Baby Storm è un party game co-op sviluppato dallo studio indie Baby Corp ed edito da Forever Entertainment. Il titolo, presentato al Nintendo Indie World del 15 dicembre 2021, è approdato su Switch il 21 gennaio 2022. Noi abbiamo avuto l’opportunità di provarlo in anteprima per presentarvi le nostre impressioni.
Pochi ingredienti, una miscela che conquista
L’utente veste i panni di un maestro d’asilo alle prese con una scatenata classe di vivacissimi bambini. Armato di peluche, biberon, libri, pannolini e molti altri oggetti, deve cercare di soddisfare tutti i loro desideri in un arco di tempo limitato. Solo accumulando abbastanza punti può sbloccare i vari livelli della mappa di gioco e diventare il miglior baby-sitter in circolazione!
Baby Storm è un party game che, strutturalmente, ricorda prodotti videoludici come WarioWare Get It Together. Entrambi i titoli dispongono sia di una modalità di gioco singola sia di una versione in co-op locale. La modalità di fruizione ideale prevede infatti la presenza di più giocatori, che collaborano per superare insieme il livello.
Se WarioWare Get It Together fa dell’assortimento di minigiochi il suo elemento distintivo, Baby Storm punta invece su un’unica grande “missione” che si dispiega in più sezioni, dove viene rimescolata in maniera inedita. Ogni livello è dotato di un design unico, ispirato ai temi “asilo”, “fiaba” e “antico Egitto”, con ostacoli, oggetti e power-up che, pur ricorrenti, variano nella tipologia e nella disposizione. La percezione del giocatore, che si addentra in ogni sfida con l’obiettivo di prendersi cura di incontentabili bebè, è quella di avere di fronte un titolo fresco e mai monotono, da giocare e rigiocare!
Un minuscolo universo dal ritmo travolgente
Come già anticipato, il principale punto di forza di Baby Storm è rappresentato dalla composizione dei singoli livelli. Ognuno di essi è costituito da semplici stanze o da luoghi all’aperto che occupano interamente lo schermo della console. Questa essenzialità strutturale è però abbinata a una ricca varietà di ambientazioni ed elementi decorativi, che rimandano a scenari fiabeschi, alla cultura egizia o agli arredi di una scuola dell’infanzia. La piacevolezza estetica e l’originalità dei fondali catturano l’attenzione dell’utente, che si getta a capofitto nell’avventura nella speranza di sbloccarli tutti.
Questi ambienti vengono ciclicamente invasi da vivacissimi NPC con un aspetto ricorda una fusione tra un bebé e un Rabbid. Privi di personalità ben definite, il loro ruolo principale è quello di essere serviti e riveriti dai loro baby-sitter ma, di tanto in tanto, sfruttano delle abilità particolari che modificano l’andamento della partita. I loro desideri, che si susseguono velocemente sotto forma di immagini, rendono il ritmo di gioco frenetico e, di conseguenza, coinvolgente per tutti gli appassionati di party game.
Anche gli avatar dei maestri sono privi di personalità. Coerentemente con l’obiettivo del gioco, sono semplici esecutori silenti con l’obiettivo di soddisfare il maggior numero di richieste nel minor tempo possibile. Le opzioni di personalizzazione, sbloccabili al raggiungimento di determinati punteggi, sono numericamente limitate, ma in linea con le ambientazioni del videogioco e con l’attualità. È addirittura possibile sfoggiare delle pratiche mascherine chirurgiche!
Un party game che sa come intrattenere
Baby Storm, perfettamente godibile in modalità singola, rende al meglio se giocato in compagnia. Fino a 4 giocatori possono partecipare simultaneamente alle sfide in co-op locale, quadruplicando il divertimento! Il modo migliore per immergersi nel gioco è collegare la Switch al televisore e godersi la libertà di movimento offerta dai Joy-Con.
Uno schermo dalle dimensioni maggiori permette inoltre di intercettare più velocemente le richieste dei bambini, segnalate da immagini inserite all’interno di un balloon. Anche il design dei livelli, che spiccano per la loro creatività, risulta ancora più piacevole in questa veste.
Ad aumentare il coinvolgimento dei giocatori contribuisce inoltre la componente sonora. La presenza di musiche vivaci, pianti, urla, risate e suoni abbinati agli oggetti collocati in scena aiuta i partecipanti a calarsi nei singoli livelli. Concentrandosi è quasi possibile autoconvincersi di avere di fronte un turbolento gruppo di bimbi da accudire!
Conclusioni
Baby Storm è un party game indie che ruota attorno al concept del baby-sitting, esplorato attraverso 3 diversi temi chiave (asilo, fiaba e antico Egitto). Questi fili conduttori condizionano il design dei singoli livelli, tutti dotati diambientazioni differenti e di ostacoli, oggetti e power-up costantemente ricombinati e aggiornati. Chi si cimenta nelle sfide a tempo sa che l’obiettivo è sempre quello di esaudire le richieste dei bambini ma, con la sensazione di déjà vu azzerata, è motivato a cimentarsi più volte nello stesso livello.
Il titolo, godibilissimo anche in modalità singola, rende al massimo in co-op locale. Fino a 4 giocatori possono collaborare per soddisfare i vivacissimi bebè, personalizzando i propri avatar in maniera originale. Le stelle del videogioco sono però gli incontentabili NPC, dotati di un design memorabile che ricorda molto gli iconici Rabbids di casa Ubisoft. Questi travolgenti combinaguai, che rendono le partite frenetiche e coinvolgenti, avrebbero regalato ancora più sorrisi se fossero stati inseriti in brevi scene di intermezzo di stampo comico. Chissà, forse un futuro sequel manifesterà la loro piena potenza!
Se siete interessati a provare Baby Storm potete acquistarlo sul Nintendo eShop a soli 19,99€.
Voto: 7.5
Un prodotto con dinamiche divertenti che si presta a essere rigiocato più volte
Un buon party game in grado di intrattenere sia il singolo giocatore sia chi sceglie la modalità co-op
I simpatici e vivaci NPC potevano essere maggiormente esplorati tramite brevi scene di intermezzo
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