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Ministry of Broadcast, Recensione: Prince of Persia incontra George Orwell

Ministry of Broadcast porta su Nintendo Switch il suo misto di dispotismo e platform in un titolo interessante ma non esente da difetti.

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Siete stanchi dei soliti reality e dei battibecchi tra concorrenti per aggiudicarsi un malloppo di soldi? Allora dovreste provare lo show di Ministry of Broadcast il cui premio in palio sarà la vostra stessa libertà. Sì, ma a quale prezzo?

In Ministry of Broadcast ci ritroveremo in una nazione dell’est Europa in cui un muro separa in due il paese e chi si trova al suo interno ha un solo modo per raggiungere i propri cari dall’altra parte: vincere un reality show che metterà a dura prova le sue scelte morali.

Se dovessimo etichettare il titolo sviluppato dallo studio omonimo e pubblicato da Hitcents, potremmo definirlo come un platform che strizza l’occhio (anche troppo) a titoli del passato come Flashback oppure Prince of Persia. Il nostro protagonista è un cittadino anonimo, che non ha ancora un ruolo definito nella grigia società che lo circonda fatta di guardie e contestatori: un mondo distopico, governato da un regime che considera i cittadini come pedine sacrificabili in favore della propaganda politica. 

Big Brother is watching you!

Dopo essere arrivato negli studi di registrazione il protagonista di Ministry of Broadcast verrà alloggiato in una delle camerate arredate per i partecipanti, il tutto sotto l’attenta sorveglianza di militari e videocamere che controllano e monitorano tutto.

Ministry of Broadcast

Il primo livello non si distanzia molto dai classici platform che abbiamo enunciato prima e ci viene mostrato che il protagonista puó arrampicarsi sulle piattaforme, saltare e correre. Purtroppo i movimenti del nostro personaggio si ispirano anche troppo a Prince of Persia risultando lenti, legnosi e poco precisi, obbligandoci a calcolare al minimo ogni nostro salto, altrimenti cadremo nel vuoto e ci frattureremo mortalmente le gambe (non è un modo di dire!)

Ministry of Broadcast

Ad accompagnarci ci sarà un corvo di Poelliana memoria, pronto a giudicarci con sagacia e a ridere delle nostre sfortune mentre ci viene chiesto di prendere decisioni per risolvere semplici enigmi che però metteranno in gioco la vita di altri personaggi.

Infatti, se il gameplay e gli enigmi risultano abbastanza lineari, il titolo prova a coinvolgere le nostre scelte morali e a farci sentire in colpa per le nostre decisioni. Vi trovate davanti una serie di spuntoni troppo lunga per essere superata? Fateci cadere sopra dei cittadini ignari e usateli per passare dall’altro lato! C’è un cane feroce che vi sbarra la strada? Dirottatelo verso alcuni manifestanti inconsapevoli e il gioco è fatto!

Ministry of Broadcast

Tuttavia il gioco non ci pone mai dei veri dilemmi e subiremo passivamente le nostre scelte in quanto non ci saranno soluzioni alternative a quelle già stabilite per portare a termine un livello.

La visione del mondo

Visivamente il nostro omino col ciuffo arancione si muove in ambienti ricreati con una grafica in pixel art piacevole ma non eccelsa. Sebbene l’atmosfera da film distopico funziona egregiamente a volte vi risulterà difficile capire dove saltare, in quanto i punti di atterraggio si mischiano con le normali infrastrutture o con dei passaggi vuoti, costringendoci a un continuo trial & error.

Questo prova e riprova puó risultare snervante con sequenze di inseguimento che sembrano fatte apposta per farci lanciare via il controller finché non impariamo il giusto tempismo. Per fortuna i checkpoint sono vicini e non dovremo ricominciare l’intero livello dall’inizio. Ah, la cosa più divertente del morire rimane il nostro corvo/spirito guida, dotato di una miriade di frasi da usare per insultarci a ogni fallimento!

In sostanza il titolo dei Ministry of Broadcast Studios pecca nell’ispirarsi troppo ai suoi predecessori e si adagia su delle meccaniche che risultano interessanti ma poco importanti ai fini della storia. A queste vanno aggiunte alcune imprecisioni nel sistema di controllo e le sequenze d’inseguimento che sembrano pensate per essere frustranti a tutti i costi. La grafica riesce a donare una certe leggerezza alle tematiche trattate ma manca di scorci particolari che sorprendano il giocatore.

Se siete fan di Orwell e dei platform vecchia scuola potrete scaricare il gioco direttamente dal Nintendo eShop al costo di 14,99 €, un prezzo tutto sommato onesto per un titolo che poteva osare di più.

In chiusura è bene precisare che gli sviluppatori hanno rilasciato un comunicato in cui si accenna a una futura patch che dovrebbe correggere alcune sbavature e importare delle novità nel gioco. Tra queste abbiamo la selezione della difficoltà tra easy e normal che ci permetterà di concentrarci maggiormente sugli aspetti della trama, modifiche estetiche, nuove animazioni e un miglioramento generale dei controlli volto a renderli più fluidi.

Basteranno queste accortezze a migliorare l’esperienza? Troppo presto per dirlo anche perchè non esiste ancora una data ufficiale per la patch. Infatti sarebbe dovuta uscire subito dopo il lancio ma i lavori hanno subito dei rallentamenti a causa del coronavirus. Non rimane altro da fare se non avere fiducia nel team.

Voto: 6

Pro
Tematiche e idee interessanti
Buona grafica
Contro
Controlli troppo legnosi
Fasi di inseguimento snervanti

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