Era il 1996 quando Crash Bandicoot ha fatto la sua prima apparizione sulle nostre console diventando ben presto una delle icone videoludiche più celebri al mondo. 25 anni dopo, grazie al lavoro di Toys For Bob e Activision, Crash è tornato con un inedito capitolo della serie principale. Crash Bandicoot 4: It’s About Time, dopo essere stato pubblicato in esclusiva temporanea su PS4 e Xbox One, è arrivato anche su Nintendo Switch lo scorso 12 marzo.
Solo questione di tempo
Non era facile incastrarsi all’interno dell’universo di Crash Bandicoot, date le numerose iterazioni non sempre collegate fra loro, ma It’s About Time ci riesce alla perfezione ponendosi cronologicamente circa 20 anni dopo le vicende di Crash Bandicoot 3: Warped, capitolo sviluppato da Naughty Dog nel 1998 .
Per chi non ha giocato alla trilogia originale o si ritrova i ricordi un po’ arrugginiti, ecco quanto accaduto: dopo l’ennesima sconfitta di Neo Cortex, il malvagio scienziato era stato bandito nel passato insieme alla maschera dello stregone Uka Uka e al signore del tempo Nefarious Tropy, creatore del Vortice Temporale.
La trama di Crash Bandicoot 4: It’s About Time riparte proprio da quel punto, con i tre antagonisti pronti a tornare nel presente e annientare Crash una volta per tutte. Uka Uka, utilizzando tutte le sue energie, riesce ad aprire un varco quantico, danneggiando il tessuto spazio-temporale; Crash e sua sorella Coco, dunque, si mettono in viaggio per poter riparare gli squarci andando alla ricerca delle maschere quantiche.
Tra passato…
L’arduo compito di Toys For Bob non era solo quello di inserire un nuovo capitolo nell’universo narrativo di Crash, ma anche quello di adattare un gameplay figlio degli anni ’90 ai tempi moderni, cercando di rendere il titolo godibile sia ai nostalgici che ai neofiti della saga.
Sebbene molti si aspettassero un titolo di Crash open-world (o free-roaming come lo era Crash Twinsanity), la software house ha optato per il gameplay classico di Crash Bandicoot con livelli “a tunnel” composti da percorsi ben delineati e pieni zeppi di nemici, pericoli e salti al limite dell’impossibile. Un vero e proprio platform vecchio stile!
Come già accadeva nella trilogia di Naughty Dog, inoltre, sono presenti fasi in cui Crash percorre i livelli (o sezioni di essi) a bordo di veicoli o cavalcando creature.
…e presente
Riproporre la stessa identica struttura della trilogia originale, però, avrebbe rischiato di rendere il gioco anacronistico, dunque gli sviluppatori hanno cercato di adattare Crash Bandicoot ai tempi moderni con meccaniche mai viste prima nella serie.
Crash adesso può utilizzare il doppio salto fin dall’inizio, inoltre sono presenti fasi di gioco in cui il protagonista ha la possibilità di oscillare sulle corde, scivolare su liane e binari e correre sulle pareti. Queste nuove abilità rendono il gameplay di Crash Bandicoot 4: It’s About Time molto più dinamico rispetto a quello dei primi tre capitoli della saga.
Ma quello è un varco quantico?
Il fulcro del gameplay di Crash Bandicoot 4: It’s About Time non è solo spaccare casse e raccogliere Frutti Wumpa come ai vecchi tempi, ma si basa sulle 4 maschere quantiche che si potranno incontrare, per poi utilizzare, nel corso dell’avventura: Lani-Loli, Akano, Kupuna-Wa e Ika-Ika.
Quando una di queste maschere viene raccolta, Crash potrà utilizzare un particolare potere utile a superare sezioni di livello altrimenti insormontabili con le sole abilità del marsupiale: Lani-Loli può rendere materiali o immateriali gli oggetti dello scenario, Akano garantisce al protagonista un potente tornado infinito con il quale può raggiungere piattaforme lontane, Kupuna-Wa rallenta il tempo per qualche secondo, infine Ika-Ika inverte la gravità.
Utilizzare questa nuova meccanica (almeno nel mondo di Crash) può sembrare arduo all’inizio (soprattutto Akano), ma una volta familiarizzato con i comandi sarà tutto più semplice. L’introduzione delle maschere quantiche risulta tutto sommato vincente perché ha aiutato a rendere il gameplay di Crash Bandicoot più variegato, considerando anche il fatto che le sezioni in cui vengono usate le maschere sono davvero una piccola percentuale dell’intero gioco.
