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Torchlight III, Recensione: un nuovo inizio

Torchlight III: la recensione del terzo capitolo della saga, con la sua colorata semplicità in un mondo monotono e con poche sorprese

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   · 5 min lettura Recensioni
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Torchlight III, dopo circa cinque mesi di rodaggio, è finalmente uscito dall’accesso anticipato. Sviluppato dallo studio americano Echtra Games e pubblicato da Perfect World Entertainment (che ringraziamo per averci invitato a provare la versione definitiva del gioco), Torchlight III ci ha riportato alla Frontiera, e noi, da buoni avventurieri quali siamo, abbiamo cercato di esplorarla il più possibile in modo da poter valutare per bene tutto quello che questo action GDR ha da offrirci.

Avendolo già provato, quando era ancora in accesso anticipato, in questa recensione ci soffermeremo maggiormente sulle novità e cambiamenti apportati nella sua versione definitiva.

Classi e Reliquie

Tutto inizia con la classica scelta del personaggio, la scelta può ricadere su una delle quattro classi elencate: Mastrorotaia, Forgiato, Mago Crepuscolare e Tiratore Scelto. Ogni classe ha caratteristiche e abilità uniche che proseguendo nel gioco potremo potenziare e combinare in modo da creare la build migliore per il nostro personaggio.

Dall’uscita in accesso anticipato ad oggi, la personalizzazione è stata migliorata grazie all’implementazione di un terzo Albero delle Abilità, quello delle Reliquie. Le Reliquie sono sottoclassi pienamente sviluppate che hanno un proprio Albero delle Abilità, completo di cinque abilità attive e cinque passive. Con oltre 20 combinazioni possibili tra ogni singola Reliquia e le quattro classi, e un’ampia gamma di scelte su come distribuire i punti abilità, il numero di build creabili è stato sicuramente aumentato.

Dopo aver deciso la classe, veniamo introdotti a questo nuovo sistema e potremo scegliere la nostra Reliquia tra cinque differenti:

  • Tormento: Evoca un ammasso di ragni e lancia delle raffiche di veleno letale.
  • Succhiasangue: Cura le ferite di un giocatore mentre i nemici sanguinano
  • Cuorefreddo: Controlla le masse tramite congelamento, rallentamento o respingimento delle minacce immediate.
  • Elettrodo: Scatena un’imprevedibile ondata di elettricità.
  • Distruttore fiammeggiante: Brucia costantemente i nemici e incendia tutto.

Il mondo di gioco

Una volta scelta la nostra classe, compagno e reliquia, siamo finalmente pronti per cominciare la nostra avventura. Il gioco si mostra fluido, e a tratti divertente nella sua semplicità. Il mondo colorato e cartoonesco, unito a meccaniche semplici e intuitive, e a una leggera colonna sonora, ci introduce a un viaggio lineare e tranquillo che, nonostante la quasi assenza di ostacoli impegnativi, riesce a farci uscire di bocca qualche “oh!”.

Purtroppo l’avventura non è stata arricchita così tanto, rimanendo quasi allo stesso livello dell’accesso anticipato. Il Terzo Arco della Campagna non ha aiutato portando le novità sperate, al contrario si è rivelato uguale agli altri due. Le Aree di gioco dopo le prime ore iniziano a sembrare tutte uguali, nonostante alcune siano più curate di altre. I nemici sono poco differenziati e raramente riescono a metterci in difficoltà. Una monotonia che, fino a qualche mese, fa era spezzata in gran parte dai Boss. Per carità, anche loro alla lunga perdevano in originalità, ma almeno sapevano impegnarci, peccato che con un aggiornamento siano stati indeboliti e di conseguenza hanno perso valore all’interno del gameplay.

Fortunatamente il drop rate di oggetti ed equipaggiamenti è stato sistemato, ora il loot è più appagante e ci permette di evolvere più rapidamente la qualità del nostro equipaggiamento.

In ogni caso non c’è da preoccuparsi; una scarsa cura del nostro equipaggiamento o delle nostre abilità non influisce sul completamento del gioco. Perfetto dunque per chi non ama perdersi in statistiche da studiare e meccaniche di crescita del personaggio troppo complesse. Tutti in sostanza saremo in grado di finire il gioco tra le 15 e le 20 ore pronti per gustarci la vera chicca e colonna portante del titolo.

Torchlight III

Una nuova sfida: Il Dun’Djinn

Se il Forte era stato l’elemento gestionale molto apprezzato già dall’accesso anticipato, Il Dun’Djinn di Fazeer Shah è sicuramente la nuova grande novità.

Fazeer Shah, l’onnipotente Djinn di Torchlight II, è tornato in questo terzo capitolo e ha deciso di stabilirsi presso il nostro Forte per evocare il Dun’Djinn. Si tratta di una modalità sfida, sbloccabile dopo aver concluso la storia principale, composta da vari dungeon che noi stessi potremo modificare utilizzando delle carte. Queste carte ci permetteranno di selezionare nemici e ostacoli da affrontare nella nostra sfida. Sconfiggendo i Boss di ogni dungeon avremo accesso a nuovi set di carte e di conseguenza la difficoltà della sfida aumenterà sempre di più.

Più aumenterà la difficoltà dei dungeon, più le ricompense che otterremo saranno succose; tanti oggetti rari e leggendari, nuove decorazioni per il Forte, compagni esclusivi e tanto altro.

Il Dun’Djinn, essendo la vera sfida del gioco, è consigliabile provare ad affrontarlo con gli amici o unirsi a un massimo di altri tre avventurieri tramite la modalità multigiocatore.

Torchlight III

Un Multiplayer che non convince

Il multiplayer di Torchlight 3 non è migliorato con l’uscita definitiva del gioco, continuando a darci svariati problemi. Giocare in compagnia si è rivelato più arduo del previsto, con curiose disconnessioni e rallentamenti del gioco ingiustificati. Nota positiva è l’incremento di drop molto rari grazie a un aumento delle fortuna (15%), sfortunatamente lo scambio di equipaggiamenti e risorse con gli amici per qualche motivo non è possibile. Un vero peccato poiché la possibile combo Dunn’Djinn e multiplayer adeguato avrebbe risollevato di molto le potenzialità di Torchlight III.

Non all’altezza del nome che porta

In conclusione Torchlight III si è dimostrato essere quello che molti fan temevano: una copia malfatta del precedente capitolo, con il quale ha in comune solo lo stile grafico. Se in parte la colpa è da attribuire alla travagliata genesi del gioco, ciò non basta a giustificare il prodotto finale. Un prodotto monotono, ideale per i neofiti del genere, ma che ha ben poco da dire a giocatori già navigati. Potrebbe però riuscire a salvarsi in corner grazie all’uscita per Nintendo Switch, il 22 ottobre, l’ibrida di Nintendo potrebbe essere il porto sicuro in cui attraccare e trovare il tanto cercato successo.

Voto: 6

Pro
Ottimo per chi è alle prime armi con il genere
Sistema di gioco intuitivo e veloce
Modalità sfida ben congegnata
Contro
Aree di gioco e nemici poco originali e insipidi
Multiplayer malfunzionante

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