A Juggler’s Tale è un platform rompicapo approdato su Nintendo Switch il 29 settembre 2021. Il titolo rappresenta il primo vero grande progetto di Kaleidoscube, un piccolo studio tedesco specializzato in cortometraggi d’animazione e videogiochi. Noi abbiamo avuto l’opportunità di provarlo in anteprima. Ecco le nostre impressioni!
L’arte di pensare fuori dagli schemi
Il giocatore veste i panni di Abby, una marionetta che di giorno lavora per un circo e che trascorre le notti rinchiusa in una gabbia. Stanca di questa monotona routine, Abby fugge e intraprende un viaggio alla ricerca di un modo per liberarsi dai fili che la tengono prigioniera. Ma farsi strada in questo lugubre mondo fiabesco medievale non sarà affatto un’impresa facile…
La struttura di A Juggler’s Tale rispecchia quella del classico platform rompicapo, incarnata, ad esempio, dai videogiochi della serie Portal o da Little Nightmares, con cui condivide le stesse atmosfere cupe. L’utente supera i diversi livelli risolvendo una serie di rompicapo, che possono essere o molto semplici o particolarmente complessi.
Se A Juggler’s Tale è in grado di distinguersi nel panorama dei titoli dello stesso genere, il merito va senza dubbio alla tipologia degli enigmi proposti. Si tratta, il più delle volte, di trovare un metodo per liberare il passaggio dagli oggetti all’interno dei quali i fili di Abby finiscono per incastrarsi. I puzzle possono anche riguardare i modi con cui abbattere mostri, fuggire da cani, guardie e briganti, attraversare un torrente impetuoso e molto altro.
Ogni sfida, strettamente legata alla cornice narrativa, non è mai banale, ma richiede un grande grande sforzo immaginativo e di analisi del contesto. A prevalere, nella maggior parte dei casi, è la legge del più forte, cui non possono sottrarsi nemmeno gli animi più sognatori. Anche se il mondo di A Juggler’s Tale trae ispirazione dalle fiabe per bambini, la logica che lo governa è tutt’altro che elementare o infantile!
Una fiaba oscura che prende vita
Abby, protagonista silente, si muove in un universo fiabesco medievale dalle tinte dark. Durante la sua avventura, la marionetta attraversa oscure foreste, piccoli borghi, pittoreschi centri rurali, campi illuminati dal sole, impetuosi corsi d’acqua e molto altro.
Questo mondo è popolato da esseri umani, animali, mostri e banditi. Gli NPC, che si esprimono principalmente attraverso le loro azioni, non sono particolarmente approfonditi da un punto di vista psicologico. Tale aspetto si addice perfettamente alle caratteristiche del genere della fiaba, che pone al centro non l’individuo in sé, ma il ruolo che interpreta all’interno della storia.
L’intera vicenda è supervisionata dalla voce narrante del burattinaio, un individuo avvolto nel mistero. Oltre a raccontare le peripezie di Abby in rima, il narratore viene talvolta attivamente in suo soccorso, rendendo sottilissimo il confine tra realtà e finzione.
Un prodotto (quasi) perfetto
A Juggler’s Tale offre meravigliosi paesaggi 3D che catturano immediatamente l’attenzione del giocatore e aumentano il suo coinvolgimento. In certi casi, queste ambientazioni sono accompagnate da disegni 2D che ricordano molto le sagome dei libri pop up per bambini: un fattore che cementa lo stretto legame con l’immaginario legato ai racconti per l’infanzia.
L’esperienza videoludica attrae l’utente anche grazie all’elemento sonoro, che include musiche folk e numerosi rumori tratti dal mondo naturale o legati agli oggetti che appaiono sulla scena.
La fruizione su Switch è in grado di esaltare sia la componente grafica che quella sonora, la cui qualità, già alta in modalità portatile, viene amplificata collegando la console al televisore. Da segnalare anche l’ottimo uso che il gioco fa del giroscopio, che in molti casi è essenziale per il completamento delle missioni.
A Juggler’s Tale, impeccabile da un punto di vista grafico e narrativo, presenta però alcune criticità tecniche. Sono infatti frequenti piccoli bug che impediscono, ad esempio, di spostare l’avatar nello spazio o di attivare certe interazioni con gli oggetti. In certi casi è invece la schermata di gioco a riscontrare problemi: talvolta si blocca improvvisamente, per poi riattivarsi dopo qualche secondo di stasi. Insomma, tanti piccoli elementi che, pur non inficiando di molto l’esperienza complessiva, non possono essere ignorati.
Conclusioni
A Juggler’s Tale può essere descritto come una fiaba dei fratelli Grimm interattiva che si snoda, lentamente, sotto gli occhi del giocatore. L’utente, risolvendo puzzle di vario tipo, mette non solo alla prova le proprie abilità logiche, ma si trasforma anche in una sorta di co-autore della storia di Abby.
Punto di forza del videogioco è l’atmosfera fiabesca medievale, che si manifesta pienamente nei meravigliosi disegni 3D e 2D e nell’accompagnamento musicale ispirato alla musica folk. Il legame con la narrativa dell’infanzia è alimentato anche dalla magnetica voce del narratore che, mette in rima le peripezie della sventurata marionetta.
Il titolo, estremamente coinvolgente per trama, tipologia di puzzle e ambientazioni, è però leggermente penalizzato dalla presenza di frequenti bug che coinvolgono le schermate, i comandi e altri aspetti del gameplay. Alcuni di questi problemi sono stati già risolti al rilascio ufficiale del 29 settembre con l’aggiornamento previsto al lancio, altri verranno sicuramente sistemati a breve.
Il gioco presenta inoltre una longevità piuttosto bassa, compensata però dalla possibilità di rigiocare nuovamente ai livelli già sbloccati, che rappresentano i singoli capitoli di un suggestivo libro illustrato del terzo millennio.
Se questa recensione ha stuzzicato il vostro interesse, potete acquistare A Juggler’s Tale sul Nintendo eShop al prezzo di 14,99€.
Voto: 7.2
Rompicapo originali che invitano a pensare fuori dagli schemi
È come una fiaba dei fratelli Grimm interattiva
Bassa longevità
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