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Diablo II Resurrected: Recensione, il ritorno del primo maligno

Diablo II Resurrected è finalmente arrivato su Nintendo Switch e in questa nuova avventura dovremo salvare nuovamente Sanctuarium da Diablo.

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Diablo II Resurrected è finalmente arrivato su Nintendo Switch, versione rimasterizzata e migliorata del secondo capitolo della saga più importante di Blizzard dopo Warcraft e Starcraft. In questa rinnovata avventura dovremo nuovamente affrontare il pericolo del primo maligno Diablo e dei suoi servitori che semineranno caos, terrore e distruzione in ogni dove. Pertanto sarà compito nostro diventare i salvatori di Tristram, di nuovo.

Il Viandante Oscuro e i maligni infernali

Sanctuarium – il mondo in cui si svolgono gli eventi di gioco – è sempre stato tormentato da una lunga guerra tra gli angeli e i demoni. Conflitto che portò distruzione e morte in ogni dove, finché i primi maligni non vennero tutti intrappolati all’interno di oggetti chiamati le gemme dell’anima. I guardiani di essi furono gli Horadrim: una confraternita di maghi creata dall’arcangelo Tyrael per contrastare i tre più grandi demoni esistenti. Tuttavia, nel corso del tempo, l’ordine e i loro membri iniziarono a venire meno ai loro compiti e appunto per questo uno a uno i primi maligni iniziarono a liberarsi e il mondo tornò nuovamente nel caos. A riportare la pace fu un tale, chiamato il Viandante che diede man forte a Diablo, Mephisto e Baal.

Grazie alle suo eroismo e alla sua perseveranza Sanctuarium, Tristram e tutto il creato tornarono in pace, o meglio una pace vigile. Dopo la sua vittoria il Viandante iniziò a manifestare dei comportamenti singolari e bizzari, che lo resero sempre più inquieto e instabile mentalmente: voci nella testa, incubi, visioni e molte altre sofferenze iniziarono a perseguitare il suo spirito. Il vecchio eroe, oramai decaduto, iniziò a vagare in solitaria finché a un certo punto non incontrò Marius: un uomo semplice e molto sfortunato, visto che da lì in poi la sua vita non sarà più la stessa.

Successivamente iniziò un viaggio lunghissimo – accompagnato dal pover uomo – che lo condurrà a compiere un’impresa che porterà nel baratro nuovamente il mondo: infatti il vecchio eroe liberatore, ora conosciuto come il Viandante Oscuro, porterà lentamente i primi maligni a ritornare nel mondo mortale dopo il loro esilio. Ed è proprio qui che incomincia la nostra avventura, nella quale dovremo affrontare innumerevoli pericoli in terre paludose, desertiche, sovrannaturali, infernali e buie. Sanctuarium è nuovamente in pericolo, è dovremo nuovamente farci carico della salvezza della razza umana.

Diablo II Resurrected

La trama di Diablo II Resurrected è complessivamente perfetta: fin dall’inizio riesce a tenervi incollati allo schermo, volete saperne sempre di più del destino di Sanctuarium. Nota di merito alle cutscene, che sono state rifatte completamente da zero e che riescono a immergervi appieno in quella che è l’atmosfera del gioco di Blizzard: fantastica e orrorifica allo stesso tempo. In particolar modo – se deciderete di giocare a Diablo III o se lo avete già fatto – questa remastered getterà molta più chiarezza sui personaggi e gli eventi del sequel, in particolar modo per Tyrael e Deckard Cain.

Un gameplay a dir poco infernale

Passiamo adesso a uno degli elementi portanti del capolavoro di Blizzard: il gameplay. Elemento fondamentale, che andrà a influenzare pesantemente l’esperienza di gioco, è la scelta della classe. In totale ve ne saranno sette: l’amazzone, il paladino, il barbaro, l’incantatrice, il necromante, l’assassina e il druido. Ognuna di esse risponderà alle esigenze di ogni singolo giocatore, sia che vogliate gettarvi nella mischia sia che decidiate di infliggere danni a distanza. Una volta creato il personaggio, nel caso in cui abbiate collegato il vostro account Battle.net, questo potrà essere usato anche su altre piattaforme. Peccato per il cross-play che attualmente non è presente, ma forse potrebbe essere aggiunto in futuro da Blizzard.

Le modalità di gioco potranno essere giocate in singolo o in multigiocatore fino a un massimo di 4 giocatori: attenzione perché una volta creato un personaggio in singolo, questo non potrà essere usato per l’online. Tra di esse abbiamo la modalità campagna, dove si potrà decidere se giocare la versione normale o quella contente il DLC “Lord of Destruction”, che aggiunge un arco narrativo riguardante Baal. Successivamente abbiamo anche la modalità PVP (permette di affrontare altri giocatori online), la modalità libera (permette di esplorare i vari livelli liberamente, senza alcuna effettiva missione attiva), scontri con i boss (permette di rivivere gli scontri contro i vari boss più importanti incontrati nel corso della campagna, come Andariel, Duriel, Mephisto e Diablo), modalità zone (permette di recarsi in zone specifiche del gioco, come Tristram, e affrontare orde di nemici) e molte altre.

