Shantae è sicuramente una delle icone del panorama videoludico, soprattutto per quanto riguarda Nintendo poiché è stato proprio il Game Boy Color della grande N a ospitare il primo capitolo della serie nell’ormai lontano 2002. Dopo 18 anni da quel momento, la sensuale ragazza dai capelli viola approda anche su Nintendo Switch con il quinto capitolo “Shantae and the Seven Sirens”, sviluppato e prodotto da WayForward.
Il titolo, un perfetto ibrido tra platform e metroidvania, sarà riuscito a mantenere le aspettative anche sulla console ibrida di Nintendo? L’abbiamo provato in anteprima per analizzare, non solo i contenuti del gioco, ma anche il passaggio da Wii U alle console di nuova generazione.
Vacanze turbolente
Shantae, suo zio, Bolo e Sky partono per una vacanza su una magnifica isola tropicale su cui sorge la ridente cittadina di Sunken City. Da lì a poco si terrà il “Festival delle Metà-Genio” in cui la protagonista dovrà esibirsi insieme ad altre ragazze della sua specie.
Durante lo spettacolo, però, accade qualcosa di misterioso: le Metà-Genio scompaiono improvvisamente lasciando Shantae da sola, interdetta, sul palco. Determinata a scoprire il motivo di queste sparizioni e salvare le altre ballerine, l’eroina dai capelli viola si lancia nelle profondità dell’isola: ci sarà lo zampino di Risky Boots?
Frustate, danze e trasformazioni
Il gameplay di Shantae and the Seven Sirens riprende quello dei capitoli precedenti, ma con qualche sostanziale novità. L’intero mondo di gioco è costituito da luoghi interconnessi fra loro, ognuno con le proprie caratteristiche, nemici e ambientazione, come in ogni metroidvania che si rispetti.
Al di sopra delle aree sotterranee interconnesse in cui si svolge l’avventura di gioco, sono presenti degli hub in cui è possibile parlare e ottenere informazioni dagli NPC, curare le ferite, teletrasportarsi in altre zone, acquistare oggetti utili dal Negozio e salvare i progressi della partita.
L’obiettivo, che si ripete per ogni zona esplorabile, è quello di completare una determinata missione per ottenere il potere necessario a esplorare una nuova area della mappa. Al termine di ogni zona è presente un Boss che, una volta battuto, ci permetterà di avanzare nel gioco.
Shantae ha a disposizione quattro mosse principali: la tipica Frustata di Capelli, il salto, la strisciata e la danza magica. Quest’ultima avrà ben quattro varianti che saranno utili, non solo a fare ingenti danni ai nemici e ai Boss, ma soprattutto per sbloccare aree segrete e ostacoli altrimenti insormontabili. Con l’utilizzo del mana, poi, si potranno utilizzare anche delle magie secondarie acquistabili nei Negozi come scudi energetici o proiettili che possono colpire i nemici a distanza.
Sono ovviamente presenti anche le consuete trasformazioni: in Shantae and the Seven Sirens, la Metà-Genio può trasformarsi in un tritone per scalare le pareti, un calamaro trivella per scavare nella sabbia, una tartaruga corazzata per sfondare blocchi di pietra, una rana per nuotare nelle profondità oceaniche e un polpo per spiccare doppi o tripli salti.
Collezionista di carte
Shantae and the Seven Sirens non è sicuramente uno dei titoli più difficili e longevi della storia, ma presenta delle particolari caratteristiche che ne aumentano la rigiocabilità, la longevità e di conseguenza la difficoltà. Uno di questi elementi è sicuramente la collezione di carte dei mostri che è necessario completare per ottenere il 100% dei progressi.
Un nemico, una volta ucciso, può avere vari drop: dalle più comuni Gemme, che sono la valuta principale del titolo, a oggetti più rari come il Tonno in Scatola, il Salmone o altri alimenti che servono a ripristinare la salute di Shantae. Oltre ai drop sopracitati, è possibile ottenere anche una Carta Mostro corrispondente al nemico appena ucciso.
Le Carte Mostro non hanno solo un valore collezionistico, ma sono utili anche a fornire a Shantae dei vantaggi come l’aumento di velocità o l’efficienza del mana. Questa meccanica spinge tutti i giocatori a cercare di ottenere quante più carte possibili e non solo i collezionisti e i completisti.
Tra animazione e design: i veri punti di forza di Shantae
WayForward ha sempre puntato molto sul comparto artistico dei titoli della serie Shantae e anche “Seven Sirens” non è da meno. Lo stile di Shantae, così come quello degli altri personaggi secondari, è inconfondibile e si sposa benissimo con le ambientazioni piratesche, nonché fantasy, di questo nuovo capitolo per Nintendo Switch.
Nonostante il titolo sia totalmente in 2D, le ambientazioni, i dungeon e i personaggi sono ricchi di dettagli, con disegni ben fatti e dai colori vivaci. Il design dei nemici e dei personaggi, nonostante siano legati da un filo conduttore che è quello delle creature marine, non è mai monotono, sia nell’aspetto fisico che nelle modalità di azione.
La vera perla di Shantae and the Seven Sirens, però, sono le cutscene animate: durante la trama, prima di un momento clou, il gameplay si ferma per lasciare spazio a scene animate di pochi secondi in cui i dettagli, le movenze e le espressioni dei personaggi raggiungono il loro apice.
Un’esperienza da non perdere
Se siete fan del genere metroidvania o platform, Shantae and the Seven Sirens è sicuramente un titolo da non perdere. Il quinto capitolo della serie Shantae è apprezzabile sia da chi segue le vicende della ragazza Metà-Genio dal 2002, sia da chi, invece, si approccia per la prima volta alla serie. Un piacere per il gameplay dinamico e divertente, ma anche per il comparto tecnico eccellente.
Shantae and the Seven Sirens è disponibile sul Nintendo eShop al costo di 27,99€.
Voto: 9
Gameplay dinamico, vario e divertente
Ottimo comparto grafico e animazioni eccellenti
Difficoltà ben bilanciata
Adattamento italiano non impeccabile
Cosa ne pensi? Facci sapere la tua sulla nostra chat Telegram, sul Forum o sui canali Social!