Breakpoint, Recensione: una buona idea non basta

I ragazzi di The Quantum Astrophysicists Guild sono ormai degli specialisti nei giochi action a doppia levetta e con Breakpoint hanno provato a introdurre un nuovo tipo di esperienza per il giocatore. Ma non tutto sembra funzionare alla perfezione.

Conosciamo già The Quantum Astrophysicists Guild e potremmo fare tranquillamente un paragone tra Breakpoint e #Funtime, due giochi che puntano molto sulla grafica minimale al neon e sull’azione frenetica.

La grande differenza, però, è che Breakpoint accantona i proiettili in favore di scontri all’arma bianca. Infatti, in questa occasione non abbiamo attacchi a lunga distanza: i nemici vanno affrontati arma in mano e a testa bassa.

Punto di rottura

Inizierete il gioco con un’arma dotata di due attacchi, uno veloce e uno pesante, che però arreca più danno. Le ondate di nemici non tarderanno a sopraffarvi e a circondarvi mettendovi all’angolo, ma è qui che entra in gioco la meccanica principale di Breakpoint: la rottura.

Ogni arma dispone di un indicatore di rottura visualizzabile in basso a sinistra e che una volta raggiunto la fa esplodere. Detto così sembra un handicap, ma in realtà è una meccanica molto utile in quanto l’esplosione distrugge tutti i nemici che si trovano intorno a voi in un colpo solo. Inoltre potrete lanciare la vostra arma contro i nemici distanti e sfruttare questa abilità per sbarazzarvi di grandi gruppi di avversari, ma attenzione: se non colpirete abbastanza nemici la rottura non si attiverà e avrete sprecato un indicatore.

L’arma lanciata non viene persa ma potrete continuare ad usarla, inoltre puó capitare che i nemici lascino nuove armi dopo essere stati sconfitti. Tra quelle disponibili troviamo un’ascia, un martello, una lancia, una spada e persino delle doppie lame. Pur avendo delle tipologie di attacco estremamente diverse tra loro, non esiste un’arma che sia migliore dell’altra e sta a voi scegliere quella con cui vi trovate meglio.

Un neon lampeggiante

Sconfiggere i nemici, caricare l’indicatore di rottura, lanciare l’arma contro i nemici e… e basta! Il gameplay di Breakpoint è tutto qui, vi basteranno una decina di minuti per rendervi conto che il gioco tende a diventare estremamente ripetitivo.

Non ci sono livelli da esplorare in quanto vi ritroverete in un’unica schermata per tutto il tempo e il rischio di annoiarsi quasi subito è dietro l’angolo. Non basta la buona varietà di nemici o la grafica al neon, minimale ma ottimamente realizzata, per catturare la nostra attenzione in quanto dopo poco vi sembrerà di fare sempre le stesse cose.

L’estetica continua a rimanere la qualità principale del titolo, complice anche la possibilità di sfruttare la compatibilità con il software iCue di Corsair e con la maggior parte dell’hardware dedicato al gaming.

Per chi non la conoscesse Corsair si occupa della realizzazione di prodotti per il gaming tra cui tastiere meccaniche, mouse gaming di precisione, cuffie con microfono wireless e componenti ad alte prestazioni. Molti dei suoi prodotti presentano led integrati che grazie al software iCue reagiscono in tempo reale ai vostri giochi.

Giocando a Breakpoint con cuffie e luci ambientali queste cambieranno colore seguendo il ritmo della vostra partita, introducendo una feature simpatica ma adatta solamente a chi apprezza questi prodotti mentre per gli altri giocatori risulta superflua.

Astronave armata di ascia

Pur introducendo meccaniche nuove nel genere Breakpoint non riesce a bissare il successo dei precedenti titoli, complice una ripetitività che porta velocemente alla noia. L’ottima grafica al neon e la colonna sonora incalzante non riescono da sole a far splendere un gioco che poteva dare sicuramente di più.

Breakpoint arriverà nel Nintendo eShop il 24 settembre a 4,99 €, mentre se volete dare un’occhiata ad altri titoli di The Quantum Astrophysicists Guild vi consigliamo il già citato #Funtime, The Ambassador: Fractured Timelines e Roundguard, tre giochi molto particolari che sicuramente sapranno catturare la vostra attenzione.