Fabio Cecere
Arcaea è un gioco musicale nato su piattaforme mobile con una folta nicchia di appassionati. Il titolo, sviluppato da lowiro, ha guadagnato una discreta popolarità, superando il milione di download, grazie a molti video di abili giocatori che cercano di superare dei livelli particolarmente difficili (o, per essere precisi, praticamente impossibili). Arcaea, forte di questo successo, approda anche su Nintendo Switch con tutti i suoi DLC al conveniente prezzo di 39,99€: ecco la nostra recensione.
Un ritmo narrativo altalenante
In Arcaea seguirete le gesta di due giovani ragazze che si ritrovano in un surreale mondo in rovina. Questo piano d’esistenza è popolato dagli Arcaea, frammenti di simil-vetro che riflettono ricordi di altri universi; presto le due protagoniste si rendono conto che hanno una connessione con queste schegge volanti, e che riescono anche a manovrarle a proprio piacimento. Perché hanno queste abilità? Chi sono realmente? Qual è la vera natura degli Arcaea? Peccato che il giocatore non lo scoprirà mai, a causa dell’assoluta vaghezza della narrazione.
La storia si svolge grazie a dei testi sbloccati a poco a poco tramite dei requisiti speciali, ma la narrativa si limita a delle inconsistenti massime filosofiche sulla vita e sulla morte, sul bene e sul male e su altri concetti astratti privi di mordente. A questo si aggiungono evidenti problemi di ritmo dovuti a insormontabili barriere di grinding tra una scena e l’altra, e un finale letteralmente tronco. Anche la mancata localizzazione in italiano inficia sul godimento della trama, poiché l’inglese di Arcaea è stranamente datato e di difficile comprensione. Sicuramente a un gioco musicale non si richiede una narrativa profonda, ma avremmo gradito almeno un po’ di impegno.
L’osteopata ringrazia
Arcaea, da buon gioco musicale quale è, presenta un’impostazione classica composta da quattro corsie su cui arriveranno note singole (tap notes) o note continuate (slide notes). Il titolo, però, presenta anche un’interessante aggiunta, ovvero le note sospese (sky notes singole e arc notes continuate) che appariranno letteralmente sopra a quelle classiche, spesso sovrapponendosi a queste ultime e costringendo il giocatore ad assurdi giri di polso.
Ogni partita potrà anche essere arricchita da un Partner, ovvero da un personaggio selezionabile in un determinato menu che porterà con sé vantaggi e svantaggi; è presente anche un sistema di livelli per potenziare questi alleati, e una modalità denominata “World Mode” dove potranno guadagnare esperienza, materiale per evolversi allo stadio successivo, crediti di gioco per acquistare tracce, nuove canzoni e altri nuovi partner. La novità rispetto alla versione per cellulari è un sistema di progressione completamente ribilanciato, vista l’assenza di microtransazioni e di un sistema di stamina giornaliera. Questa solidissima ossatura è però funestata dall’assenza di un metodo per trasferire i propri progressi o record personali dalla versione base al porting e viceversa.
Anime, anime e ancora anime
Lo stile grafico di Arcaea è un tripudio di estetica da cartone animato giapponese. Le protagoniste hanno linee morbide e semplici, occhioni grandi e abiti vistosi; i personaggi secondari presenti nei DLC sono altrettanto classici, e ricalcano, insieme a quelli principali, gli stilemi di tsundere, yandere, himedere e altri stereotipi a seguire. Menzione d’onore anche agli sfondi, ovvero le immagini che appariranno in secondo piano durante i livelli: anche se semplici, spesso ritraggono alla perfezione l’atmosfera della traccia stessa. Il tallone d’Achille del gioco, a livello stilistico, è sicuramente l’HUD; i menu risultano confusionari e a volte poco eleganti, ricordando un’estetica futuristica un po’ datata. Peccato anche per le tracce musicali, che sono numerose ma molto simili tra loro ed estremamente mediocri.
Fenomenali poteri cosmici e minuscolo spazio vitale
I controlli di Arcaea su Nintendo Switch presentano qualche problema. Il piccolo schermo dell’ibrida mina leggermente la precisione dei comandi touch, e la nuova impostazione per giocare con i Joy-Con è da rivedere. In quest’ultima modalità L, ZL, Y e la freccia sinistra attivano indipendentemente le due corsie più a sinistra, i pulsanti restanti quelle a destra, e le levette seguono le arc notes; ne risulta quindi un sistema inutilmente complesso e poco intuitivo, che dovrebbe dare tanta libertà al giocatore e che, invece, lo confonde più dei livelli effettivi.
Detto questo, giocare ad Arcaea con comodità in ogni luogo e in ogni posizione grazie ai Joy-Con è un sogno. I videogiocatori non dovranno trovare più trovare una superficie antiscivolo, posizionare il telefono e curvare malamente la schiena per vedere meglio lo schermo ed essere precisi sul touch; ora basta impugnare saldamente Nintendo Switch, sdraiarsi sul letto e giocare, anche se con molti sacrifici.
Conclusione
Alla fine di questa recensione, Arcaea su Nintendo Switch appare come un titolo pieno di difetti, ma molto godibile. La solida ossatura ludica riesce a divertire per ore e ore, e la valanga di contenuti soddisferà anche gli appassionati più esigenti. Se, però, non siete interessati ai giochi musicali, state alla larga dal titolo.
Voto: 7
Tante sfide per gli appassionati
Ottimo rapporto quantità-prezzo
Giocare con i Joy-Con è molto comodo…
Trama vaga e banale
Tanto grinding obbligatorio
Tracce musicali mediocri
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