NBA 2K22, Recensione: il basket al suo massimo livello

NBA 2K22 non è un titolo facile da recensire, come si può parlar bene o parlar male di un gioco che macina record? Un franchise che inanella vendite, stritola concorrenti e che ha alzato l’asticella nel campo dei giochi sportivi, ecco cos’è la serie NBA 2K. Il nuovo capitolo è uscito il 10 settembre, la prova è stata effettuata su PS4 ma NBA 2K22 è disponibile ovunque, anche su Nintendo Switch. Il titolo rimane fedele a sé stesso, introducendo però delle novità che lo innalzano sempre di più ad attore dominante nel suo settore.

L’importanza del titolo nel panorama sportivo è immensa: negli anni abbiamo visto Jay-Z curare la colonna sonora, e altre celebrità come Travis Scott apparire in-game. Il suo legame con la cultura black si è rinsaldato una volta in più con la copertina di quest’edizione, realizzata dall’artista Charly Palmer, originario della Peach City. Con un pedigree del genere non era facile alzare ancora l’asticella ma 2K ci è riuscita, regalando una nuova perla agli appassionati.

MyCareer: la scalata al successo in NBA 2K22

Anche nel capitolo di quest’anno torna MyCareer, una modalità molto acclamata. In questa carriera è possibile creare il proprio giocatore importando una scansione della propria testa tramite app, oppure sbizzarrendosi con un editor molto sviluppato e complesso. Una volta creato il nostro giocatore, lo accompagneremo dal college (presenti le licenze di molti college di Division I) fino all’approdo in The League. Questo viaggio si dipana fra momenti di gioco vero e proprio, fra cui i divertenti minigiochi della Draft Combine, e scelte più manageriali legate a pubblicità e apparizioni pubbliche.

Menzione a parte merita il Quartiere, nuovo hub social del titolo. Quest’anno infatti i giocatori faranno rotta in isole caraibiche da sogno, dando spettacolo sui ponti di una nave sfidando giocatori o sfoggiando look mozzafiato. Oltre a questo si potranno acquistare e ottenere vari potenziamenti, allenarsi in facilites targate Gatorade e molto altro. Insomma la componente social e Sims-like di NBA 2K torna a ruggire anche quest’anno e promette di regalare spettacolo, per incoronare i giocatori più forti.

Il gameplay: solidità e spettacolo per un risultato garantito

Il gameplay di NBA 2K è solido e ben fatto, anche se risulterà ostico per chi non mastica basket o non ha esperienze col titolo. I movimenti sono come sempre fluidi, e possono essere eseguiti con gli stick del controller (per i più esperti) o con i tasti del pad. Questo offre un’esperienza bivalente: si può iniziare con i tasti per poi esplorare movimenti complessi con le levette in un secondo momento, senza farsi travolgere dalla curva di apprendimento del titolo.

Ci sono stati degli interessanti miglioramenti poi per quanto riguarda la fase difensiva. In questo titolo difendere è molto più intuitivo e anche l’IA dei nostri compagni è leggermente migliorata, tanto che a volte riescono addirittura ad aiutare dal lato debole. Anche l’intelligenza difensiva della CPU avversaria è buona in quanto reagirà alle situazioni proponendo raddoppi sui giocatori più “caldi” e altri accorgimenti tattici utili.

Nelle modalità Gioca Ora, bisogna segnalare la grande varietà di squadre che cambiano in base all’epoca e al sesso. Viene infatti confermata e consolidata la partnership con la WNBA, ma non mancano nemmeno squadre storiche come gli iconici Chicago Bulls del 1998 o i rivali degli Utah Jazz guidati da “The Mailman” Karl Malone. Oltre a questo ci sono anche le partite veloci online ottime per allenarsi e molte altre funzioni che non faranno mai annoiare i giocatori anche incalliti.

Per quanto riguarda poi la modalità MyTeam, simile a quel che si trova in Ultimate Team con Fifa, l’impianto resta sempre efficace e collaudato. Si potranno ottenere giocatori e ricompense in diversi modi, sia giocando online sia in modalità giocatore singolo. Ciascun partecipante potrà assemblare la squadra che preferisce, mescolando vecchie glorie e superstar attuali, scegliendo fra una miriade di carte che si differenziano per pose e forza. Oltre a questo si potrà partecipare ai tornei ufficiali della community, con cospicui premi in denaro per i vincitori.

