Dopo sette anni di attesa, i fan della saga Samurai Warriors possono finalmente gioire. Il 27 luglio 2021 è infatti arrivato su Nintendo Switch Samurai Warriors 5, quinta installazione della famosa serie musou targata Koei Tecmo. Noi l’abbiamo provato: ecco le nostre impressioni!
Stesso materiale, una nuova angolazione
Giappone, epoca Sengoku (1477-1603). In un territorio dominato dal caos, centinaia di feudatari sono in costante lotta tra loro per ottenere ricchezza, fama e potere. Tra questi guerrieri spicca il giovane Oda Nobunaga (1534-1582), determinato a riunire i diversi regni sotto il suo dominio. Il giocatore, nei panni dell’ambizioso Oda Nobunaga e di altri combattenti, è chiamato a rivivere le epiche battaglie e momenti storici che hanno gettato le basi per l’unificazione giapponese. In questo universo alternativo, in cui anche le armi bianche emettono potenti fasci di luce e scatenano violentissime esplosioni, la lotta per l’egemonia non è mai stata così adrenalinica!
Samurai Warriors 5 ha tutte le caratteristiche strutturali del genere musou, la cui nascita si deve proprio agli sforzi creativi di Koei Tecmo. Si ritrova, ad esempio, l’elemento hack and slash che porta l’eroe a scontrarsi simultaneamente contro centinaia di nemici in un contesto bellico. Colpire gli avversari alla cieca però non basta per ottenere la vittoria e superare i vari livelli. Come nella tradizione dei videogiochi di strategia in tempo reale, l’utente deve spesso regolare rapidamente le proprie azioni all’interno della mappa in base alla situazione. È inoltre possibile far salire i personaggi di livello, lavorare sulle loro statistiche e potenziarne l’equipaggiamento scambiando l’oro raccolto in battaglia con strumenti di vario tipo.
Pur possedendo una serie di elementi chiave tipici del genere, Samurai Warriors 5 include diversi aspetti che lo distinguono da altri videogiochi musou e dai capitoli precedenti della saga. Il confronto con Dynasty Warriors, capostipite del genere musou, non può che incentrarsi sul tipo di ambientazione geografica. Le vicende belliche di questo videogioco coinvolgono infatti personaggi storici e territori dell’antica Cina, un impero con una storia millenaria del tutto peculiare. Cimentarsi in queste due avventure, garantisce sì una certa continuità a livello di dinamiche di gioco, ma offre suggestioni culturali ed estetiche completamente differenti tra loro. Le due esperienze, per quanto legate a territori vicini a livello geografico, non sono affatto intercambiabili.
Se paragonato agli altri giochi della stessa serie, Samurai Warriors 5 si contraddistingue per un visibile aggiornamento grafico, soprattutto rispetto ai capitoli iniziali. La storia principale, sempre collegata alle vicende del periodo Sengoku, questa volta si focalizza sui primi anni dell’ascesa di Oda Nobunaga e sul suo rapporto con il generale Akechi Mitsuhide. Per rendere al meglio questa nuova angolazione temporale, il design di tutti i personaggi giocabili è stato aggiornato nei costumi e ringiovanito nell’aspetto. Attraverso questa combinazione ben calibrata di elementi conosciuti e nuovi, l’avventura risulta fresca anche per chi ha giocato agli altri capitoli e conosce a memoria tutte le dinamiche del genere musou.
Personaggi sospesi tra tradizione e modernità
Uno degli aspetti più interessanti di Samurai Warriors 5 è rappresentato dai personaggi, tutti basati su figure della Storia nipponica. Gli eroi del videogioco, rispetto alle loro controparti realmente esistite, hanno un aspetto molto più pop, che unisce elementi tradizionali dell’epoca Sengoku a tendenze della modernità. Le vesti e le armature, tutte ricche di dettagli, sono un tripudio di colori, che rendono ogni personaggio estremamente riconoscibile. I modelli degli abiti, visibilmente ispirati alle mode del periodo feudale, hanno spesso tagli insoliti che si avvicinano al gusto per l’esagerazione tipico di certe culture giovanili della Tokyo di oggi. I lussuosi indumenti sono inoltre abbinati ad acconciature stravaganti e a tinte innaturali, molto lontane dallo stile nipponico del XVI secolo.
