Maria Enrica
Un manipolo di creature dalle abilità magiche si è unito e sta marciando verso il punto preposto a una misteriosa cerimonia. I luoghi di culto sono in subbuglio, i suoi devoti abitanti nel panico più totale. I secoli bui non sono mai stati più tenebrosi che in Minoria.
Lo studio Bombservice, stavolta coadiuvato dall’editore Dangen Entertainment, torna alla ribalta scegliendo di giocare in casa, rimanendo cioè nel loro ormai consolidato lido degli action platform dal gusto metroidvania. Conosciuti per la serie Momodora – la cui ultima iterazione è Momodora: Reverie Under the Moonlight – i ragazzi brasiliani si ripresentano al pubblico con Minoria, che si riallaccia ai loro trascorsi ma tenta al contempo di distaccarsene per agire autonomamente. Il tentativo è evidente dal colpo d’occhio, vista la scelta di virare su uno stile molto più cartoon rispetto alla pixel art dei loro precedenti lavori, mentre si fa più sottile sotto altri frangenti. A poco più di un anno dal debutto su PC, Minoria lancia il suo incantesimo su Nintendo Switch per trascinare i suoi possessori in una guerra spietata. Riusciranno le nostre improbabili guerriere a frenare l’avanzate delle streghe e a inaugurare un roseo Rinascimento?
Caccia alle streghe, quelle vere
Siamo abituati a scoprire il nostro passato remoto a partire dalla lente dei manuali scolastici. Guerre, dinastie regnanti e scontri fra potere temporale e spirituale hanno segnato in maniera indelebile il mondo, tanto che il loro vigore sprizza ancora dai libri di storia. Insieme ai fatti crudi e spietati, mille mila racconti trascritti su carta o narrati a voce sono stati generati per intrattenere e far sognare gli abitanti di ogni terra, aggiungendo un pizzico di meraviglia a delle trame veritiere. Pescando da questa realtà così lontana, il team di sviluppo ha portato in scena un calderone medioevale fantasy, in cui si uniscono tragiche vicende storiche a un mondo tanto temuto quanto perseguitato, quello della stregoneria.
Nel regno fantastico di Ramezia, un gruppo dotato di poteri sovrannaturali sta organizzandosi per inaugurare una speciale cerimonia a base di sangue e inchiostro. Degli eretici, agli occhi della Chiesa, degli esseri spaventosi tanto quanto potenzialmente pericolosi e pertanto meritevoli di una punizione adeguata. L’inquisizione viene formalmente costituita da un accordo con i vertici del governo per tentare di riportare la pace castigando chiunque venga bollato come strega. E a chi affidare questo arduo compito di divina provenienza se non alle fedeli guerriere dei conventi? Sorella Semilla, la nostra protagonista accompagnata a debita distanza da Sorella Anna Fran, è la prescelta per questo compito e dovrà bloccare la cerimonia oltre a purificare le anime dei colpevoli, cioè distruggere spiriti malevoli e fattucchiere.
Il romanzo virtuale imbastito da Bombservice non manca probabilmente di originalità, dando eguale importanza al filone favolistico quanto all’ambientazione medioevale religiosa. A fronte di una caratterizzazione dei singoli personaggi – quello principale in primis – piuttosto basilare e priva di alcun mordente, la trama scorre in maniera semplice e senza arzigogoli criptici propri di alcune produzioni come Dark Souls o altri.
Magie all’arma bianca
Minoria non esita a catapultare subito il giocatore nella mischia, offrendogli il pieno controllo sul gioco, invitandolo a sperimentare, a testare le sue abilità per poi farle proprie e procedere nella missione. Basti pensare che il primo boss arriverà a ostacolarlo appena dopo le battute iniziali, mettendolo in guardia sui numerosi pericoli che infestano Ramezia. La mappa è un concentrato di corridoi angusti e lineari alternati ad altri costituiti da più piani che, in sporadiche occasioni, si aprono su aree di più ampio respiro da cui poter prendere varie direzioni. Il level design non mostra mai picchi di ingegno né chicche gustose per i veterani del genere, limitandosi a combinare alcuni tipi di scenari fra loro, poveri di una reale varietà scenografica.
Se l’esplorazione è votata al platforming e agli stilemi del genere metroidvania declinati in modo basilare, con tante serrature da sbloccare e – letteralmente – pareti da toccare per scovare nuovi passaggi contrapposti a un backtracking assente, i combattimenti si basano su scontri ravvicinati all’arma bianca. Semilla possiede un equipaggiamento degno di un ninja convertito, potendo contare su una spada tanto sottile quanto affilata, degli Incensi particolari che fungono da pozioni salva vita, oltre che sulle sue abilità magiche e non solo. L’idea è quella di trasformare ogni scontro in un duello dove calcolare ogni azione e pianificare quando colpire, rotolare via o eseguire una parata perfetta, un parry.
Le possibilità di attacco aumentano nel corso dell’avventura, grazie all’ottenimento di ricompense speciali, anche se nella pratica si può scegliere di avanzare testa bassa, utilizzando semplicemente le combinazioni basilari e la schivata; aguzzare l’ingegno (e la spada) è invero più efficace e soddisfacente contro i boss. I nemici basilari rappresentano dapprima un impedimento insormontabile, poi appena un fastidio da scacciare per guadagnare punti esperienza (a questo proposito, siamo incappati in una sorta di glitch che ci permetteva di continuare a sfilettare i nemici già uccisi, ottenendne potenzialmente un numero infinito). Aumentare di livello il nostro personaggio accresce le sue capacità combattive in modo lineare, senza componenti da gioco di ruolo presenti in altri titoli ibridi.
Fattore Switch
Tanto sul fronte della responsività dei comandi quanto in termini di stabilità generale, Minoria si comporta efficacemente su Nintendo Switch: il controllo rimane sempre nelle mani del giocatore grazie a un’esperienza tutt’altro che perfetta, eppure funzionale ai suoi scopi, in linea con le ambizioni del progetto. Gli input ottengono sempre una buona risposta, permettendo di mantenere la concentrazione sulla scena. Lo schermo della piccola di casa Nintendo sembra tuttavia non andare d’accordo con la palette cromatica scelta per caratterizzare il titolo, povera di concrete variazioni e una serie di toni scuri che faticano a spiccare sul display.
I secoli bui del fantasy
Prendendo le distanze dalla pixel art applicata alle due dimensioni della serie Momodora, Minoria sceglie di raccontare la sua magia attraverso uno stile cartoon in 2,5D che tenta di promuovere con la cura posta nella creazione dei personaggi, purtroppo derivativi e troppo simili fra loro. Quelli che erroneamente vengono chiamati i secoli bui del vecchio continente, rinascono qui in una forma fortemente fantasy legata alla stregoneria, ma mancano di mordente sul lato artistico, svilendo la sua forza e il suo enorme patrimonio culturale in scelte piatte di level design e aspetto dei suoi abitanti e dei paesaggi stessi.
Minoria giunge si aggiunge alla libreria della grande N senza guizzi particolari, presentandosi armato di spada e bacchetta all’appello della ricca schiera di action platform già lì presenti. Il gioco è disponibile su Nintendo Switch dal 10 settembre sul Nintendo eShop al prezzo di 16,79 euro.
Voto: 6
Frame rate sempre stabile e buona responsività dei comandi
Ambientazioni ripetute e poco originali
Personaggi poco caratterizzati a livello caratteriale e artistico
L’anima metroidvania non viene mai in primo piano
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