West of Dead ci ricorda che dobbiamo morire e andare nell’aldilà. Un aldilà però molto particolare che somiglia tantissimo ad un vecchio saloon con tanto di barista pronto a elargirci informazioni sulla nostra situazione. Se vi sembra abbastanza strano sappiate che il nostro protagonista va in giro con un poncho sulle spalle e un teschio fiammeggiante come il miglior Ghost Rider in salsa Far West.
Purgatory, Wyoming, 1888
Il nostro protagonista si risveglia nel Purgatorio che, caso strano, si trova in Wyoming ed è costituito da un polveroso saloon con tanto di bancone e barista minaccioso. Sarà proprio quest’ultimo a raccontarci dell’apparizione di un misterioso Predicatore che sta portando problemi in tutto l’aldilà. Starà a noi cercare di capire cosa succede e soprattutto recuperare i nostri ricordi ormai dispersi.
Il titolo di Upstream Arcade è uno sparatutto a doppia levetta con elementi rogue like che come gameplay si ispira a titoli come Dead Cell ma decide di aggiungere qualche modifica alle sue meccaniche.
Le basi ci sono tutte. Scenari costituiti da lunghi corridoi, armi e oggetti da sbloccare, potenziamenti che spariscono ad ogni nostra morte e generazione casuale degli ambienti ad ogni partita. Da questo punto di vista West of Dead non aggiunge nulla di nuovo al genere ma riesce a differenziarsi grazie ad un design ispirato e al suo essere molto più tattico e ragionato.
Nero come l’inchiostro
Il nostro vendicatore si muove in scenari che sembrano essere usciti direttamente da un volume di Hellboy, fumetto creato da Mike Mignola, grazie all’atmosfera cupa evidenziata da un abbondante uso dei neri che delineano i contorni di personaggi e scenari. Voce narrante dell’avventura sarà quella dell’attore Ron Perlman che aggiunge il giusto tono di profondità e drammaticità all’opera.
Questo cell shading oscuro rende molto bene in modalità docked mentre sul piccolo schermo di Nintendo Switch puó risultare confusionario quando si cerca di capire la forma dei corridoi che andremo ad attraversare o il posizionamento dei nemici. Soprattutto nelle fasi iniziali alcuni ambienti sembrano tutti uguali e vi capiterà di sbattere contro dei muri che non avete visto a causa della scarsa illuminazione .
L’oscurità sarà la vostra compagna durante tutta l’avventura ma per fortuna in alcuni scenari vi verrà data la possibilità di accendere delle luci che torneranno utili sia per capire dove vi trovate sia per pianificare in maniera più precisa le vostre sparatorie in quanto potranno stordire brevemente i vostri avversari.
Sparare con tutta calma
Abbiamo citato Dead Cell come metodo di paragone ma è proprio nel sistema di combattimento che West of Dead si distacca totalmente dal titolo a cui si ispira. Se il primo è frenetico con combattimenti rapidi e ricchi d’azione, il secondo è molto più ragionato e richiede di sfruttare alla perfezione i ripari presenti nei livelli.
Provate a rotolare in giro verso i vostri avversari se avete intenzioni suicide e vi piace morire facilmente. Anche perché le vostre armi hanno munizioni limitate che tendono a ricaricarsi molto lentamente se non vi trovate in presenza di un riparo.
Infatti una volta entrati in una stanza la cosa migliore da fare è posizionarsi dietro una copertura e studiare con calma la situazione e il posizionamento dei nemici. Nemici che, se si trovano totalmente al buio, sarà molto difficile colpire.
Questo è un sistema valido e che funziona bene a patto di sbloccare qualche arma più potente in quanto quelle basilari non arrecheranno una gran quantità di danno. Considerate poi che le coperture sono distruttibili e i vostri nemici faranno di tutto per farvi uscire allo scoperto e riempirvi di piombo.
In vostro aiuto arriva tutta una variegata selezione di strumenti di morte: pistole, revolver, shotgun e fucili ognuno dei quali dispone di abilità particolari che possono provocare danni maggiori oppure dare fuoco ai nemici.
Alle armi da fuoco poi si affiancano anche armi bianche e da lancio, anch’esse dotate di abilità speciali, e l’immancabile fiaschetta per ripristinare la salute da ricaricare tra un livello e l’altro da una pratica botte.
Uccidendo i nemici verremo ricompensati con ferro e peccati. Il primo ci servirà quando incontreremo il Mercante all’interno dei livelli per poter acquistare oggetti o nuove armi che però andranno persi alla nostra morte.
In perfetta salsa Voodoo invece i peccati verranno consegnati a una Strega e ci permetteranno di sbloccare nuove armi e potenziamenti permanenti che potremo poi trovare all’interno dei dungeon e che ci faciliteranno la vita.
Il tutto si riconduce quindi alla ricerca del miglior potenziamento/miglior arma per poter avanzare, una meccanica che funziona molto bene anche se alcune armi sembrano semplici variazione delle versioni base e risultano meno interessanti da provare.
La morte non è la fine
West of Dead non tradisce la tipologia di gioco a cui si ispira proponendo delle meccaniche interessanti che aggiungono del tatticismo al combattimento. La grafica piena di contrasti funziona benissimo e aggiunge stile al gioco immergendoci perfettamente in un purgatorio cupo e pieno di anfratti da esplorare.
Tuttavia gli ambienti stessi soffrono di una certa ripetitività e in alcune situazioni sarà difficile capire dove andare o dove si nascondono i nemici. Nemici che spesso cercheranno di accerchiarci portandoci a sprecare le nostre preziose munizioni.
Un gioco con dell’ottimo potenziale ma che potrebbe spaccare gli amanti del genere in due. Se siete amanti del vecchio West, delle atmosfere cupe e degli scontri tattici allora andate sul Nintendo eShop e per 19,99 € vi porterete a casa un titolo che soddisferà le vostre aspettative.
Voto: 7
Sparatorie tattiche
Ripetitività di ambienti e nemici
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