Maria Enrica
Certi videogiochi prendono l’utente per mano, lo accompagnano attraverso corridoi più o meno lunghi dove lui possa metabolizzare le meccaniche chiave e solo in seguito lo lasciano apparentemente libero di avventurarsi da solo. E poi esistono quelli che ti spingono nella piscina più profonda, costringendoti ad annaspare e chiedendoti d’imparare a nuotare da solo. Il nome di questo pazzo scatenato? GONNER2.
Dopo il successo di GONNER, il trio conosciuto come Art in Heart torna alla ribalta con un nuovo menù di folli sfide, un trip mentale capace d’intrattenere per ore o far arrendere i giocatori sin dai primi balzi, dal primo game over. Il capostipite segnava il debutto di D!TT0 – alias Mattias Dittrich – nel mondo dello sviluppo indipendente assieme a due sound designer con i quali ha costituito il piccolo team anche stavolta coadiuvato dall’editore Raw Fury. Se vi sembra di riconoscere nel titolo qualcosa di Super Meat Boy o Mega Man non sbagliate, perché fanno dichiaratamente parte di quel bagaglio di opere che hanno ispirato gli autori a divertirsi tanto con la fantasia, quanto con la pazienza dei giocatori. Così come il titolo uscito nel 2016, anche la loro ultima fatica in 2D sbarca su Nintendo Switch e PC tramite Steam, la piattaforma su cui abbiamo avuto il piacere di saltare, morire e ripeterci grazie a GONNER2.
Quando la Morte chiama
“Premi salta per morire“, recita la schermata iniziale dalla quale lasciarci spingere nell’acqua alta. L’invito a giocare è insomma di quelli da Canto dell’Inferno di Dante Alighieri, una versione 2.0 di “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate“. Il minuto protagonista Ikk fa qui ritorno e dovrà – un po’ come il giocatore stesso – scendere a patti con la Morte, letteralmente. La richiesta della Triste Mietitrice è di quelle che non si possono rifiutare, un favore gigante per un piccolo omino monocolore obbligato a vestire i panni dell’eroe.
La tana della povera damigella è stata infatti invasa da una misteriosa presenza e solo il nostro impavido (o sfortunato?) guerriero può riconquistarla. A onor del vero non abbiamo mai avuto il piacere di conversare con lei, come del resto con nessun altro, ma sono bastati un paio di fugaci sguardi per capire quanto fosse grave la sua situazione. Dopotutto, come si può respingere un’ammaliante signora fluttuante i cui tratti sembrano riprendere quelli del dìa de los muertos messicano?
Frenesia familiare
Chi giunge dal primo capitolo si troverà subito a suo agio nell’approcciarsi al gameplay di GONNER2, in diretta continuazione con esso. Passando per la bocca di un improbabile serpente e sbucando dal retro, potremo iniziare la faticata attraverso i cinque mondi di gioco. Pur essendo accomunati dallo stesso minimo comune denominatore stilistico, questi si distinguono per alcuni dettagli particolari: dovremo per esempio passare da una zona pullulante di creature volanti, a una in cui al platform si sostituisce il nuoto in una sorta di acquario dai contorni indefiniti infestato da pesci pericolosi.
Il concept di base è semplice e certamente non innovativo, soprattutto alla luce del predecessore, eppure riesce nell’intento di creare una nuova gamma di sfide sfiziose per gli amanti del genere – con un sapore rouguelike – e delle classifiche online, ma vi assicuriamo che la scalata non sarà affatto semplice. I livelli sono generati in maniera procedurale e le piattaforme si materializzano all’avanzare del nostro piccolo protagonista, andando a donare un pizzico di maggiore imprevedibilità.
Il coraggioso Ikk possiede vari talenti, come quello di scagliarsi contro un nemico con la pressione di un tasto, oltre ad avere il grilletto facile. Quello che a prima vista potrebbe apparire come un run and gun, in verità si configura come un frenetico gioco di calcoli e di precisione, dal momento che i proiettili sono a numero finito. La tentazione di sparare alla cieca è forte, ma abbiamo appreso che ogni azione va calibrata con molta cura, complice una gestione della mira non impeccabile. Alle volte sembrerà infatti di avere più a che fare con una sorta di manovella meccanica, da cui risulta complicato descrivere una traiettoria precisa. Dopotutto il titolo è una montagna russa nella gestione del ritmo, alternando momenti di quiete spettrale ad altri in cui la concentrazione sarà la nostra seconda arma. La soglia d’ingresso non è altissima, ma, un po’ come accade nei souls, seppure in modi totalmente diversi, è necessario saper trarre insegnamento da ogni game over.
Viaggio in una dimensione psichedelica
GONNER2 può spiazzare sin dalla prima occhiata, data una direzione artistica sui generis che gioca attorno un minimalismo sfrontato e una rimozione di dettagli ed elementi dalla schermata. Uno stile figlio di GONNER, che non manca tuttavia di farsi ancora più schizofrenico, grazie anche a una colonna sonora elettronica pulsante e azzeccata.
Ci siamo addentrati nelle grotte allucinate e oscure di GONNER2 su PC tramite Steam sfruttando la comodità di un DualShock 4. Potete trovare il gioco sullo store digitale a 12,99 euro, oppure sul Nintendo eShop di Nintendo Switch alla stessa cifra.
Voto: 7
Una buona sfida per gli amanti del genere
Sistema di puntamento non impeccabile
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