Le difficoltà selezionabili sono normale (standard per tutti e iniziale della prima run), incubo e inferno (le ultime due sbloccabili una volta finito il gioco). Passando al sistema di avanzamento di livello, ogni volta che raggiungeremo un nuovo livelle otterremo cinque punti con cui aumentare le statistiche principali del personaggio: forza, destrezza, vitalità ed energia. Ognuna di esse ci permetterà di accedere ad equipaggiamenti, abilità e magie sempre più potenti. Inoltre ci verrà dato anche un punto con il quale sbloccare le abilità specifiche di ogni personaggio e di migliorare la padronanza di armamenti. Queste potranno essere assegnate da un apposito menu, scegliendo quali tasti o combinazione prediligere per poterli usare.

Per quanto concerne la gestione dell’inventario – nota dolente del gioco, almeno su Nintendo Switch – risulterà piuttosto astruso da organizzare. Il problema principale riguarda specialmente le pozioni e gli oggetti consumabili, che potranno essere messi nel cinturino e che molte volte una volta finiti dovranno essere rimessi manualmente. Contro i boss o in zone ricche di nemici questa cosa risulta assai problematica. Nota positiva per il baule, che permetterà di mettere al suo interno un numero molto elevato di elementi, molti dei quali condivisibili anche con gli altri personaggi creati.

Aspetto pesantemente negativo, che renderà il gameplay estremamente frustrante e a tratti odioso, è la morte del personaggio: una volta deceduti, perderemo tutto l’equipaggiamento indosso e tutto il denaro in possesso (oltre a pagare un tributo la cui cifra è variabile). Per poter recuperare il tutto, a meno che non sia stato aperto un portale cittadino vicino al nostro cadavere, dovremo rifare daccapo la strada dall’accampamento principale dell’atto in cui siamo presenti fino al luogo della nostra morte. Una meccanica che a lungo andare stanca molto e che sarebbe stato meglio o modificare oppure mettere un’opzione per disattivarla e lasciare quella vista nel terzo capitolo.

Altro elemento negativo, causato da dei bug riscontrati al lancio, riguarda la perdita dei dati di salvataggio, in quanto molti giocatori hanno perso i propri dati del personaggio ed equipaggiamento. Fortunatamente questo problema è stato riscontrato da un numero limitato di utenti, e quasi sicuramente verrà risolto con i prossimi aggiornamenti.

Delle specifiche tecniche infernali!

La grafica di Diablo II Resurrected è stata curata nel minimo dettaglio, con ambienti ben definiti e molto oscuri che trasmettono un senso di inquietudine molto elevato. Sono realizzati bene anche i vari effetti delle magie, soprattutto quelle di gelo, fuoco e di elettricità che presentano delle animazioni molto fluide. Anche le armature e le armi sono state riproposte con una nuova veste grafica all’altezza delle aspettative, sia indosso al personaggio, sia per le icone che le identificano. Inoltre, se siete degli amanti della grafica retrò, vi basterà premere il tasto – e giocare l’intero titolo con la grafica di 21 anni fa.

Per quanto riguarda la colonna sonora, l’unica cosa che si può dire è che Blizzard ha fatto un lavoro stupendo: persino le canzoni, ma anche i rumori ambientali, riescono a trasmettervi quel sentimento di angoscia, ansia e solitudine che ha da sempre contraddistinto la saga di Diablo. Insomma, il comparto audio e video sono uno dei grandi punti di forza di questo grande titolo.

Il titolo di Blizzard su Nintendo Switch può essere giocato con tutte e tre le modalità disponibili: docked, table-top e portatile. Tra le tre, quella maggiormente consigliabile è la prima in quanto l’utilizzo di un controller è consigliato visto che i tasti da premere per usare abilità, pozioni e oggetti sono diversi e potrebbero sovrapporsi tra di loro. Molte volte potrebbe capitare di premere tasti sbagliati e quindi inavvertitamente usare una pozione per esempio. Le funzioni di Switch quali il touch-screen e i giroscopi non vengono in nessun modo sfruttati, ma è comprensibile dato che il titolo è una remastered di un gioco di diversi anni fa.

Considerazioni finali

Diablo II Resurrected è il titolo che ci voleva su Nintendo Switch – e sulle altre console – così da permettere a tanti giocatori di recuperare uno dei titoli più importanti della storia dei videogiochi degli ultimi due decenni. Videogioco dalle tinte horror e con un aurea inquietante e oppressiva. Il suo gameplay è soddisfacente, con scontri che vi daranno del filo da torcere sia online sia offline, ma allo stesso tempo molto frustrante: cosa che potrebbe scoraggiare i neofiti o coloro che hanno giocato a Diablo III (titolo diversissimo dal due). Diablo II Resurrected è disponibile per Nintendo Switch dal 23 settembre e può essere scaricato direttamente dal Nintendo eShop al prezzo di 39,99 euro.

Voto: 9

Pro
Trama molto coinvolgente, con dei colpi di scena
Scontri adrenalinici e pieni di nemici
Grafica completamente nuova incredibile e colonna sonora perfettamente terrificante
Contro
Bug piuttosto invalidanti
Meccaniche frustranti e che potrebbero andare a minare la qualità dell’esperienza
Inventario macchinoso da gestire

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