Anche la personalità del cast è strettamente collegata all’atteggiamento dimostrato in vita dalle figure di riferimento, pur conservando un certo margine di rielaborazione, al pari degli eventi storici. Il carattere dei personaggi emerge in particolare dai dialoghi dalle curatissime scene di intermezzo, il cui stile grafico rimanda alla pittura tradizionale giapponese. Nonostante la loro durata non superi mai una manciata di minuti, queste brevi clip aiutano il giocatore non solo a conoscere meglio gli eroi, ma anche a inquadrare i diversi rapporti di parentela, rivalità, amicizia o subordinazione.
Un altro modo per scoprire informazioni aggiuntive sui personaggi è dato dalle schermate di caricamento che offrono, in maniera del tutto casuale, delle brevi biografie del cast di gioco. Questiprofili, accompagnati da curatissime illustrazioni, includono data di nascita e morte, riferimenti a fatti storici o leggende popolari. Un vero e proprio corso di Storia giapponese lampo che, inserito in una cornice videoludica che mette al centro azione e strategia, risulta avvincente e interessante.
Gli eroi e la loro caratterizzazione, punti di forza della saga, ne rappresentano però, in questo caso, anche un tallone d’Achille. Complessivamente, i personaggi giocabili all’interno del quinto capitolo sono 37: un numero decisamente ridotto rispetto ai 55 proposti nel quarto episodio. La scelta, a ben guardare, è piuttosto coerente con la finestra temporale scelta come ambientazione, dominata da figure che, nel giro di poco tempo, avrebbero lasciato spazio a nuovi generali. Tuttavia, la ridotta selezione potrebbe essere interpretata come un grosso limite dagli appassionati di lunga data, abituati alla varietà del capitolo precedente.
Impossibile staccarsi dalla console
Samurai Warriors 5, può contare, oltre che su un ottimo cast, su una serie di elementi che rendono l’esperienza di gioco estremamente coinvolgente e immersiva.
Lo stile di disegno, chiaramente ispirato alla pittura tradizionale giapponese a inchiostro e acqua, è un elemento di estrema riconoscibilità nel panorama dei musou e dei titoli della stessa serie. I contorni dei personaggi, neri e ben marcati, sono in forte contrasto con la vivacità dei loro abiti, creando una sinergia cromatica che conquista il giocatore fin dai primi minuti di gameplay.
Il videogioco ha una qualità grafica particolarmente elevata, resa in maniera ottimale dalla fruizione su Switch, che esalta non solo i paesaggi naturali e gli edifici storici giapponesi, ma anche i personaggi, gli abiti ricchi di dettagli e i violenti attacchi luminescenti. Questa particolarità viene amplificata ulteriormente collegando l’hardware al televisore, che consente di esplorare la mappa su uno schermo più grande. La console ibrida rende più divertente anche l’esperienza di gioco, grazie alla libertà di movimento resa possibile dall’uso dei Joy-con.
Oltre alla componente visiva, il titolo garantisce una forte immersività grazie alla curatissima area sonora. I dialoghi in giapponese, sottotitolati in inglese, proiettano efficacemente il giocatore tra le fila di un mondo dominato dalla legge del più forte, sia durante le scene di intermezzo che durante le battaglie vere e proprie. Il ritmo concitato dell’azione di gioco viene valorizzato dalle musiche solenni che combinano sonorità della tradizione nipponica a uno stile più moderno. Tutti elementi che accrescono nell’utente il desiderio di sbaragliare i nemici e proseguire la propria avventura videoludica.
