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Here be Dragons, Recensione: colpi di cannone e tiri di dado

Ecco Here be Dragons, un titolo strategico a turni impostato come un gioco da tavolo e sviluppato da Red Zero Games. Vediamolo insieme!

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   · 8 min lettura Recensioni
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Tradizionalmente, l’immagine del pirata è sinonimo di carisma e avventura. Figuri loschi, sì, ma carichi di quel fascino magnetico che ti porta a tifare per loro.
Saranno anche fuorilegge, ma chi non si è mai trovato a tifare per Jack Sparrow, o a sognare di prendere i Sette Mari con gli amici più fidati?
Con questa ispirazione, apriamo la recensione di Here Be Dragons, un titolo strategico a turni impostato come un gioco da tavolo e sviluppato da Red Zero Games.
Armati di cannoni, rum e anche un pizzico di fortuna, partiamo all’avventura!

La storia che mai nessuno vi ha narrato

Il titolo si propone di raccontare ciò che non appare sui libri di storia.
Ci riferiamo alle leggendarie gesta dei coraggiosi lupi di mare che, prima del fatidico 1492, solcavano i mari affrontando mostri marini e altre pericolosissime insidie.
Una su tutte, il terribile Cristoforo “Black” Colombo, giovane pirata pronto a terrorizzare il mondo marino!
Ovviamente, il tono di Here be Dragons è umoristico e scherzoso, e rende la narrazione leggera e facilmente godibile, per quanto a volte le battute siano un po’ scontate.

here be dragons cristoforo colombo

La storia viene narrata da un locandiere che, tra il riempire un calice di birra e servire un bel piatto di stufato, racconta le improbabili avventure dei capitani che affrontavano il mare aperto.
I primi di cui faremo la conoscenza sono il capitano J. Maligna e il suo degno compare Q l’alchimista.
I due, dopo aver interpretato male alcuni ordini e aver affondato alcuni pescherecci, verranno convocati dal Cancelliere del Regno Unito, che affida loro un nuovo, difficilissimo compito: ampliare i territori del regno.
Nel farlo, dovranno ripulire il mare da una moltitudine di mostri e creature marine, determinati a distruggere ogni barca a portata di tentacolo, tridente o zanne.

here be dragons locandiere

Nel corso dell’avventura, andremo a giocare anche altri personaggi, tutti collegati dal sottile filo della trama e dei racconti del locandiere, come il capitano Blackbeard o il capitano Singer, il cui carisma buca lo schermo.
I temi e i nemici che affronteremo, da balene e squali a veri e propri esseri mitologici, variano in base ai Capitoli in cui ci troviamo.
Infatti la campagna è divisa in Capitoli, segnati con una X su una mappa ingiallita dell’Oceano Atlantico.
A loro volta, i Capitoli sono poi divisi in Incontri, ad ognuno dei quali corrisponde un combattimento.
Tra un Incontro e l’altro, o una volta finito un Capitolo, alcune scenette ambientate nel mondo di gioco porteranno avanti la trama.

Strategie marittime e colpi di fortuna

Per quanto seguire la trama possa essere piacevole, e le interazioni tra i personaggi potranno strapparci anche più di un sorriso, il gameplay è di gran lunga dove Here be Dragons brilla di più.
A una prima occhiata, il sistema di combattimento potrebbe sembrare basilare, forse a tratti addirittura banale.
Un’impostazione da gioco da tavolo, con battaglie scandite da turni e qualche tiro di dado per determinare se possiamo usare o no le nostre abilità speciali.
E in effetti i primi livelli del tutorial si giocano praticamente da soli: le opzioni sono poche, le battaglie fin troppo semplici, vinte ancora prima di aver capito come funziona effettivamente il sistema di combattimento.
Eppure, livello dopo livello, vittoria dopo vittoria, il gameplay si arricchisce fino a raggiungere una complessità piuttosto notevole.
Uno scontro si svolge sempre tra la nostra flotta e quella avversaria (per flotta nemica intendiamo anche gruppi di mostri marini e simili).

Nel primo turno, si tirano i dadi: un dado a 6 facce (D6) per ogni unità in campo, sia nemica che alleata. Questi dadi vanno assegnati alle nostre navi, in modo da attivare le loro abilità speciali, chiamate Azioni.

here be dragons dadi
Il momento dell’assegnazione dei dadi

Le Azioni sono molto potenti e richiedono dadi specifici, o combinazioni di essi. Ad esempio, per essere attivate, alcune potrebbero richiedere un tiro di dado da 3 a 6, altre da 1 a 2, altre ancora, decisamente più forti, entrambi.
Gli effetti delle Azioni possono capovolgere un intero combattimento: alcune permettono di riparare la propria flotta, altre infliggono danni ad area, oppure colpire un solo bersaglio ma con danni ingenti.
Alcuni dadi, quando vengono assegnati, hanno un effetto speciale: l’1 andrà a riparare la nostra nave, il 6 aumenterà il suo danno.
Assegnare i dadi non è affatto semplice, e occorre pensare attentamente alle proprie mosse.
Infatti, se la somma dei dadi assegnati alle nostre navi è superiore a quella dei nemici, perderemo l’Iniziativa e attaccheremo per secondi, rischiando di rimanere sopraffatti dalla velocità dell’avversario.
Allo stesso tempo, per ogni dado non assegnato, l’intera flotta subirà 1 punto danno. Dopotutto, in mare non si butta via niente, e sprecare è un peccato!
Trovare il giusto equilibrio tra dadi assegnati per attivare le nostre Azioni e mantenere l’Iniziativa è la chiave per trovare il successo. E tutto questo prima ancora di iniziare a combattere!

