Dall’esperienza e dal talento di Brenda Romero, CEO di Romero Games, nasce Empire of Sin, un gioco strategico a turni che mescola insieme anche GDR e un pizzico di gioco gestionale. In questo titolo si evince la passione dei coniugi Romero e la volontà di credere in un videogame ambizioso da parte del produttore Paradox Interactive. Grazie a Empire of Sin avremo l’occasione di fare un viaggio indietro nel tempo, al 1920, in una Chicago viziata dal privazionismo e dalle guerre tra bande. In questo scenario degno del Padrino, dovremo farci strada con il nostro racket per emergere tra le famiglie mafiose più influenti della città.
Siamo a Chicago baby, la legge siamo noi
Smog, traffico, prostituzione, gioco d’azzardo e sparatorie lungo le strade. Questa è una cartolina da Chicago negli anni ’20, un’epoca buia per l’America in cui a risplendere sono soltanto le grandi famiglie mafiose che inghiottiscono la città. Non dovremo farci intimorire però, perché in questo marasma affogato dall’alcol dovremo essere noi e svettare sugli altri, ma dovremo farlo con strategia.
Avremo la possibilità di scegliere tra 13 differenti personaggi con i quali iniziare ad avviare il nostro giro d’affari. Ognuno di loro avrà delle peculiarità, dei vantaggi su determinati racket e delle abilità differenti. I protagonisti sono preconfezionati e la libertà di personalizzazione è limitata spesso all’arma che utilizzano, ma va bene così, non è questo il fulcro di Empire of Sin.
Tutti i personaggi convivono in una Chicago suddivisa in quartieri, ma attenzione a svalicare il confine, potremmo non essere ben accetti. Per questo motivo sarà fondamentale stringere alleanze o dichiarare guerre con altri boss in avvincenti sit-in, in cui si decideranno le sorti dei due clan.
Se vuoi qualcosa prenditelo e basta
Empire of Sin si categorizza nel ruolo di videogioco strategico a turni, ed effettivamente il fulcro del gameplay sono proprio le intricate sparatorie per la conquista di un edificio o per attentati lungo le strade. Una meccanica che per gli appassionati risulterà ben studiata, anche se le ambientazioni saranno simili di volta in volta. Sarà dunque la strategia l’arma che farà la differenza.
Purtroppo la monotonia di questa meccanica mista a nemici sempre uguali e ambienti curati ma troppo simili tra loro, lasciano subentrare velocemente la ripetitività. Fortunatamente questo brivido di noia viene interrotto dalle altre decine di fattori che influiscono sul nostro impero della malavita. Dovremo tenere sotto controllo i nostri racket, controllare l’andamento del mercato globale, le mosse dei nostri alleati e dei nostri nemici, il parco di gangster che abbiamo a disposizione a molto altro.
Tantissime variabili che ci portano a una inesorabile conclusione: possiamo fidarci solo di noi stessi. Dovrà essere il nostro desiderio di espansione che ci porterà a conquistare un luogo piuttosto che un altro, con le buone o con le cattive.
Una Chicago in miniatura ben organizzata
La mappa di Chicago è sorprendentemente ampia e ben strutturata. Negozi e mezzi di trasporto rimandano a quell’epoca di fiorente sviluppo industriale post Prima Guerra Mondiale, fatto di consumismo per i ricchi e fame per i poveri. I colori tendenti al marrone e all’arancione figurano nel nostro immaginario un ambiente anonimo, che si colora solo nei bordelli, nei casinò e nei bar.
L’intera narrazione è accompagnata da musica jazz, tranne nei momenti di concitata guerriglia, in cui i toni si fanno decisi e incalzanti. La cura dei dettagli, soprattutto all’interno delle abitazioni, è piacevolmente minuziosa, riportando ai nostri occhi un mobilio ormai dimenticato e uno sfarzo tipico di quell’epoca.
La mafia hollywoodiana sbarca su Nintendo Switch
Il nostro obiettivo è sopravvivere e conquistare, come se fossimo dei Peaky Blinder che invece di camminare per le eleganti vie di Londra, si ritrovano immersi nel caos senza controllo di un’America succube dei suoi stessi cittadini. All’interno di un ambiente realistico viziato soltanto da piccoli bug di movimento durante le battaglie, dovremo dimostrare chi siamo e cosa valiamo.
Empire of Sin è un’esperienza di gioco completa che per certi tratti non è facile da gestire, complice anche il mancato supporto alla lingua italiana. La strategia sarà l’unica alleata di cui ci si potrà veramente fidare, e a volte purtroppo non sarà nemmeno sufficiente.
La longevità del gioco è intaccata da un roster di boss limitato, anche se ampiamente sufficiente a regalarci ore e ore di divertimento, ma sopratutto da un gameplay monotono. A differenza di molti giochi a turni strategici in cui sì, la meccanica si ripete, ma il modo in cui lo fa coinvolge il giocatore, in questo titolo ci ritroviamo a mangiare una minestra riscaldata ogni volta. Questo fortunatamente non influisce in modo irreparabile sulla fluidità del gioco, che nella narrazione è dinamico e ricco di eventi e missioni da portare a termine.
Empire of Sin è già disponibile su Nintendo Switch, PC e sulle altre console al prezzo di 39,99€.
Voto: 8
Ambienti e musiche realistiche e coinvolgenti
13 personaggi molto diversi tra loro
Dinamica di gioco frizzante e mai scontata
Mancanza lingua italiana
Gioco strategico a turni velocemente ripetitivo
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