Nel 2016 veniva pubblicato su PS Vita The Caligula Effect, un JRPG che seppe ritagliarsi una buona fetta di pubblico. Vista anche la poca fortuna della console portatile di Sony, il gioco ha ricevuto un porting su Playstation 4, Nintendo Switch e PC nel 2019, chiamato The Caligula Effect: Overdose. Il punto di forza del titolo era il sistema di combattimento a turni, che pur non essendo rivoluzionario ha fatto breccia nel cuore di molti. Il seguito diretto di The Caligula Effect, The Caligula Effect 2, pubblicato da NIS America e sviluppato da historia Inc, farà sicuramente felice la nicchia che aveva apprezzato il primo capitolo. Abbiamo provato la versione del gioco per Nintendo Switch, ed ecco quindi la nostra recensione.
Redo, un mondo senza rimpianti
La trama di The Caligula Effect 2 comincia poco dopo la conclusione del primo capitolo. Nel mondo virtuale di Redo sono state intrappolate delle persone reali, con il fine di far ricominciare loro una nuova vita, senza rimpianti. Gli abitanti di Redo non sono consapevoli della natura del mondo dove si trovano, e proseguono la loro monotona vita ripetendo sempre le stesse situazioni. A regnare sulla “simulazione” di mondo è Regret, una bambola virtuale che accoglie i nuovi arrivati cancellando i loro ricordi. Il protagonista comincia però a rendersi conto che il luogo dove si trova non è reale, e insieme a X, un’altra bambola virtuale, fonda il Go Home Club, dove pian piano si aggregheranno tutte le persone al corrente della menzogna che è Redo.
Partiamo dal presupposto che per apprezzare a pieno la storia di The Caligula Effect 2 non è necessario aver giocato il primo capitolo. Molti eventi di quest’ultimo vengono narrati dai personaggi del sequel, ma non sono comunque utili per la piena comprensione della trama. La storia è piacevole, ma davvero semplice e praticamente priva di colpi di scena. Alcuni risvolti sono intuibili fin da subito, e le azioni dei personaggi sono troppo prevedibili. Nota di merito per le caratterizzazioni di X e Regret, che spiccano sugli altri personaggi totalmente anonimi.
Combat System e fasi di esplorazione: bene ma non benissimo
Il Combat System non ha grandi modifiche rispetto al primo capitolo, se non qualche leggera miglioria. Fondamentalmente stiamo parlando di un JRPG a turni molto classico, con 4 diversi categorie di azioni da mettere in atto: Catharsis Effect, che comprende le azioni d’attacco, Support, ovvero tutte le azioni di supporto, Action, che permette di eseguire azioni particolari come lo spostamento per il campo di battaglia, e Items, ovvero l’utilizzo di oggetti. La catena predittiva è la vera chicca che fa spiccare il combat system. Attraverso questa meccanica, è possibile vedere tutte le conseguenze dell’azione che decideremo di eseguire, compresi i danni che prenderemo dai nemici. Se può sembrare una semplificazione estrema del gioco, in realtà è per equilibrare il tutto: una volta preso un colpo dall’avversario, si potrebbe entrare in un vortice di danni senza via d’uscita.
Bisogna quindi vedere e valutare più volte ogni singola mossa per vincere anche il più facile degli scontri. Inoltre, i vari membri del Go Home Club che si uniranno al protagonista in battaglia potranno essere controllati dal giocatore oppure gestiti automaticamente dalla CPU, attraverso l’impostazione del combattimento automatico. Pur non brillando, i combattimenti funzionano e sono molto divertenti, ma consigliamo caldamente a chi cerca una vera sfida di iniziare il gioco a modalità difficile o estrema.
Le fasi di esplorazione del gioco non sono di certo memorabili. Gli ambienti sono davvero banali e risultano spogli, lineari e poveri di punti di interesse. Un mix che non incentiva e, anzi, non lascia nemmeno spazio a una vera e propria esplorazione. Redo, più che un mondo ideale, sembra essere un mondo poco vivo e noioso.
Un comparto tecnico che lascia a desiderare
Passiamo ora a quello che è il più grande difetto di The Caligula Effect 2, ossia il comparto tecnico. La grafica lascia molto a desiderare, e già dai primi secondi di gioco la domanda sorge spontanea: sono tornato nel 2010 e sto giocando con la mia Nintendo Switch? Tra ambienti spogli, animazioni fin troppo semplici e NPC identici tra loro, a livello tecnico c’è veramente poco da salvare, forse soltanto i modelli dei protagonisti del gioco. Belle invece le illustrazioni dei personaggi, che compaiono accanto alle finestre di dialogo.
La colonna sonora è adatta a un JRPG di questo tipo. Particolarmente azzeccate sono le tracce che accompagnano le fasi di combattimento, che più volte vi capiterà poi di canticchiare (fidatevi!). Il doppiaggio in giapponese è ben realizzato, mentre i sottotitoli sono disponibili in inglese o in giapponese.
Conclusioni
The Caligula Effect 2 entra nel mercato dei JRPG in punta di piedi, e non può avere altra pretesa se non quella di conquistare i fan del primo capitolo e pochi altri giocatori intrigati dalla trama. La sensazione che rimane dopo svariate ore di gioco è quella di una grande opportunità sprecata. Il comparto tecnico è veramente povero, e rispetto ai titoli JRPG disponibili in circolazione è diversi anni indietro. Gli ambienti di gioco estremamente banali e una trama piacevole ma comunque piatta non fanno altro che aumentare la sensazione di bassa qualità complessiva della produzione. Il Combat System è divertente nella sua semplicità, pur non offrendo alcuna novità particolare. Buona la colonna sonora, così come il doppiaggio.
Se volete unirvi alla fuga dei membri del Go Home Club da Redo, The Caligula Effect 2 è disponibile sul Nintendo eShop al prezzo di 49,99€.
Voto: 6.5
Ottima colonna sonora
Trama piacevole…
Comparto tecnico molto povero
Ambienti di gioco spogli ed estremamente lineari
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