Ninjala, Recensione: shinobi urbani e randellate gommose in formato Switch

Quando un ragazzino dallo stile sgargiante con una mazza gigante in mano e una gomma da masticare pronta a scoppiare incontra un altro ragazzino con uno yo-yo sproporzionato e una gomma da masticare sospesa a mo’ di palloncino, è tempo di scatenare l’inferno. Ovviamente una sua variante coloratissima, divertente e frenetica chiamata Ninjala.

Annunciato durante l’E3 del 2018, l’esclusiva Nintendo Switch creata e pubblicata dal team indipendente di GungHo Online Entertainment è finalmente atterrata con la maestria di un silenzioso guerriero tra le esclusive della console ibrida. Dopo un periodo di test preliminari per saggiare la solidità del gameplay e del netcode, lo studio ha lanciato la sua nuova opera con qualche settimana di ritardo rispetto alla tabella di marcia iniziale. Nulla di cui preoccuparsi comunque, poiché il tempo aggiuntivo richiesto è stato prezioso per rifinire al meglio la colonna portante della produzione, il multiplayer online, e permettere ai giocatori di lanciarsi nelle arene per accettare la sfida proposta. Equipaggiati dalla nostra fida gomma da masticare tuttofare, appariscenti eppure derivativi nello stile, siamo pronti per scattare alla volta di battaglie ravvicinate sgangherate, molto confuse e alla portata di tutti. Dopotutto, chi non vorrebbe essere un mini ninja alla conquista del quartiere?

Natura più da ninja, meno da calamaro

Partendo da un’invitante offerta gratuita – in aggiunta a un DLC a pagamento – Ninjala si sviluppa come un action basato sull’utilizzo di una discreta varietà di armi da colpi più o meno ravvicinati. Una delle reazioni conseguenti al primo annuncio, è stata quella di confrontarlo con un altro esponente nintendiano da gioco online, ovvero Splatoon. La possibilità di scontrarsi con utenti da tutto il mondo, i cromatismi sgargianti e l’aspetto dei personaggi può effettivamente indurre a paragonare i piccoli ninja con i celebri Inkling. Va precisato, tuttavia, che le similitudini si fermano a questo punto, potendole riassumere come banali elementi estetici e di sistema base del gameplay.

Come accennato in apertura, il pacchetto approdato sull’ammiraglia della casa di Kyoto prevede una storia in singolo suddivisa per capitoli – il primo dei quali è disponibile sul Nintendo eShop, mentre altri arriveranno in futuro sempre a pagamento – la quale narrerà le vicende di un apprendista ninja impegnato in un duro allenamento con il suo maestro che si troverà alle prese con una missione dalla portata mondiale. A conclusione troviamo la modalità multigiocatore online, rappresentante a tutti gli effetti il cuore della produzione, scandita da delle stagioni, la prima delle quali, iniziata lo scorso 24 giugno, terminerà il 27 agosto 2020.

Vista la sua natura e le ambizioni, non aspettatevi da Ninjala un sotto testo narrativo profondo su cui speculare. Gli unici stralci di contestualizzazione di questa realtà virtuale si rintracciano quasi esclusivamente nelle schermate di caricamento (nota a favore, sono piuttosto rapide) e nelle premesse iniziali. Si tratta di un mondo temporalmente vicino al nostro, in cui gli ultimi discendenti di un clan di ninja hanno creato la Gomma Ninja, un oggetto capace di racchiudere tutta la forza degli Shinobi. Da qui l’idea di organizzare un torneo per cercare il guerriero più forte e degno per utilizzarla. L’ultima fatica di GungHo rimane gioco puro immerso nei colori di strada, pertanto è arrivato il momento di scoprirne tutti i suoi segreti da shinobi contemporaneo.

Tecnica della trasformazione del gameplay

Il nostro ninja in miniatura sarà immediatamente personalizzabile in ogni suo aspetto attraverso un editor essenziale, per poi catapultarsi in tutta la sua gioviale spigliatezza nell’hub centrale. Il suo covo, ubicato sul tetto di chissà quale edificio suburbano, è ricco di tanti piccoli dettagli particolarmente piacevoli alla vista, tra dispositivi tecnologici, adesivi e graffiti. Da qui si apre il mondo di gioco, passando dalle sfide, alle modifiche dell’avatar, al negozio interno. Agli esigui capi di vestiario e accessori disponibili all’avvio infatti, se ne possono sommare degli altri, come alcuni completi più in linea con lo stile da spia nipponica feudale, acquistandoli con i Jala, la valuta virtuale, ricaricabili attraverso moneta reale. Come per altri titoli free-to-play, anche in questo caso si può benissimo evitare di spendere denaro, dal momento che si trattano solo di vezzi estetici che non garantiscono alcun vantaggio ludico.

Volendoci gettare nella mischia, al momento del lancio sono davvero esigue le modalità offerte ai giocatori, appena due, accanto al dojo dove allenarsi in totale libertà. Da un lato troviamo la Battaglia Reale (tranne per il nome non ha nulla a che vedere con il Battle Royale targato Epic Games), dall’altro la battaglia a squadre. Mentre quest’ultima, come intuibile, vede scendere in campo due squadre 4vs4, la prima prevede un tutti contro tutti, otto combattenti schierati e desiderosi di marchiare il terreno con la propria gomma da masticare.

