Luca Fassoni
Un titolo innovativo e unico nel suo genere, una storia inedita e affascinante che poggia su meccaniche classiche e consolidate nel tempo. Non è facile descrivere il mondo di Space Otter Charlie, l’atteso platform in 2D che debutterà su Nintendo Switch giovedì 18 marzo. La software house Wayward Distractions e la casa di produzione indie The Quantum Astrophysicists Guild, entrambe basate a Seattle, si sono occupate della creazione e distribuzione del gioco.
Alla ricerca di un mondo nuovo
Per immergervi appieno nel mondo delle lontre spaziali, buffo e tenero ma anche minaccioso e inquietante, vi riportiamo la meravigliosa introduzione del gioco:
Nei primi anni del 2500, gli esseri umani se ne andarono. Credo che il pianeta fosse diventato troppo caldo e affollato per loro. Dove andarono? Non ne ho idea. “Tanti saluti” mi viene da dire. Per un po’ non era male. Poter controllare tutto. Ma il problema è che… continua a fare sempre più caldo. E le lontre? Davvero troppa pelliccia per tutto quel calore. Era arrivato il momento di tagliare la corda.
Alcune lontre più intelligenti di me costruirono un razzo con materiali abbandonati dagli esseri umani. Missione spaziale ALFA la chiamarono. Ma, a quanto pare, raggiungere lo spazio è difficile. (Tre lontre immerse placidamente in un fiume contemplano l’esplosione di un razzo spaziale al decollo, ndr). Almeno non c’era nessuno a bordo quella volta. Quindi riprovarono con la Missione BRAVO.
La gravità vinse anche quella volta. Almeno l’equipaggio riuscì a tornare in sicurezza. Ma continuò a provarci. E la terza volta… la Missione CHARLIE? Beh, ci riuscirono a malapena. “Noi” ci riuscimmo, dovrei dire. Riuscimmo a raggiungere lo spazio. Senza mappe. Senza carburante. Solo tre lontre che fluttuano nel vuoto. Alla ricerca di un luogo da chiamare casa. Potremmo morire da un momento all’altro.
La grafica e il sonoro a gravità zero
Questo è il breve ma intenso preambolo che ci catapulta nel gioco. Da lì, nei panni di Charlie, dovremo affrontare una serie di missioni per trovare – nelle immense profondità dello spazio – la terra promessa delle lontre. Space Otter Charlie si articola come un classico platform in stile metroidvania, con mondi tutti da scoprire e vari livelli di difficoltà crescente che ci separano dal raggiungimento dell’obiettivo.
La grafica, vivace e dinamica, si presenta fin da subito come il vero fiore all’occhiello di questo variopinto titolo indie. Senza troppe pretese, ma in una veste pulita e minimale, il comparto grafico riesce egregiamente nel suo intento, sia per quanto riguarda il mondo dei livelli sia per le magnifiche immagini d’intermezzo. Ovviamente non è possibile esplorare liberamente lo spazio, trattandosi di un platform, ma la sensazione di libertà e avventura è comunque viva e presente.
Il comparto sonoro, invece, appare leggero e delicato, quasi etereo. Al contrario dei platform vecchia generazione, nei quali l’audio spiccava spesso per melodie costanti ed effetti sonori ipnotici, in questo gioco è diverso. In Space Otter Charlie il sonoro è concepito come una sorta di sottofondo, ovattato e mai invadente. In ogni caso, questa scelta crea un’atmosfera quasi irreale, che rende bene l’idea di un viaggio spaziale a gravità zero. In alcune fasi di gioco, però, sarebbe stato bello un coinvolgimento ancora maggiore.
Gli strumenti e le meccaniche di Space Otter Charlie
Per quanto riguarda le meccaniche di gioco, invece, il fattore più rilevante di tutti è sicuramente la gravità. O meglio, la sua assenza. Fin da subito è necessario imparare a muoversi fluttuando nell’aria, calibrando alla perfezione le spinte con i piedi e l’utilizzo del cosiddetto Jet Pack. La strumentazione di partenza comprende un paio di stivali magnetici, grazie ai quali è possibile rimanere attaccati a ogni superficie sulla quale si atterra. A volte, addirittura, il loro effetto calamita si rivela addirittura esagerato, ma nel complesso gli stivali magnetici sono pratici e divertenti.
Già nella prima missione, poi, è possibile ottenere proprio il Jet Pack. Questo strumento è fondamentale per muoversi in assenza di gravità, ma occorre fare attenzione. La sua energia finisce in fretta, anche se si ricarica semplicemente non utilizzandolo. I comandi sono semplici ed elementari, ma occorre naturalmente un po’ di esperienza per imparare a giostrarsi al meglio. Un altro oggetto indispensabile è il Lazer Elementare (con la z, sì), una pistola laser – poi sostituibile con modelli più potenti – che permette di eliminare i detriti e sconfiggere i nemici, sempre più agguerriti col passare dei livelli.
Per ottenere nuovi strumenti occorre recuperare le varie componenti nel corso dei livelli, senza farsene sfuggire nessuna. Nel corso dei vari mondi esplorabili sono presenti anche alcuni simpatici manoscritti, che mostrano tutte le difficoltà degli esseri umani nella colonizzazione dello spazio. Inoltre, scopriamo anche qualche utile chicca sulla vita e sulle abitudini delle lontre. La resa del gioco su Nintendo Switch, poi, è semplicemente ottimale, pulita e senza intoppi.
Considerazioni finali: c’è vita per le lontre nello spazio
Space Otter Charlie sarà disponibile sulla piattaforma Nintendo Switch Online a partire da giovedì 18 marzo. Il prezzo, 13,99€, è decisamente competitivo considerando la qualità del prodotto offerto. Questo affascinante titolo indie offre un’ottima campagna in singolo giocatore, divertente e stimolante. Il multiplayer, invece, è più una simpatica aggiunta che una modalità vera e propria.
L’avventura delle dolci lontre spaziali, alla scoperta di nuovi pianeti da abitare, si rivela piacevole, vivace e appagante. I nemici da sconfiggere, i detriti da eliminare e le varie e numerose missioni da completare donano un ritmo allegro e brioso a questo gioco. In questo caso i dubbi sono pochi: se amate i titoli platform e apprezzate le possibilità di esplorazione e scoperta offerte da uno stile metroidvania, Space Otter Charlie è un’aggiunta imperdibile per il vostro parco titoli. Le lontre sono partite alla conquista dello spazio: siete pronti a seguirle e guidarle?
Voto: 8
Effetto “gravità zero” estremamente godibile
Modalità giocatore singolo varia e curata
Modalità multiplayer locale scarna
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