“Qual è stato il gioco per cellulare più famoso negli anni ’90?“. La risposta a questa domanda sembra complicata, ma pensandoci un po’, quasi a tutti verrebbe da dire Snake. C’è, però, da fare una piccola precisazione: sebbene il primissimo videogioco della serie sia apparso intorno al 1998, le sue origini risalgono addirittura alla fine degli anni ’70! Nel 1976, infatti, venne pubblicato Blockade, un videogioco arcade che per la prima volta ha introdotto il gameplay delle linee in continuo allungamento divenuto celebre nei decenni successivi.
Snake, nonostante fosse un titolo molto semplice e dal gameplay piuttosto ripetitivo, ebbe un grande successo, dovuto anche alla diffusione dei primi cellulari monocromi come il Nokia 5110. Ancora oggi questo titolo è molto conosciuto tra le persone vissute in quel periodo e per questo motivo YeTa Games, mediante un tuffo nel passato, ha riportato il celebre rompicapo ai giorni nostri con The Snake King, pubblicato il 10 settembre su Nintendo Switch.
Desiderio di modernità
The Snake King riprende lo stesso gameplay dell’originale Snake, ma ovviamente in chiave più moderna: il protagonista è un essere serpentiforme, le cui sembianze ricordano molto quelle di un drago asiatico, che si muove lungo le quattro direzioni del piano in ambienti quadrangolari. Ogni volta che il serpente mangia un frutto, in questo caso una mela, esso si allunga divenendo più difficile da gestire.
L’obiettivo del gioco è quello di raccogliere tutti i frutti e arrivare al termine del livello incolumi per passare allo stage successivo. A differenza dell’originale Snake, però, in The Snake King la sconfitta non sopraggiunge quando il serpente tocca gli ostacoli, le pareti o se stesso, ma soltanto quando esso resta incastrato nel livello senza via d’uscita. Sebbene sia comunque difficile nelle fasi avanzate controllare il serpente, non c’è dubbio che il gameplay sia stato facilitato rispetto a quello del suo illustre predecessore.
Il gioco presenta oltre 150 livelli suddivisi in 5 gruppi; man mano che si avanza nell’avventura gli stage diventano sempre più lunghi e difficili; nonostante questo aspetto, però, il gameplay resta invariato e non si notano sostanziali differenze tra i primi e gli ultimi livelli del gioco.
The Snake King è stato arricchito di alcune interessanti meccaniche che lo aiutano a essere godibile anche dalle nuove generazioni: quella principale è sicuramente lo sprint, ovvero la possibilità di muoversi in maniera più veloce premendo il tasto “A”. Questo potere, però, è limitato e la sua durata è indicata da una barra azzurra posta in alto a sinistra dello schermo. Per questo motivo, va usato in maniera parsimoniosa, anche perché in spazi stretti può essere anche controproducente muoversi in maniera repentina dato che si rischia di perdere il controllo e finire incastrati.
All’interno dei vari livelli, inoltre, sono stati aggiunti nuovi elementi che rendono il gioco più moderno: vasi che possono essere spaccati con lo sprint, casse di legno dal contenuto misterioso, numerosi ostacoli e anche alcuni power up. Tra questi abbiamo l’anguria che permette di ridurre drasticamente la velocità del serpente, un potere che permette di ridurre le dimensioni del protagonista e infine i cuori che concedono una vita extra al giocatore e gli permettono di ricominciare da capo il livello, ma con tutti i progressi salvati.
A partire dal terzo gruppo di livelli in poi, si sbloccherà la modalità “Arcade” che si affiancherà a quella “Avventura“. Se fin dall’inizio il giocatore era abituato a procedere al livello successivo una volta concluso il precedente, con la modalità Arcade si dovrà affrontare un solo livello dall’inizio alla fine senza mai morire cercando di acquisire più punti possibili, richiamando alla mente la modalità principale dello Snake originale sui telefoni cellulari.
The Snake King, dunque, tenta di essere appetibile ai giorni nostri svecchiando il gameplay dell’originale Snake aggiungendo alcuni elementi figli dell’attuale epoca videoludica. Nonostante questi accorgimenti, però, l’intero assetto ludico risulta comunque pesante e ripetitivo, costringendo il giocatore a provare il titolo a piccole dosi.
Trasposizione riuscita
L’originale Snake, data l’epoca di pubblicazione, non aveva dalla sua una grafica accattivante e mozzafiato, anzi era soltanto un insieme di quadrati scuri su sfondo verde. Con The Snake King, dal punto di vista grafico, gli sviluppatori hanno compiuto un buon lavoro ricreando ambienti ed elementi in 3D che si sposano ottimamente con il gameplay interamente pensato per le due dimensioni.
I colori sono molto vivaci e la tonalità gialla del serpente spicca egregiamente sugli ambienti dai colori scuri e freddi. Anche il design degli stessi livelli è da encomiare con molte ambientazioni diverse, seppur ripetute molte volte nel corso degli oltre 150 livelli, e disposizione degli elementi sullo scenario ben pensato.
L’input lag è un problema serio
The Snake King, fortunatamente, non ha gravi problemi tecnici o glitch, ma purtroppo è doveroso far notare che presenta un serio problema: l’input lag. In un gioco dove la precisione dei movimenti è fondamentale e un singolo movimento sbagliato può costare il game over, risulta spesso frustrante notare il ritardo che c’è tra la pressione del tasto e il movimento del serpente.
Per questo motivo è consigliabile magari premere il tasto (in questo caso è consigliabile adoperare la croce direzionale anziché lo stick analogico) qualche attimo prima per permettere al serpente di prendere la giusta direzione.
A piccole dosi
The Snake King, in conclusione, è un buon gioco, ma che alla lunga può risultare stancante a causa della ripetitività del gameplay e delle ambientazioni. È consigliabile, dunque, giocare a questo titolo a piccole dosi, come un passatempo, magari durante un viaggio in treno e per questo motivo la natura portatile di Nintendo Switch è l’ideale per questo gioco.
The Snake King è disponibile sul Nintendo eShop al costo di 7,99€.
Voto: 6.5
Buon design delle ambientazioni
Trasposizione in 3D ben riuscita
L’input lag è un serio problema
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