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Sakuna: Of Rice and Ruin, Recensione: due anime, una sola mitologica avventura

Edelweiss e Marvelous Games lanciano Sakuna: Of Rice and Ruin su Nintendo Switch, un action sulla mitologia nipponica con elementi da RPG.

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   · 5 min lettura Recensioni
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Abbiamo passato anni in compagnia di Sakuna – almeno secondo la sua linea dimensionale – imparando a conoscere i suoi pregi e difetti, combattendo nei suoi panni, facendo nostre le virtù di calma e pazienza richieste alla coltivazione del riso. È stato un percorso alla scoperta della cultura giapponese nella sua accezione più mitologica, un’avventura sfaccettata che, dopo la nostra anteprima, merita di essere trascritta per intero nel nostro racconto di viaggio di Sakuna: Of Rice and Ruin.

Il duo di Edelweiss, in collaborazione con Marvelous Games, ha tracciato uno squarcio poetico del Giappone feudale e l’ha offerto a tutti i possessori di Nintendo Switch, PC e PlayStation 4. Un gioco che coglie varie ispirazioni e le innesta in una miscela originale quanto distintiva, divertente quanto non esente da inciampi. È un’avventura che vive di due parti separate nettamente tra momenti action frenetici e altri simulativi invece più riflessivi e pacati, due anime che si uniscono e dialogano segnando il sentiero del nostro lungo cammino in compagnia di Sakuna e dei suoi malcapitati comprimari.

Una punizione divina

Nei videogiochi interpretiamo spesso eroi, guerrieri o eletti destinati a trasformarsi sia nell’uno che nell’altro. Sakuna: Of Rice and Ruin rimescola le carte in tavola, narrando la caduta dall’Olimpo di una Dea, il suo esilio e i conseguenti tentativi di ascendere nuovamente, ma in una veste rinnovata. Questa è l’Odissea orientaleggiante di Sakuna, la protettrice dei raccolti e degli agricoltori impegnata ogni giorno a oziare nel lusso più sfrenato e ad assaggiare molte, troppe bottiglie di sakè. La sua indifferenza nei confronti dei contadini unita a un pizzico d’immaturità, tuttavia, le costerà caro: le alte cariche divine la confineranno su un’isola sperduta ordinandole di disinfestarla da orde di demoni e ripristinare il potere di Kamihitsuki – il gran capo degli Dei.

sakuna of rice and ruin

(S)fortuna vuole che la nostra colpevole giunga a Lofty Realm assieme a un gruppo di quattro individui che rappresenteranno per lei ora una presenza fastidiosa, ora una preziosa compagnia. Costretti dove sono, l’improbabile comitiva si dovrà dividere i compiti: Sakuna è l’unica in grado di cacciare i nemici e come tutrice dei raccolti si attiverà per curare un appezzamento di terra – a tutti gli effetti l’hub centrale di gioco – mentre gli altri si attiveranno per cucinare gli ingredienti che porteremo loro, per creare armi potenti e altro. Una trama non troppo articolata, che dopo le battute iniziali avanza in punta di piedi accordandosi alle tempistiche della realtà agreste.

Il riso abbonda sulla bocca dei demoni

I due poli dell’opera firmata Edelweiss si rincorrono per tutta l’avventura, mostrando le loro peculiarità, incontrandosi e scontrandosi soprattutto nel gameplay. Il tempo è scandito dall’alternanza delle quattro stagioni, ognuna delle quali prevede tre giornate con tanto di ciclo giorno e notte. Dall’alba al tramonto, Sakuna dovrà lavorare la terra e sconfiggere i demoni, viaggiando rispettivamente da una prospettiva con telecamera libera a tre dimensioni, a una a scorrimento laterale.

sakuna of rice and ruin

La compagine agricola risulta delle due quella più ricercata e riuscita, tanto da essere creata per prima nello sviluppo. Attraverso le mani della protagonista abbiamo imparato ad arare la terra per la semina di primavera, a potenziare il nostro raccolto con dell’ottimo fertilizzante e infine a compiere la mietitura in autunno. Nel gioco simulativo si forma anche l’elemento da GDR di Sakuna: Of Rice and Ruin, poiché all’aumentare della qualità del riso corrispondono dei potenziamenti alle statistiche da saggiare poi in battaglia. A differenza di vari giochi di ruolo però, la crescita non è demandata all’uccisione dei singoli avversari, quanto alle proprietà degli ingredienti da loro ottenuti e cucinati a fine giornata.

Le fasi esplorative corrono su aree naturalistiche sempre contenute nelle dimensioni, muovendosi soprattutto sulla verticalità degli spazi e costruendo così impalcature da platform. A condire tale caratteristica trova posto uno speciale velo allungabile a fungere come sorta di rampino per raggiungere i piani più elevati. Non solo, questo può essere sfruttato negli scontri per eludere un attacco avversario e spostarsi velocemente alle spalle dello stesso, donando maggiore fluidità a un sistema di colpi che altrimenti tende a spezzarsi, mostrando il fianco a un mancato dinamismo a volte troppo vistoso. Citiamo non a caso questo fattore, dal momento che il sistema di combattimento è dichiaratamente ispirato alla serie Devil May Cry di Capcom, con la possibilità di usare un’arma pesante da un lato e una leggera dall’altro – le armi sono strumenti da lavoro come una zappa – spogliato tuttavia delle combinazioni circensi tipiche di Dante o Nero.

Una lettera d’amore interattiva

Ciò per cui Sakuna: Of Rice and Ruin incuriosisce senza sbalordire eppure attraendo il giocatore, non è tanto per un singolo aspetto, quanto per la somma delle sue parti: al netto di una gestione della difficoltà mal calibrata, con un picco massimo insensato da collocarsi nella notte, quando i nemici sono quasi invincibili, gli scontri soddisfacenti e le pause tra una caccia e la successiva offrono una bella boccata d’aria virtuale.

sakuna of rice and ruin

La direzione artistica simboleggia il fiore all’occhiello della produzione, traboccante com’è di amore reverenziale per i lavori del regista Kurosawa a quelli dello studio Ghibli, e in generale per la cultura del Sol Levante in toto. Un’ode alla tradizione della vita agreste e del riso, una lettera sdolcinata che si cristallizza come una tela su una parete.

Nulla da dire sul fronte puramente tecnico. La mappatura dei comandi sulla console ibrida offre una buona libertà di manovra e non abbiamo riscontrato cali importanti nel frame rate. Menzione d’onore infine per la colonna sonora, che accompagna dolcemente il giocatore per tutta l’avventura senza mai diventare un impiccio, trasportandolo in un frammento di Giappone feudale alternativo.

Sakuna: Of Rice and Ruin sarà disponibile dal 20 novembre su Nintendo Switch, quando potrete trovarlo a 39,99 euro sul Nintendo eShop.

Voto: 7

Pro
Direzione artistica avvolgente, amorevolmente ispirata…
… Accompagnata da un’ottima colonna sonora
Buona connessione tra anima action e simulativa
Contro
Livello di difficoltà mal calibrato
Alcune legnosità in fase di platforming
Il sistema di combattimento meritava maggiore studio

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