Dopo il successo avuto su PC e mobile, Cultist Simulator, un gioco di carte roguelike ideato da Alex Kennedy, arriva con la sua Initiate Edition su Nintendo Switch, un’edizione speciale comprensiva di tre DLC più uno opzionale.
Cultist Simulator è un solitario che porta il giocatore a esplorare l’occulto e gli abissi della mente dei suoi personaggi, per fondare una setta chiaramente ispirata all’immaginario di Lovecraft e di altri autori simili, tra mondi onirici, riti e sacrifici. L’adattamento su Switch pensato da Playdigious ha una riorganizzazione dell’interfaccia che mira a essere più fruibile in formato portatile, ma non si può dire che il nobile intento sia riuscito. Cerchiamo di capire il perché.
Un solitario con il Necronomicon
Cultist Simulator non aspetta che il giocatore sia pronto, subito lo getta in un miscuglio di carte delle quali avrà poca comprensione data l’assenza di tutorial. Non si tratta di un difetto, ma di una precisa volontà del designer Alex Kennedy: proprio come recita la schermata introduttiva del gioco, Cultist Simulator spinge il giocatore a sperimentare e testare, proprio come se fosse uno dei personaggi di gioco che, all’improvviso, scopre l’esistenza di poteri occulti e cerca di accumulare indizi e praticare rituali trovati per caso, tentato ora dal potere, ora dalla fama, ora dal fascino della curiosità.
Dapprima disorientato, nel succedersi delle partite il giocatore avrà sempre più consapevolezza degli effetti delle carte e delle interazioni tra loro. Parallelamente i diversi personaggi che il giocatore si ritroverà a controllare avranno via via sempre più consapevolezza degli eventi accaduti prima del loro imbattersi nell’occulto. Il sistema di gioco infatti registra ogni importante avvenimento, inclusa la morte dei personaggi, e li riporterà a galla lungo altre nuove partite del giocatore in un intrecciarsi di visioni e indizi.
Oltre alle carte sono presenti dei timer, ai quali il giocatore può affidare le sue carte per evocarne altre (o meglio, termine tecnico: farmare). Alcuni di questi timer certe volte possono prendere automaticamente le carte del giocatore, altri ancora invece danno alla luce effetti negativi che bisognerà tentare di contrastare in tempo in quanto possono causare un game over.
Il tutto è basato su una struttura roguelike: il giocatore sceglie un tipo di personaggio da controllare, e in base al caso e alle sue scelte seguirà uno o più percorsi che lo porteranno a un dato finale che può essere negativo come la discesa verso la follia o positivo come l’ascesa alla gloria.
Attraverso le tante e diverse interazioni tra le carte e i timer, si dipana in questa maniera la narrativa del gioco, strettamente legata al personaggio di turno ma collegata a tutti gli altri personaggi controllati in passato. Lo stretto legame tra meccaniche e narrazione è figlio di un lavoro di sviluppo e di logica incredibile, davvero ammirevole soprattutto se consideriamo che il tutto è basato su un gioco di carte.
Essere cultisti su Nintendo Switch
Il lavoro che c’è dietro le meccaniche di gioco è immenso, ma non gli è stata resa giustizia dall’adattamento grafico confusionario su Nintendo Switch. La disposizione delle carte e i vari pop-up di gioco possono risultare caotici già su PC e mobile, ma in realtà hanno un loro senso logico e perlomeno ogni tassello e ogni timer è sempre visibile.
In questa Initiate Edition di Cultist Simulator invece, navigare tra i diversi menu è quasi un incubo lovecraftiano: le carte non sono catalogabili in alcuna maniera personale, e per questo occorrerà passare spesso tra i diversi filtri preposti dal gioco, un modo molto macchinoso di gestire la scelta del giocatore. Per fortuna esiste il filtro delle carte eleggibili per ogni timer selezionato, il problema è che poi non avremo sott’occhio il resto delle carte per comodità, finendo spesso per dimenticarci delle loro scadenze o perfino della loro esistenza.
Ad aggravare il tutto, i diversi timer non sono tutti visibili a schermo, ma bisognerà navigare tra timer primari e timer secondari in maniera molto frequente, portandoci il più delle volte a un esaurimento nervoso. Scelta onestamente incomprensibile.
Solo padroneggiando il complesso sistema di navigazione e scendendo a patti con lo striminzito spazio touch dei pulsanti e delle carte sarà possibile godere appieno del gioco, una soluzione molto discutibile che porterà a stancarsi del gioco in maniera molto frequente.
Adattarsi a un nuovo mondo costa sacrifici
Un vero peccato, perché l’idea di fondo e il gioco originario sono intuizioni divertenti, ma già inclusive dei tipici difetti di un roguelike (sensazione immediata di ripetitività), e di un gioco di carte basato sull’elemento della casualità: le partite possono tanto durare 2 minuti quanto 2 ore, a seconda di quello che capita.
Potete acquistare Cultist Simulator: Initate Edition per Nintendo Switch dall’eShop al prezzo di 19.99€. I tre DLC inclusi offrono 3 nuovi personaggi giocabili (Il Prete, la Ballerina e il Ghoul), mentre il DLC Exile, acquistabile a parte a 6.99€, offre un nuovo mondo esplorabile, nuovi nemici e nuovi personaggi.
Voto: 6.5
Tante possibilità
Basato troppo sul caso
Molto ripetitivo
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