Una volta arrivati alla videata di combattimento, vedremo che a ogni unità è assegnato un valore di attacco e di difesa. Questi valori sono fondamentali nel secondo turno, chiamato Salvos.

Per infliggere danni agli avversari, il valore di attacco deve essere superiore al valore di difesa. È anche possibile concentrare il fuoco su un solo nemico: in questo caso, il danno inflitto è pari alla somma dei valori d’attacco, meno la difesa dell’avversario.
Dopo Salvos, ecco il turno delle Azioni. Chi è riuscito ad assegnare i dadi giusti, può effettuarle e sperare di portare a casa la vittoria.
Chiaramente questo potrebbe essere il momento più frustrante: combattimenti impossibili diventano facilissimi come conseguenza di un lancio fortunato, e lo scontro più banale rischia di trascinarsi per ore.
Dopo il turno delle Azioni, si torna a lanciare i Dadi, per poi ripetersi all’infinito.
O meglio, finché qualcuno non è finito a far compagnia ai pesci.
Terminato il combattimento, è tempo del Bottino: come conseguenza della nostra vittoria, potremo decidere se migliorare le capacità difensive o offensive della nostra flotta.

Il sistema di combattimento è complesso al punto giusto, divertente e piacevole, e mette in risalto la fantasia dei creatori.
Tuttavia, trovo che manchino conseguenze “serie”: perdere l’intera flotta non viene mai punito, così come perdere una nave.
Se durante una lotta in mare uno dei nostri vascelli venisse abbattuto, ecco che magicamente si ricostruisce, e potremo anche potenziarlo con il Bottino.
Vincere un combattimento con tutta la flotta integra, o con una nave malridotta a un solo punto vita non fa alcuna differenza: nello scontro successivo saremo in perfetta salute.
Inoltre, i potenziamenti del Bottino non si trasferiscono di capitolo in capitolo: scelta azzardata, che personalmente mi piace molto, tuttavia potrei capire se qualcuno lo trovasse più frustrante.

here be dragons no conseguenze

Infine, ultimo ma non per importanza, ecco un vero trucco da lupi di mare: l’utilizzo dell’Inchiostro.
L’Inchiostro può essere ottenuto in maniera casuale durante un combattimento, e può essere utilizzato per riparare uno dei nostri vascelli o modificare il valore di uno dei dadi ottenuti.
In mare aperto non ci sono regole, e ogni vantaggio è il benvenuto!

Grafica e Musica

Insieme al gameplay, l’aspetto grafico è uno dei punti di forza del titolo. Semplice e pulito, ma comunque in grado di trasmettere le emozioni giuste.
Lo stile “cartaceo” ricorda molto un’antica mappa marittima, e trasmette a Here be Dragons quell’amenità fiabesca che dà vita al titolo.
Notevoli anche le animazioni dei personaggi e dei nemici, che vibrano di personalità propria, sempre accompagnati da un tono umoristico che non stanca mai.
Una parola positiva anche per la worldmap, che ritrae l’Europa, dove vengono spiegati gli spostamenti dei personaggi man mano che avanziamo con la storia: davvero chiara e ben curata.

here be dragons worldmap

L’aspetto sonoro non è da meno: i temi musicali sono classici ma atmosferici, e rimangono snelli e semplici, sposandosi bene con lo stile artistico.
Personalmente, ho adorato gli effetti sonori: dalle campane che segnano il passaggio di un turno in combattimento, dalle Azioni negli scontri stessi, alle (poche) voci dei personaggi. Specialmente queste ultime mantengono quell’adorabile umorismo che accompagna l’intero titolo, e non falliscono mai a strappare un sorriso.

Conclusioni

Here be Dragons è un gioco piacevole e umoristico, giocabile su Nintendo Switch in tutte e tre le sue modalità: fissaportatile e tabletop.
Il touch screen e il giroscopio non sono sfruttati dal titolo, ma la modalità portatile è perfetta per giocare. Dopotutto, cosa c’è di meglio del comandare una nave mentre si è comodamente sdraiati sul divano?
Purtroppo la campagna si riduce a una serie di combattimenti in mare, con poco altro da fare.
Se siete alla ricerca di un gestionale complesso che vi permette di personalizzare e gestire grandi flotte, questo non è il vostro titolo.
Se cercate un gioco di ruolo con side-quests e una trama avvincente che vi porta ad affrontare il Kraken e altri mostri marini, questo non è il vostro titolo.
Ma se cercate un gioco divertente con uno stile accattivante, con un sistema di combattimento creativo che vi terrà impegnati e vi chiederà di pensare e ragionare, allora avete trovato ciò che fa al caso vostro.
Le risate e le varie citazioni alla cultura pop sono semplicemente un valore aggiunto.

In conclusione, il giudizio non può che essere positivo!
Un ringraziamento a Red Zero Games e a Outreach che mi hanno dato la possibilità di giocarci.

Here be Dragons è disponibile sull’eShop di Nintendo Switch a partire dal 3 settembre, ed è anche acquistabile su Steam.

Voto: 8.5

Pro
Sistema di combattimento ben strutturato
Divertente e ben curato
Contro
Mancanza di conseguenze alle proprie azioni
Comandi poco user friendly su Switch

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