Presente poi anche l’amata modalità La mia Lega che permette al giocatore di vivere una lunga esperienza manageriale nei panni di un GM Nba. In questa modalità giocare le partite sarà importante ma sarà quasi in secondo piano rispetto a molti altri compiti. A seconda delle esigenze del proprietario della franchigia infatti dovremo accertarci di aumentare i profitti, rendere i fan più attaccati alla squadra o migliorare i rapporti nell’organizzazione. Questo si farà attraverso azioni finanziarie, come aumentare il prezzo dei biglietti, o con dialoghi che richiedono la scelta delle risposte.

NBA 2K22: una colonna sonora mozzafiato e un’ottima grafica

NBA 2K è un pezzo da novanta per quanto riguarda la colonna sonora, sin dagli esordi. Ogni anno infatti si sono avvicendati big della musica al timone, per curare le playlist del titolo sempre orientate al rap e infarcite di hit. Anche quest’anno non si fa eccezione con canzoni di DaBaby, Lil Baby, dei Migos o di Gunna ad accompagnarvi nei menù. Oltre a questo ad ogni cambiamento di stagione in game verranno aggiunte nuove canzoni alla playlist, grazie alla collaborazione con etichette del calibro di DefJam.

Dal punto di vista grafico il titolo si conferma molto solido, almeno sul campo. Per quanto riguarda le situazioni di gioco e puramente on field infatti il titolo tocca vette altissime. I giocatori sono animati bene, i volti sono realistici così come le luci in campo, anche se volte sembrano irreali per la loro chiarezza. Da segnalare anche la cura nei dettagli nel dotare i giocatori di propri movimenti peculiari, come accade quando Steph Curry gioca con il suo paradenti.

Fuori dal campo ahimè le cose peggiorano un pochino: il pubblico sugli spalti sembra spesso fatto di cartonati, e nelle cutscene fuori dal campo spesso il realismo non è propriamente di casa. Se in MyCareer i dialoghi sono curati molto bene con un taglio cinematografico, in Il mio GM e La mia Lega le scene sono ancora molto poco dinamiche e animate come in titoli di diversi anni fa. In ogni caso sono cose che non inficiano la qualità e la bellezza di un ottimo titolo. C’è da dire che il gioco è stato provato su Current Gen, quindi su next gen le cose sono molto migliorate e più precise.

NBA 2K22 sa come si fa: divertimento e innovazione

NBA 2K22 è ormai in una posizione dominante sul mercato, il suo successo è sicuro come una tripla di Curry e la tendenza non sembra invertirsi. Molte critiche riguardano il suo restare un po’ troppo fedele a sé stesso, leggasi non portare novità radicali, ma d’altro canto è complesso migliorare una macchina così ben oliata e redditizia. Per chi non mastica basket questo titolo può sembrare ostico ma, grazie alla sua versatilità che permette di essere giocato sia “seriamente” sia con approccio più leggero, sarà perfettamente godibile per tutta la platea.

Per chi è appassionato di basket, di rap e di mondo statunitense in generale questo titolo risponderà a tutte le esigenze. La simulazione ha raggiunto ottimi livelli e continua a sbozzare i dettagli per correre verso la perfezione; malgrado alcune difficoltà come i giocatori veterani veramente troppo sbilanciati. NBA 2K22 strizza l’occhio a un’utenza ben precisa: fra rap all’ultimo grido, basket e personalizzazione di sneakers. Non manca tuttavia l’ambizione di ampliare il proprio pubblico, sfruttando l’enorme ondata di popolarità della lega, attraverso diverse facilitazioni

In definitiva il titolo è estremamente valido come quasi ogni anno: i noti difetti non precludono e non oscurano il lavoro enorme che porta alla realizzazione di questo titolo, ormai un must non solo per gli appassionati. Ricordiamo che il gioco è disponibile in varie edizioni e vari prezzi su tutte le console current e next gen, compresa ovviamente Nintendo Switch.