Maria Enrica
In città sta per arrivare un nuovo attore pronto a sgomitare per ritagliarsi un posto nello sconfinato panorama dei giochi multiplayer online. Un potenziale protagonista recante tanti inviti quanti saranno i curiosi – o i coraggiosi, o i più avventati – che scenderanno nelle piazze di Knockout City per prendersi a pallonate in faccia.
Nella categoria delle produzioni minori rispetto a quelle tripla A, supportate però da grandi editori, Knockout City è l’ultima fatica di Velan Studios, già noto ai possessori di Nintendo Switch per Mario Kart Live: Home Circuit. Il neonato studio statunitense si è messo in gioco con un progetto molto diverso da quello che ha segnato il suo debutto nell’industria, passando dall’ala protettrice di Nintendo a quella di Electronic Arts, sotto l’etichetta EA Originals. Ne è nato un titolo scanzonato e leggero che sembra volersi proporre come erede spirituale degli arcade sportivi degli anni ’90 quali Windjammers e tanti altri. Presa al volo la palla della open beta resa disponibile fino al 5 aprile, abbiamo testato le sue capacità, scoprendone una struttura piuttosto stratificata, una formula divertente eppure molto fragile.
Il credo del dodgeball
Esistono poche, semplici regole in questa colorata cittadina: il dodgeball è l’unico credo; cerca di colpire l’avversario velocemente, prima che sia lui a metterti fuori combattimento. Nessun incipit narrativo accompagna la corsa all’ultimo round, nessun ambizioso scopo a spingerci in strada; siamo solo noi, la palla e la bramosa quanto crescente smania di sbattere i rivali per terra.
L’assenza di qualsivoglia velleità di trama palesa una chiara dichiarazione d’intenti da parte degli autori: Knockout City vuole essere puro gioco con aspirazioni da competitivo, senza voler erigere alcuna mitologia o storia sottintesa. Lo dimostrano i piccoli dettagli, come i menù e la rapidità dell’entrata in campo, lo grida a gran voce un impianto immediato da approcciare eppure non basilare nel tentativo di diventarne esperti.
La festa delle pallonate
Velan Studios porta sui nostri schermi una versione agonistica videoludica della palla avvelenata attraverso un’impalcatura dagli sbocchi cooperativi interessanti, forti di dinamiche pensate appositamente per fare forza con l’unione del proprio gruppo. L’obiettivo è uno soltanto: arraffare le varie sfere poste in punti strategici delle arene, avvicinarsi ai contendenti e prenderli a pallonate per realizzare il maggiore numero di K.O.. Parlavamo d’immediatezza non a caso, dato che la presa delle armi è automatica e il lancio avviene con la semplice pressione del tasto dorsale – da prolungare per assicurarsi maggiore potenza e velocità a discapito dell’effetto sorpresa.
L’aggancio dei nemici stessi è demandato al software, evidenziando le abilità richieste per primeggiare nelle partite, ovvero il tempismo e i riflessi. A questo proposito, sarà fondamentale riuscire a premere il grilletto sinistro nel giusto momento per rapire una palla lanciata contro di noi e rispedirla al mittente, aiutati da una cornice rossa a scomparsa. Sia che vi troviate dalla parte offensiva o difensiva, la vivacità degli scontri è incrementata dalla possibilità di effettuare salti e piroette dai richiami al parkour, seppure abbastanza ingessati, almeno nella versione di prova. Compierli potrebbe confondere l’avversario, concedendo dei frame vittoriosi al nostro alter ego.
Il gioco di squadra è inoltre rafforzato dall’opportunità di prendere in mano un nostro alleato opportunamente appallottolato e trasformarlo in una bomba che causerà lo svenimento dell’avversario, togliendogli cioè i due punti vita a disposizione di ognuno. Testando la versione preliminare, viene facile immaginare delle pirotecniche sinergie fra amici che danzano sfruttando anche la verticalità delle zone per compiere delle combinazioni mozzafiato. Le mappe, uno degli elementi da arricchire nel tempo, sono ben congegnate tra passaggi rialzati, ostacoli invadenti e spazzi più ampi, pur mostrando il fianco a qualche incertezza che rischia di confondere l’azione.
Il presente e il futuro della città
La open beta pasquale ci ha concesso di analizzare una porzione esigua dell’offerta contenutistica prevista, che includeva tuttavia tre modalità: una, dove trionfa chi raggiunge per primo 10 eliminazioni, la Diamond Dash è una rielaborazione della precedente con l’aggiunta di una meccanica incentrata sulla raccolta di diamanti dai malcapitati eliminati; Ball-up Brawl prevede raffiche di colpi corpo a corpo, senza l’utilizzo di palle.
La prima visita a Knockout City è stata senza dubbio positiva, pur avendola momentaneamente lasciata con qualche perplessità soprattutto circa il suo futuro. Riuscirà la città nel suo intento di fare trasferire molti giocatori? Il team di sviluppo si sta preparando a dovere, promettendo al lancio cinque arene, sei palle speciali e cinque modalità, oltre a sfide giornaliere e settimanali. A questo si aggiunga che le successive espansioni post lancio saranno gratuite, che il prezzo dell’opera è fissato a 19,99 euro sul Nintendo eShop e che gli interessati saranno invitati a gustarsi una demo gratuita all’uscita.
Alla forma di monetizzazione di tanti free-to-play, Electronic Arts e Velan Studios hanno preferito un prezzo contenuto e l’inserimento di un negozio in game, focalizzato su semplici vezzi estetici. Al di là di questa barriera d’ingresso, si staglia una direzione artistica blanda e anonima da prodotto animato composto da personaggi umani caricaturali, senza apparentemente nessun piglio capace di acchiappare possibili campioni di dodgeball inconsapevoli. Una maschera di mancata personalità che potrebbe lasciare indifferente una fetta di giocatori, coloro i quali avranno l’ultima parola sul destino di Knockout City.
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