Crash non è più l’unico protagonista
Considerando solo i titoli della serie principale, Crash Bandicoot 4: It’s About Time è il capitolo con più personaggi giocabili dell’intera saga. I livelli principali possono essere giocati tutti sia nei panni di Crash che in quelli della sorella Coco Bandicoot; inoltre sono presenti alcuni particolari livelli in cui il giocatore controllerà il Dottor Neo Cortex, Tawna e Dingodile.
Se nel caso di Coco il gameplay non differisce da quello di Crash, per quanto riguarda gli altri personaggi Toys For Bob ha pensato bene di costruire delle modalità di gioco “ad hoc” sfruttando le loro abilità. Tawna, ad esempio, può utilizzare un rampino per rompere casse lontane e aggrapparsi alle pareti; Dingodile utilizza quello che era il suo fido lanciafiamme come un cannone aspirante per attirare oggetti e librarsi in aria; infine Cortex fa uso della sua pistola laser per trasformare i nemici in piattaforme e trampolini gommosi.
Ad arricchire ulteriormente il sostanzioso menù di Crash Bandicoot 4: It’s About Time, composto da ben 38 livelli e 6 boss, sono presenti anche i “Flashback” e i livelli a modalità “N. Vertita“, che portano il totale dei livelli a circa un centinaio, rendendo questo nuovo capitolo senza dubbio il più longevo dell’intera serie.
Raccogliendo i Nastri Flashback nascosti in alcuni livelli si potranno sbloccare particolari brevi sezioni ambientate nel 1996 in cui Neo Cortex faceva esperimenti su Crash dopo la sua creazione: questi livelli sono composti solo da casse e il giocatore dovrà testare tutta la sua abilità nei salti. La modalità “N. Vertita“, la quale si sbloccherà a partire da un certo punto dell’avventura, darà l’occasione al giocatore di affrontare tutti i livelli (compresi i boss) a difficoltà aumentata: lo scenario non sarà solo specchiato, ma subirà anche importanti modifiche di colori, saturazioni e luci.
Se da una parte i livelli “Flashback” sono una trovata carina per spiegare le origini di Crash Bandicoot ai neofiti scaldando anche il cuore dei nostalgici, la modalità “N. Vertita” è parsa forse un’aggiunta superflua dal punto di vista del gameplay, dato che Crash Bandicoot 4: It’s About Time è già un gioco molto difficile anche nella sua modalità principale.
Ci vuole calma e sangue freddo
La difficoltà è proprio il tasto dolente di questa inedita iterazione del celebre marsupiale arancione. I titoli della saga di Crash Bandicoot, soprattutto il primo capitolo, sono stati sempre difficili, ma mai proibitivi, tant’è che la serie è sempre stata considerata “per famiglie”. I salti erano molto precisi e i tempi di reazione del giocatore dovevano essere comunque veloci, ma con un pizzico di pratica si potevano completare senza troppe difficoltà.
Crash Bandicoot 4: It’s About Time alza l’asticella della difficoltà in maniera vertiginosa divenendo in alcuni punti, soprattutto nei livelli finali, frustrante. I tempi di reazione sono davvero strettissimi e spesso, dopo una morte improvvisa, non ti rendi nemmeno conto di chi o cosa ti ha colpito, costringendo il giocatore a provare una sezione più e più volte fino alla riuscita. Se si gioca in modalità “retro“, ovvero con un numero limitato di vite, non è raro ritrovarsi di fronte alla schermata del “game over” e ricominciare un livello da capo perdendo ogni progresso.
Ricominciare da capo, di per sé, non è sempre una tragedia, ma in Crash Bandicoot 4 i livelli sono estremamente lunghi e perdere tutte le vite proprio a un passo dalla fine non è per niente piacevole. Il gioco, dunque, non è accessibile a tutti, soprattutto se lo si vuole completare al massimo della percentuale; in ogni caso è consigliabile optare per la modalità “moderna“, ovvero con vite infinite, per non incappare in fallimenti poco graditi.