Le prime ore possono essere definite di studio e sperimentazione delle armi primarie: martelli, yo-yo dalle forme più colorite, una trivella, ognuna è associata a una specifica azione speciale “Ultimate” – come una sorta di pistola spara gomma appiccicosa – e una secondaria – come degli shuriken che inseguono un bersaglio, mosse scandite da un cooldown. Consigliamo a questo proposito di testarle tutte per capire quale si adatti meglio al vostro stile di gioco (senza tornare nell’hub, tra una partita e l’altra potete selezionare un set di vestiti ed equipaggiamenti precedentemente salvati nella sezione apposita). Tale buona varietà entra però in contrasto con una certa piattezza nel feedback delle armi stesse. Che si scelga la trivella, lo yo-yo a forma di ciambella (poteva davvero mancare?) o il martello, i colpi restituiscono sempre le stesse sensazioni di pesantezza, non differenziandosi quasi mai fra loro.

Tornando alla battaglia reale, lo scopo principale è quello di spiaccicare quanti più avversari possibili sulle pareti o a terra portandoli all’Ippon, ovvero al k.o. oltre il quale dovranno attendere una manciata di secondi prima di tornare in pista. La classifica finale si compone attraverso i punti ottenuti da ciascuno per ogni eliminazione, chiaramente visibili sul lato destro superiore dello schermo, uniti a quelli bonus per aver abbattuto più droni – caschi fluttuanti utili per ottenere punti energia, accumulati nella cosiddetta “barra s”, che migliora le proprie abilità e l’efficacia dell’arma in dotazione.- o per aver sconfitto più avversari di seguito. Ogni duello o scontro a più combattenti si esplica in scontri sempre ravvicinati, nonostante la presenza di armi che parrebbero suggerire una certa variante tattica. I ninja possono vantare una gomma da masticare magica, capace d’immobilizzare qualcuno o scatenare un potente tornado. Ad aggravare la situazione è la telecamera automatica, che pur agganciando inizialmente un nemico, l’attimo successivo sembra venir meno al controllo del giocatore e gestire malamente i momenti più concitati.

Completa il quadro delle dispute una componente casuale: nel caso due ninja si colpiscano simultaneamente, prenderà avvio un sistema che gli autori definiscono simile alla morra cinese, tanto che apparirà su schermo un quadro da quattro opzioni fra cui scegliere una direzione con l’analogico sinistro e sperare di vincere sull’avversario o pareggiare e avere una seconda possibilità di riuscita.

Fattore Switch

Essendo stato pensato proprio per la console ibrida, Ninjala propone una buona mappatura dei comandi, con attacchi e salti ben distribuiti e congeniali a dei movimenti frenetici, i quali richiedono comunque una prima fase di allenamento. Il piccolo schermo da 5,5 pollici di Switch Lite, poi, esalta i colori vistosi del gioco realizzato grazie all’ultima versione dell’Unreal Engine, un motore grafico molto malleabile. Dopo alcuni inciampi incorsi in fase di beta, i server sono apparsi piuttosto solidi in ogni momento della giornata, dalla mattina alla sera tarda e il matchmaking ha sempre avuto successo nell’assegnarci avversari di rango simile al nostro con un minimo di attesa. Anche all’interno delle arene stesse non si sono riscontrati problemi di linea, segno che il team ha saputo lavorare efficientemente dopo i commenti ricevuti da chi ha avuto modo di provarlo in anteprima.

Il lungo cammino di un ninja

Luci e ombre avvolgono Ninjala al momento del lancio: la base è a titolo gratuito e pertanto risulta indubbiamente un’offerta che non si può rifiutare. Gli autori hanno scelto una caratterizzazione urbana e chiari rimandi allo stile dei ninja, con un roster di piccoli protagonisti a incarnare questa commistione. Spigliati e vivaci, i ragazzini incarnano lo spirito scanzonato e immediato del gioco, come anche le sue imperfezioni.

Il suo carisma sembra esaurirsi dopo la prima occhiata, attestandosi come una produzione con una certa personalità che, per la sua giovane età, deve ancora mostrare tutto il suo potenziale. Lo si evince anche dalle dinamiche prettamente ludiche, molto spesso poco pulite e più inclini al disordine che alla tattica o a coreografie impressionanti di colpi. Armi a terra e gomma da masticare resa innocua, siamo consapevoli del fatto che la formula scelta da GungHo potrà dirsi degnamente riuscita o meno solo nel lungo periodo, se manterranno una costante attenzione alle piccole crepe, supportando la loro opera con contenuti sempre freschi.

La risposta del pubblico, dopotutto, è già arrivata, con ben un milione di utenti corsi a scaricarla già nelle prime ventiquattro ore. Ninjala è disponibile dal 24 giugno 2020 su Nintendo Switch gratuitamente tramite il Nintendo eShop.