Uscita per la prima volta in Giappone nel lontano 1988, la saga di Famicom Detective Club arriva finalmente anche in Occidente su Nintendo Switch. Un grande classico della grande N, che fece la sua prima comparsa su Family Computer Disk System e SNES, portando i suoi intricati misteri sulle console Nintendo.
Vecchi misteri ma sempre attuali
I due titoli che compongono la serie di Famicom Detective Club, The Missing Heir e The Girl Who Stands Behind, non devono per forza essere giocati nel loro ordine originale; il primo di questi due racconta di come il protagonista, a cui deve essere affidato un nome dal giocatore, abbia perso la memoria dopo essere caduto da un’alta sporgenza. Scopre di essere un detective da Ayumi, una giovanissima ragazza apprendista alla Utsugi Detective Agency, la stessa agenzia in cui lavora. Il protagonista non fa nemmeno in tempo a ricordare il suo nome che viene immediatamente coinvolto in uno dei casi più macabri e ricchi di folklore che abbia mai vissuto, dovendo investigare la morte di Kiku Ayashiro e le leggende che circolano intorno alla sua famiglia.
Il secondo titolo, The Girl Who Stands Behind, è in realtà un prequel. Il protagonista è più giovane in questo capitolo, in cui vengono raccontate le sue origini e il perché sia diventato un detective, a seguito dell’incontro con il suo mentore, Shunsuke Utsugi. I due si conoscono per la prima volta in maniera del tutto casuale, mentre il protagonista quindicenne sta provando a cercare nel cuore della notte i genitori dispersi. Diventa l’apprendista di Utsugi e molto presto entra ufficialmente nel mondo dei detective con il suo primo caso, quello della misteriosa morte di una giovane ragazza liceale.
Efficaci metodi di investigazione
Il gameplay di entrambi i titoli di Famicom Detective Club non ha differenze, infatti i due giochi possono essere giocati allo stesso modo. Non importa se i giocatori abbiano provato per primo The Missing Heir o The Girl Who Stands Behind, ognuno chiederà sempre all’inizio quale sia il nome del protagonista, che può essere impostato se la console trova dei dati salvati al suo interno. Si viene subito lanciati nell’azione, dato che, dopo una breve introduzione, si comincia immediatamente con le investigazioni, che richiedono abbastanza logica da parte dei giocatori. Durante la scena investigativa è sempre richiesto di parlare con il personaggio che si ha davanti, controllare la stanza in cui si è dentro per trovare degli indizi, oppure per indagare sul corpo della vittima, prendere oggetti importanti e richiamare l’attenzione di un soggetto in particolare, che magari si vuole interrogare.
Insieme a queste opzioni c’è anche “Termina investigazione“, che altro non è che il comando per salvare il gioco. Molte volte, le investigazioni del protagonista possono andare avanti solo se vengono poste le domande giuste ai personaggi, che potrebbero rivelare delle parti fondamentali per essere sempre più vicini al termine del caso. Spesso le azioni più importanti da compiere sono evidenziate in giallo, ma altre volte si può essere tratti in inganno dato che deve essere il giocatore a far parlare i personaggi, chiedendo magari più volte la stessa cosa. In questo modo si possono ottenere dei dialoghi aggiuntivi che rivelano nuovi indizi. Un altro comando è lo spostamento, che permette di viaggiare tra un luogo e l’altro, ma solo quando ogni azione possibile nel posto in cui si è presenti è stata terminata.
La classica visual novel, ma con qualche tocco in più
Famicom Detective Club non si distingue molto da altre visual novel del suo genere, ma l’adattamento su Nintendo Switch porta di sicuro qualche dettaglio in più, come una grafica decisamente migliore e degli artwork di alta qualità. Il cast è molto vivace, presenta varie personalità da comprendere, non solo in quel che dicono, ma anche nei loro movimenti dato che, a differenza di altri giochi di questo tipo, i personaggi molto spesso si muovono e non stanno fermi sullo schermo cambiando solamente la loro espressione. Questo piccolo dettaglio rende anche le fantastiche ambientazioni dei titoli, che rispecchiano molto i paesaggi giapponesi, più vive e molto meno statiche. Le investigazioni sono accompagnate da una più che orecchiabile colonna sonora, che cambia per ogni luogo visitato. Può essere inquietante e avvincente allo stesso modo, ma soprattutto riesce a coinvolgere molto bene i giocatori con i suoi cambiamenti improvvisi. I suoni dei giochi non si fermano alla colonna sonora, ma si estendono anche a degli effetti che possono essere sentiti quando, per esempio, durante un interrogatorio viene scoperto qualcosa di importante.
Conclusione
Famicom Detective Club racchiude in sé il vero spirito della visual novel investigativa, che può condividere con titoli come la serie di Ace Attorney. In molti tratti, i due giochi della serie sanno essere molto coinvolgenti e permettono ai giocatori di immedesimarsi totalmente nel protagonista, partendo dal momento in cui gli viene affidato un nome fino alle domande poste agli indagati. The Missing Heir e The Girl Who Stands Behind possono essere acquistati insieme sul Nintendo eShop a €59,99.
Voto: 7.5
Trama ricca di colpi di scena
Cast vivo
Prezzo alto per due porting
Funzionalità Nintendo Switch non sfruttate
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