L’impresa per il 100% (o meglio il 106%)
I capitoli della saga di Crash Bandicoot sono sempre stati ricchi di oggetti da collezionare lungo l’avventura: dai magici Cristalli alle Gemme di ogni forma e colore. Crash Bandicoot 4: It’s About Time non è da meno, offrendo al giocatore una moltitudine di collezionabili per completare il gioco al 100%, o meglio, al 106%!
All’ormai consueta Gemma ottenibile spaccando tutte le casse di un livello, si aggiungono altre cinque gemme (12 se si considera anche la modalità N. Vertita): una nascosta, tre ottenibili raccogliendo un certo quantitativo di frutti Wumpa e un’altra che si guadagna completando il livello entro il limite di 3 morti. Oltre alle gemme appena citate, utili per sbloccare una vasta quantità di skin per Crash e Coco, sono presenti anche quattro gemme colorate ottenibili in modi davvero particolari, le classiche Reliquie delle prove a tempo, i Nastri Flashback menzionati precedentemente e le inedite Reliquie “N. Sane” ottenibili completando un livello senza mai morire e rompendo tutte le casse.
Già dalla quantità spropositata di oggetti da raccogliere avrete sicuramente capito che completare il gioco al 106% è un’impresa per veri temerari, considerando anche la complessità dei livelli e il modo in cui sono nascoste alcune casse e alcune gemme fuori dall’inquadratura.
Un dipinto in movimento
Se da una parte Crash Bandicoot 4: It’s About Time mantiene lo stesso feeling di gioco della trilogia originale, dall’altra parte è doveroso specificare che dal punto di vista artistico il titolo non ha eguali, con texture e ambientazioni molto nitide, colorate e dettagliate facendo quasi sembrare il gioco un dipinto. Le ambientazioni dei vari livelli, inoltre, sono ben caratterizzate, ricche di elementi peculiari e molto immersive.
Su Nintendo Switch, soprattutto in modalità portatile, la qualità delle immagini si abbassa inevitabilmente, ma la nitidezza degli sfondi rimane comunque alta e godibile. Non ci sono cali di “frame rate” e la qualità del porting è ottima.
La libertà di movimento del protagonista e l’ampiezza degli ambienti danno quel senso di respiro al giocatore, con la possibilità di percepire il mondo aperto e vivo intorno a sé grazie ai numerosi elementi di sfondo, nonostante il gameplay rimanga ancorato nei classici livelli lineari.
Il design di Crash e degli altri personaggi è a nostro parere riuscito: a fronte di qualche differenza stilistica rispetto ai modelli originali, abbastanza prevedibile, Toys For Bob è riuscita a imprimere il proprio stile senza troppi stravolgimenti di sorta. Ottimo lavoro anche per i design originali, come quello di Tawna o dei nemici, molto dettagliati, ma non per questo estranei al mondo di Crash.
Menzione doverosa anche per le musiche, la colonna sonora di Crash Bandicoot 4: It’s About Time non è del tutto riuscita, risultando a tratti troppo blanda e poco memorabile, ma è comunque apprezzabile la scelta di inserire alcune musiche degli originali capitoli in versione remix.
L’alba di un nuovo inizio?
Crash Bandicoot 4: It’s About Time si poneva l’arduo obiettivo di porsi in mezzo a due poli opposti: i neofiti che hanno scoperto la serie da poco, magari con le versioni rimasterizzate, e i veterani nostalgici della serie che aspettavano da ben 12 anni l’arrivo di un inedito gioco di Crash. Mescolando le sensazioni di gioco dell’epoca e alcune citazioni al passato a un gameplay più dinamico e moderno, l’esperimento si può dire perfettamente riuscito.
Resta l’amaro in bocca per il fattore difficoltà che rende il titolo non accessibile a tutti e in molti tratti non godibile a pieno, inficiando spesso sull’esperienza di gioco. Tutto sommato questo nuovo capitolo di Crash Bandicoot è promosso e potrebbe essere l’inizio della nuova rinascita del marsupiale arancione. Crash Bandicoot 4: It’s About Time è disponibile sul Nintendo eShop al prezzo di €49,99.
Voto: 8.5
Gameplay fedele al passato, ma variegato e dinamico
Ambientazioni dettagliate e ben caratterizzate
Comparto grafico di alto livello
Design di personaggi e nemici azzeccato
Citazioni alla serie apprezzate
Qualità ottima anche su Nintendo Switch
Modalità “N. Vertita” non eccezionale
Colonna sonora blanda e poco memorabile
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