezion fatta per le boss fight) rendendo possibile concludere la storia in poche ore.
Le ore di gioco aumentano drasticamente più per le numerose morti che obbligano a ricominciare un livello o una battaglia più e più volte, piuttosto che per un’effettiva lunghezza del titolo. In realtà, un modo per rendere il titolo più longevo c’è: collezionare tutti gli obiettivi.
Ogni livello, infatti, presenta una serie di sfide da superare, come una particolare combo di colpi da eseguire o condizioni da soddisfare, che è possibile scoprire solo al termine dello stage stesso. Se non si è riusciti a completare tutte le sfide al primo tentativo, è possibile ripetere il livello per raggiungere l’agognato 100% di completamento. C’è da dire che non sono presenti particolari ricompense per questo arduo traguardo, se non un finale alternativo.
Un design ricco di nostalgia e tributi videoludici
La nota più dolce di Sky Racket è sicuramente il comparto artistico, sia dal punto di vista grafico che musicale. Una coloratissima e sgargiante pixel art arricchita da animazioni fluide e soddisfacenti, il tutto accompagnato da un sottofondo musicale ed effetti sonori 16 bit che ricordano i capolavori pubblicati tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, come Sonic the Hedgehog.
Menzione d’onore per il design dei nemici e dei boss: procioni mutanti, banane assassine, gatti panini e chi più ne ha più ne metta; questo aspetto è sicuramente quello che distingue Sky Racket dagli altri titoli del genere e lo rende fuori dal comune e anche un po’ fuori di testa.
Molto apprezzati i continui riferimenti a pietre miliari dei videogiochi: non solo il già citato Breakout, ma anche Pong, uno dei primi giochi commercializzati, prodotto dall’Atari nel 1972. Lo stile di gioco poi ricorda molto altri shoot’em up a scorrimento come Metal Slug o il più recente Cuphead.
Per chi volesse provarlo, il titolo è disponibile sul Nintendo eShop al prezzo di 14,99€.
Voto: 6.5
Graditi riferimenti a vecchi giochi
Design unico nel suo genere
Comandi essenziali e intuitivi
Poco longevo
Sistema di obiettivi non appagante
Prezzo alto per ciò che offre
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