Haven Park, Recensione: peripezie e arredi a misura di pulcino

Il 5 agosto 2021 è approdato su Nintendo Switch Haven Park, GDR d’avventura sviluppato da Fabien Weibel ed edito da Mooneye Studios. Ecco le nostre impressioni su questo nuovo titolo indie!

L’ideale combinazione tra relax e avventura

La nonna è ormai anziana e il parco di cui si è occupata per anni cade a pezzi! Il giocatore è chiamato a impersonare il pulcino Flint, che farà il possibile per ritrasformare quest’oasi naturale nella meta ideale per i campeggiatori. Tra stancanti ristrutturazioni, lunghe perlustrazioni in cerca di oggetti e strategici posizionamenti di arredi, il piccolo pulcino imparerà a conoscere meglio non solo i suoi nuovi ospiti, ma anche i segreti nascosti del parco.

La struttura di Haven Park deve molto ad Animal Crossing, prodotto al quale il creatore si è esplicitamente ispirato. Come nella celebre serie videoludica targata Nintendo, il protagonista interagisce con una serie di graziosi animali antropomorfi, esaudisce le loro richieste e abbellisce determinate zone con arredi di vario tipo. Spostandosi all’interno dell’isola, l’avatar raccoglie materiali con cui costruisce diversi oggetti e accumula punti esperienza, tramite i quali sale di livello e può sbloccare nuove abilità. Il tutto con un ritmo di gioco estremamente tranquillo, che non mette fretta all’utente.

La formula rilassante di Animal Crossing, fortemente legata al modello dei simulatori di vita, è però qui reinterpretata in chiave avventurosa. La conformazione del territorio, dotato di numerose salite e discese ripide, può infatti rendere la perlustrazione piuttosto impegnativa per un pulcino che può fare affidamento solo sui propri saltelli. Spostandosi sull’isola, Flint raccoglie inoltre degli interessanti indizi, che gli permettono di raggiungere nuove aree che appariranno poi nella mappa presente nell’inventario. Questo aspetto esplorativo, nella sua messa in scena, è il vero punto di forza del videogioco, in grado di compensare la quantità modesta di NPC e arredi.  

Un cast grazioso e dalla personalità scoppiettante

Haven Park include un cast di simpaticissimi NPC con le sembianze di graziosi animaletti antropomorfi. Il loro numero, estremamente ridotto, è proporzionato alla manciata di ore necessarie per completare l’avventura. Dalle interazioni con il protagonista emergono le loro personalità e i loro interessi, tutti estremamente diversificati e memorabili.

A spiccare all’interno del gioco è però Flint, figura di primo piano non solo per il suo ruolo, ma per l’atteggiamento attivo che dimostra nel corso del gameplay. Il pulcino non è un ascoltatore passivo degli NPC: dialoga con loro, pone domande, offre il proprio punto di vista e racconta aneddoti tramandati dai familiari. Nel corso dell’avventura si percepisce continuamente quanto sia orgoglioso di aiutare la nonna e di contribuire alla ricostruzione del parco, cosa che crea una forte empatia nei suoi confronti.

Le interazioni tra i personaggi, tutte molto divertenti e spensierate, hanno però un leggero limite. Talvolta, quando un NPC si trova in prossimità di un arredo, la finestra di dialogo non si apre immediatamente, ma dopo un paio di clic. Un dettaglio che non penalizza l’esperienza globale ma che, alla luce della bassa longevità del titolo, non è affatto trascurabile.

Un microcosmo in cui perdersi

Il principale punto di forza di Haven Park, come menzionato in precedenza, è rappresentato dalla componente esplorativa, calata in un contesto naturale. Le abitazioni presenti sono infatti puramente decorative e non sono visitabili. Il divertimento è dato dal passeggiare in campagna, sulla costa, nei prati, sulle montagne (innevate e non), nei boschi e dal nuotare in mare o nei piccoli corsi d’acqua. L’aspetto di queste aree è inoltre influenzato da neve, pioggia e alternanza tra giorno e notte, che offrono al giocatore un’esperienza di gioco non statica. Addentrarsi nelle diverse aree risulta ancora più coinvolgente grazie a una vasta selezione di suoni, che comprendono il canto delle cicale e degli uccelli, il fruscio del vento e il contatto del corpo di Flint con l’acqua, solo per citarne alcuni.

Un gioco così orientato al “relax avventuroso” andrebbe idealmente giocato in modalità portatile, che è più che sufficiente a esaltare sia la componente grafica che quella sonora. Collegando la Switch al televisore è però possibile godersi i paesaggi su uno schermo più grande ed essere ancora più partecipi della missione del piccolo Flint.

Conclusioni

Haven Park è un gioco che, grazie a un cast di animaletti graziosi calati in un bellissimo paesaggio naturale, trasmette una sensazione di relax al giocatore. In questo mondo aperto in miniatura, l’utente può abbellire determinate aree con degli arredi e socializzare con altre creature, ma anche addentrarsi nella natura incontaminata, come un moderno esploratore.

Il punto di forza è però rappresentato proprio dal potersi avventurare in un paesaggio graficamente suggestivo, accompagnato da suoni che immergono il giocatore nella natura. Chi è alla ricerca di un gioco con un ricco cast di NPC e con una vasta scelta di arredi potrebbe per questo rimanere deluso.  

Pur riscontrando, di tanto in tanto, qualche piccolo bug durante l’attivazione dei dialoghi degli NPC, che obbliga a cliccare lo stesso pulsante più di una volta, nel complesso è un titolo godibile, in grado di regalare qualche ora di relax.

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