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Cloudpunk, Recensione: un manifesto cyberpunk

Cloudpunk racconta la vita nella città futuristica di Nivalis dal punto di vista di una donna estranea a quel mondo cyberpunk che la circonda

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   · 4 min lettura Recensioni
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Solca i cieli e aiuta gli abitanti di una metropoli futuristica in Cloudpunk, l’avventura per un giocatore di ION LANDS e Merge Games disponibile per Nintendo Switch a 24,99€.

Rania, una donna proveniente dal Medio Oriente, è stata assunta dalla Cloudpunk come autista per svolgere delle “particolari” consegne. Sotto la guida dell’anziano androide Controllo dovrà girare per tutta la città di Nivalis a bordo del proprio HOVA – una futuristica macchina volante – per far giungere a destinazione pacchi sospetti e curiosi passeggeri.

Immischiatasi inconsapevolmente in questi loschi affari, Rania si ritroverà ad affrontare spesso delle decisioni di carattere morale che verranno poste al giocatore sotto forma di due obbiettivi in contemporanea. Tuttavia, non sembra che queste scelte abbiano un reale influsso sulla storia: la delusione maggiore è stata dopo una prova a tempo che, seppur superata, ha portato conseguenze drammatiche. Di certo questo non contribuisce a dare un senso di soddisfazione al giocatore che spesso si ritrova a non conoscere le conseguenze delle proprie azioni, ma alcuni potrebbero invece sentirsi appagati da finali in sospeso che lasciano spazio alla libera interpretazione.

Interferenze del sistema

Buone premesse, ma scarsi risultati: purtroppo, i difetti tecnici sono evidenti in Cloudpunk. La mappa di gioco è molto vasta e gli scenari cittadini sono perfettamente a tema con l’universo cyberpunk e degradato che il gioco vuole proporre, tuttavia la telecamera di gioco inficia l’esperienza: nelle fasi aeree si muove il veicolo a destra e sinistra con l’analogico sinistro, mentre su e giù con il destro, ma se si vuole muovere la telecamera occorrerà premere Y e utilizzare così l’analogico destro per cambiare punto di vista, con la conseguente impossibilità di spostarsi in alto e in basso (non sarebbe stato più semplice usare solo l’analogico sinistro per TUTTI gli spostamenti dell’HOVA?).

Inoltre, all’uscita da ogni portale che ci porterà in un’altra area della mappa, è assicurato qualche danno al nostro mezzo poiché calano i frame e ci si ritrova immobilizzati in mezzo a decine di auto in movimento – per non parlare delle volte in cui il gioco crasha durante i caricamenti. È presente il salvataggio unicamente automatico, ma questo non viene indicato da nessuna parte sullo schermo, rendendo impossibile capire quando il gioco salva (probabilmente al raggiungimento degli obbiettivi segnati sulla mappa). Essendo a conoscenza dei vari bug presenti, i produttori stanno tentando di correggerli con patch successive.

La visuale crea problemi anche durante le fasi a terra nelle quali è possibile raccogliere oggetti collezionabili e comprare strumenti o cibo (inutile dato che Rania non ha alcuna barra da riempire). Potrete scegliere tra un approccio in prima persona o due in terza, tutti abbastanza scomodi e buggati. Il gameplay consiste unicamente nello spostarsi da un punto all’altro della mappa per parlare con NPC o raccogliere e scaricare pacchi e passeggeri, dunque, si sarebbe potuto riporre maggiore attenzione proprio sugli spostamenti.

Quel cane parla (forse troppo)

Contribuiscono a dare l’idea di un film interattivo i dialoghi interamente doppiati che tendono a dilungarsi e spesso non sono nemmeno velocizzabili con il tasto A; a tratti diventa straziante attendere sul proprio veicolo l’apparizione del prossimo obbiettivo sulla mappa. Il doppiaggio non è affatto male, ma forse sarebbe stato meglio risolvere i difetti di gameplay o approfondire meglio il background di alcuni personaggi. La città è un’ottima rappresentazione del mondo distopico cyberpunk e i suoi personaggi la rendono viva: Camus, il cane robot di Rania divenuto adesso il navigatore dell’HOVA, e tutti i personaggi secondari che incontreremo ci daranno una visuale più ricca di questa società gestita dai potenti, dai ricchi, dalla CorpSec che controlla e dirige ogni aspetto della vita a Nivalis. La colonna sonora elettro anni ’80 e la grafica a pixel rendono molto gradevole gli ambienti cittadini, ma ci sono delle incongruenze tra i volti dei personaggi nei riquadri e il loro aspetto nel gioco… spiegateci perché Rania ha una felpa rossa con cappuccio nell’overworld se in realtà indossa un velo verde.

Cloudpunk è un titolo decisamente di nicchia, più vicino a un film noir che a un’avventura grafica, data la scarsa partecipazione del giocatore che si ritrova a doversi semplicemente spostare da un punto all’altro della mappa godendosi interminabili dialoghi doppiati. La storia però – sebbene la trama principale sia alquanto cliché – è ricca di piccoli spunti sui vari aspetti della vita a Nivalis che rendono più interessante e completo il quadro complessivo di questo titolo. Ci sentiamo perciò di consigliarlo solo a chi è un grande appassionato del genere cyberpunk e cerca un’avventura che si dispieghi a poco a poco, in 7 ore circa di gioco, senza richiedere particolare sforzo al giocatore.

Voto: 5.5

Pro
Ottima rappresentazione del genere cyberpunk
Longevo ma…
Contro
…molto ripetitivo
Scelte che non influiscono sulla trama
Visibili difetti tecnici e di storytelling nel finale
Prezzo eccessivo

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