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In Sound Mind, Recensione: sopravvivenza, enigmi e psicologia

Abbiamo provato In Sound Mind, nuovo indie horror psicologico in cui non mancano enigmi e azione: ecco la nostra recensione.

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   · 5 min lettura Recensioni
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In Sound Mind è l’ultima opera dello studio indipendente We Create Stuff. Il gioco, distribuito da Modus Games, è già disponibile su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X, mentre arriverà prossimamente su Nintendo Switch. Esso si presenta come un nuovo horror psicologico, e a prima vista può apparire come un semplice seguace del filone di titoli di questo genere rilasciati negli ultimi anni. Come vedremo in questa recensione, però, In Sound Mind riesce a trovare un proprio spazio nell’ecosistema videoludico, distinguendosi dalla massa.

Un viaggio onirico nella mente

Ci troviamo di notte nello scantinato di un palazzo: l’atmosfera è cupa, ma non sembra esserci nulla di insolito. Poco dopo però, ci imbattiamo in una strana sostanza fluorescente che sembra essere dannosa per il protagonista. Esploriamo ancora un po’ e troviamo un biglietto dove prima non c’era nulla, che recita soltanto “Ciao” con caratteri macabri. Iniziamo quindi a capire che il mondo intorno a noi ha qualcosa che non va, ma non sappiamo se tutto ciò sia reale oppure soltanto frutto nella nostra immaginazione. Affacciandoci da una finestra vediamo che la città in cui ci troviamo è allagata, non c’è nessuno oltre a noi. È in questo modo che si apre In Sound Mind, che gioca fin da subito con la mente del giocatore e che proverà a disorientarlo fornendogli poco alla volta i frammenti di una intricata trama.

Vestiremo i panni di Desmond Wales, uno psicologo che cerca di superare il senso di colpa dovuto alla tragica morte di alcuni pazienti in circostanze misteriose. Ad accentuare tale senso di colpa c’è un’inquietante figura che lo perseguita, ostacolandolo in diverse occasioni e parlandogli tramite i vari telefoni sparsi in giro. Dovremo scoprire la verità con l’ausilio delle audiocassette: ascoltandole, esse ci condurranno in realtà parallele che ripercorrono la storie dei quattro pazienti. Non appena premuto il tasto play, ci troveremo in affascinanti mondi onirici dall’atmosfera freudiana, con figure distorte di dimensioni alterate. Qui sperimenteremo il senso di disagio e angoscia che provano queste persone mentre sfogano i propri sentimenti con l’aiuto dello psicologo Desmond. Il viaggio continuerà poi conducendoci in un posto a loro familiare e che si collega al motivo del decesso.

Un gameplay fin troppo vario

Benché si tratti di un horror psicologico, in questo titolo non saremo alla mercé dei nemici come accade in molti altri di questo genere. Il gioco ci fornirà infatti diversi modi per difenderci, dalla pistola a un tagliente frammento di specchio. La sopravvivenza di Desmond dipenderà da come affronteremo gli ostacoli e gestiremo le sfortunate situazioni in cui ci troveremo. Ciò rende In Sound Mind originale, ma lo va anche a privare dell’orrore e l’inquietudine che dovrebbe trasmettere: in alcune fasi prenderà una direzione action o perfino platform, dimenticandosi talvolta di quello che avrebbe dovuto essere il suo obiettivo principale.

La struttura del gameplay è piuttosto definita: dovremo cercare le varie audiocassette nascoste all’interno del palazzo ed esplorare uno alla volta i mondi in cui ci trasporteranno. All’interno di essi sarà presente un boss principale, che ci ostacolerà per l’intera durata del livello. Questa scelta è stata presa per movimentare l’avventura, impedendole di diventare un susseguirsi di enigmi che ci conducono al nemico finale. L’azione risulta però fin troppo invadente, a volte persino frustrante. I nemici secondari che troviamo lungo il percorso, uniti al boss, spezzano in alcuni casi la tensione del momento e ci distraggono soltanto. In generale, l’horror è scaturito principalmente dalle misteriose atmosfere, che sono accompagnate da una bellissima e spaventosa colonna sonora composta dal gruppo The Living Tombstone.

All’interno del gioco sono presenti inoltre numerosi enigmi, che possono essere definiti ingegnosi, ben congegnati e mai ripetitivi. Per risolverli avremo a disposizione una grande varietà di strumenti, dagli oggetti chiave del livello alla dinamica interazione con l’ambiente circostante. Essi non sono eccessivamente difficili, ma la vasta dimensione dei livelli può farli risultare dispersivi, rendendo complicato cercare un oggetto o ritrovare un determinato luogo. Anche gli scontri con i boss sono intelligenti e variegati: per affrontarli dovremo aguzzare l’ingegno e trovare il modo e i mezzi adeguati. I loro punti deboli rispecchiano le paure che hanno condizionato le loro esistenze, permettendo così un affascinante approfondimento sulla psicologia di ogni personaggio.

Comparto tecnico

Il lato in cui In Sound Mind pecca di più è sicuramente quello tecnico. Trattandosi di una produzione indipendente è comprensibile, ma sono presenti dei difetti che possono abbassare qualitativamente l’esperienza di gioco. Quello principale è il frame rate: in diverse situazioni esso si mostra instabile rendendo il gameplay legnoso e poco fluido. Anche la risposta ai comandi non è delle più rapide e la selezione degli strumenti è piuttosto macchinosa. Abbiamo inoltre riscontrato alcuni bug, di cui uno in particolare era abbastanza rilevante: questo creava dei muri invisibili che impedivano di affrontare correttamente un boss, costringendo così a tornare all’ultimo checkpoint.

In Sound Mind

La grafica è buona, non brilla ma non è nemmeno pessima; le texture sono abbastanza basilari e le immagini non troppo definite. Si presta però bene alla portabilità di Nintendo Switch: la prova del titolo è avvenuta su PC, quindi non possiamo ancora dire come renderà nella versione per la console ibrida che uscirà più avanti. Davvero ottimo è invece il comparto sonoro, che vanta bellissime tracce musicali e suoni ambientali che si adattano alla perfezione ai diversi luoghi, facendo immergere maggiormente il giocatore nel titolo.

Conclusioni

In Sound Mind è sicuramente un titolo valido, frutto di idee interessanti e innovative che avrebbero potuto di certo rendere di più con un budget maggiore. La trama è intrigante e ben diluita nel corso dell’avventura, invogliando così il giocatore a scoprire sempre di più, un tassello alla volta; non mancano poi le sorprese e i colpi di scena. Dal punto di vista del gameplay, è originale ma non ha un’identità ben definita: questa varietà potrebbe risultare persino come un pregio, se solo non fosse che va a togliere troppo la componente horror al gioco. Esso è però comunque divertente e stimolante, anche grazie agli intelligenti enigmi che appaiono sempre originali. Molto affascinanti le ambientazioni, specialmente nelle fasi più oniriche delle audiocassette, insieme alla meravigliosa colonna sonora a opera di The Living Tombstone.

Voto: 7.5

Pro
Trama interessante e approfondita
Atmosfere e comparto sonoro brillanti
Enigmi ingegnosi e variegati
Contro
Troppa azione a discapito dell’horror
Alcuni difetti tecnici

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Fonte In Sound Mind
horror Nintendo Switch psicologia

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