Samurai Warriors 5, nel complesso, gode di una longevità piuttosto duratura. Il titolo prevede infatti una Musou Mode (modalità storia) e una Citadel Mode, un’area dedicata ad allenamenti per i personaggi e potenziamenti di vario tipo (armi, destriero, dojo, castello, statistiche e molto altro). Facendo lottare eroi diversi in modalità co-op, si può dar vita a battaglie con premesse differenti e influenzare il loro livello di amicizia, sbloccando, in certi casi, scene di intermezzo esclusive. Nel caso in cui giocare in solitaria risultasse troppo ripetitivo, niente paura: è anche possibile optare per il co-op locale e il multiplayer online. Insomma, per chi si immerge nel mondo dei samurai dell’epoca Sengoku sarà molto difficile riuscire ad allontanarsi dalla console!
Conclusioni
Samurai Warriors 5 ingloba perfettamente gli elementi hack and slash e di strategia che hanno fatto la fortuna del genere musou e che ogni appassionato si aspetta di ritrovare, a prescindere dal titolo. A conferire personalità a questo scheletro è l’ambientazione nipponica di epoca feudale, qui continuamente reimmaginata tra realtà storica, leggende, modernità e “licenze creative”. Musica, stile grafico delle scene di intermezzo, design del cast… Tutte aree che uniscono suggestioni provenienti dal passato e dal presente.
La materia storica che ispira la saga è presentata con un taglio narrativo coinvolgente, che sfrutta la storia principale, i dialoghi delle battaglie, le scene di intermezzo e addirittura le schermate di caricamento. Questa combinazione porta ad affezionarsi rapidamente ai personaggi, tutti ben caratterizzati e dal design accattivante. Individuare una schiera di eroi preferiti apre anche una vasta serie di scenari: allenamenti co-op, battagli co-op in locale, multiplayer online potenziamenti di vario tipo (armi, statistiche e molto altro), attivazione di scene di intermezzo extra. Le possibilità per estendere il divertimento sono quasi illimitate!
Nel complesso, Samurai Warriors 5 è un ottimo musou, in grado di appassionare sia i fan di lunga data che le persone che si approcciano al genere o alla saga per la prima volta. Il focus sulla fase iniziale dell’ascesa di Oda Nobunaga, unito all’aggiornamento della rappresentazione degli eroi, rende infatti l’esperienza di gioco coinvolgente e fresca per i veterani. Chi conosce poco o nulla del periodo Sengoku o dei musou può invece approfondire queste vicende e la categoria partendo dalle origini del mito di Nobunaga, con l’aiuto di numerose guide interne al gioco.
Non si può però non menzionare una serie di leggere mancanze, che ne condizionano il giudizio finale. Samurai Warriors 5 include 37 personaggi giocabili, a fronte dei 55 del capitolo precedente. Tale scelta, pur motivata dal contesto storico, non può che apparire come un passo indietro rispetto alla varietà messa a disposizione pochi anni fa. Il titolo è inoltre privo di sottotitoli in lingua italiana: non conoscere l’inglese è un ostacolo alla fruizione ottimale del videogioco, che intrattiene grazie al bilanciamento tra azione e narrazione. Chi non ha una buona padronanza dell’inglese rischia inoltre di perdersi gli interessanti pezzi di dialogo che si succedono rapidamente sul campo di battaglia.
Se le dinamiche di questo musou vi intrigano e i limiti menzionati non sono per voi un problema, potete acquistarlo sul Nintendo eShop, al costo di 69,99€.
Voto: 9
Taglio narrativo coinvolgente e personaggi con design e personalità interessanti
Elevata longevità (modalità co-op, multiplayer online, potenziamenti, scenari extra etc.)
Numero di personaggi giocabili ridotto rispetto al capitolo precedente
Cosa ne pensi? Facci sapere la tua sulla nostra chat Telegram, sul Forum o sui canali Social!