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Triangle Strategy, Recensione: fantapolitica e pixel art a portata di mano

Recensione di Triangle Strategy, JRPG tattico targato Square Enix con uno stile grafico HD-2D derivato da Octopath Traveler.

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   · 7 min lettura Recensioni
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Dopo il successo di critica e di pubblico di Octopath Traveler, Square Enix ci riprova commissionando Triangle Strategy agli sviluppatori di Artdink e al director Tomoya Asano, un videogioco di ruolo tattico che fonde una curatissima pixel art a un mondo tridimensionale, una tecnica artistica definita HD-2D. Avevamo già dato le nostre prime impressioni l’anno scorso, quando fu disponibile la prima demo giocabile, e ora col rilascio finale del titolo ci siamo finalmente immersi nel tumultuoso continente di Nortelia, ambientazione teatro di intrighi politici e conflitti.

Le vibe da vecchi giochi tattici di Square Enix come il celebre Final Fantasy Tactics, e le meraviglie grafiche tra nostalgia e modernità, hanno sicuramente solleticato i pensieri dei cultori della pixel art e dei simpatizzanti dei giochi strategici. Cerchiamo di capire se a questo giro il publisher giapponese ha colpito nel segno, e quanto ha colpito su Nintendo Switch.

Venti di guerra

Ci troviamo in un fantasy medievaleggiante considerabile “low magic“, dove non ci sono razze umanoidi al di fuori di quella umana, e dove la magia sembra essere utilizzata esclusivamente in combattimento. Tutto è ambientato a Nortelia, un continente dove tre nazioni da tempo sono in conflitto per il commercio del sale e del ferro: il Regno di Glenbrook è un importante snodo mercantile dato che è l’unico territorio affacciato sul mare, l’Impero di Sabulos è una teocrazia che ha raffinato l’arte dell’estrazione del sale, mentre il Granducato di Aesglast è un regno autoritario dedito allo scavo di miniere per estrarre il ferro.

Triangle Strategy, ricevimento per la pace

Triangle Strategy si apre in un periodo di pace: i tre regni hanno deposto le armi dopo la scoperta di una ricchissima miniera di Ferro nel Regno di Glenbrook, governo il quale ha deciso di offrirla in condivisione con tutti e tre i popoli di Nortelia in modo da mettere fine a conflitti e mire espansionistiche. Il giocatore vive questi avvenimenti dal punto di vista di Serenoa, erede dei Wolfhort, casato di Glenbrook da cui è partita la proposta di condivisione. Per suggellare questo armistizio, Serenoa dovrà sposare Frederica, una ragazza nata da un lord di Aesglast e una concubina originaria di Sabulos. Sembra l’arrivo di un agognato periodo di quiete per Nortelia, ma presto vengono messe in campo macchinazioni in pieno stile Il Trono Di Spade: tradimenti e colpi di scena sono praticamente all’ordine del giorno.

Triangle Strategy, Granducato di Aesglast

La trama di Triangle Strategy è un bel nodo da sciogliere, in tutti i sensi: sul piano ludico essa è ricca di colpi di scena e al giocatore spetta anche imboccare bivi e scelte che influenzano tutto il percorso narrativo; sul piano di un’analisi da recensione, invece, ci troviamo davanti a qualcosa di strano e difficile da analizzare, perché per quanto il dramma fantapolitico sia ben orchestrato e la storia sia davvero intrigante, la sua messa in scena in molti punti risulta pedante e ripetitiva a causa dei tanti, troppi, filmati che vengono infilati con forza nella bocca del giocatore fino a farlo ingozzare.

Molte volte il titolo continua a ribadirci questioni già ovvie dal procedere del racconto, perdendosi in lunghi dialoghi che potevano essere evitabili, trattando il giocatore quasi come se avesse problemi di comprensione. Il risultato è che sebbene si possano avvertire le sfumature e i contrasti tra i personaggi, alcuni di essi risultano poco variegati e troppo macchiette, mentre a livello ludico, per fare un esempio, ci siamo trovati dopo 4 ore di gioco ad aver affrontato solo due combattimenti.

Ottava volta che Triangle Strategy ci fa capire che qualcuno sta morendo
Ennesima volta che Triangle Strategy ci mostra lo stesso personaggio moribondo

Tutto è strategia

Grafica a parte, ciò che più stupisce di Triangle Strategy è il combattimento. Ogni turno i combattenti del giocatore hanno un numero limitato di azioni e movimenti da compiere come ogni classico gioco di ruolo tattico, ma in Triangle Strategy il peso della strategia si fa sentire in ogni sua fase: dalla scelta dei personaggi da portare in campo fino allo sfruttamento della griglia di battaglia. Ogni mappa teatro di scontri è estremamente variegata, soprattutto per quel che riguarda ostacoli, ambienti interattivi e alture da sfruttare. Proprio a proposito dello sfruttamento delle mappe, il collocamento iniziale dei propri combattenti è importantissimo e può decretare addirittura le sorti dell’intera battaglia se non gli viene prestata la giusta attenzione.

In questo gioco i combattimenti sono davvero difficili, e costringono il giocatore a pensare, ripensare, provare e riprovare. Prima di ogni battaglia, il giocatore può accedere anche all’Accampamento, un hub dove tutti i personaggi al suo seguito (che sono tantissimi e di tante Classi differenti!) possono allenarsi, acquistare nuovi equipaggiamenti, apprendere nuove abilità o avanzare di Classe. Purtroppo in Triangle Strategy è essenziale il farming, data la difficoltà dei combattimenti.

Accampamento

La strategia, ad ogni modo, è presente anche fuori del combattimento. Al di là dei filmati onnipresenti, molte sequenze di dialoghi in realtà saranno in grado di influenzare la trama di gioco a seconda delle scelte del giocatore. Queste decisioni, prese attraverso un meccanismo di votazione tramite uno strumento chiamato Bilancia Risolutrice, influenzeranno anche il sistema invisibile di personalità di Serenoa, caratterizzato da tre diversi percorsi: Pragmatismo, Moralità e Libertà.

Il giocatore può tentare di convincere i votanti a prendere una posizione attraverso il dialogo, magari sbloccando anche alcune opportunità in fase di esplorazione: prima o durante l’utilizzo della Bilancia Risolutrice, il giocatore può andare in giro a raccogliere pareri da personaggi e semplici abitanti, accedendo a nuove informazioni che potrebbero tornare utili nella decisione finale. La cosa interessante, è che ogni scelta ha le sue implicazioni etiche, oltre che di gameplay.

Un diorama in pixel art

Ciò che avevamo già visto in Octopath Traveler è riproposto in Triangle Strategy con un esercizio di stile probabilmente più curato. La sovrapposizione di personaggi 2D a un mondo tridimensionale continua a essere una trovata eccezionale e altamente gradevole, grazie anche all’utilizzo di texture che usano il medesimo stile grafico. Il risultato è un diorama digitale che fa venire quasi voglia di toccarlo e interagirci con mano… cosa che sarebbe metaforicamente possibile con Nintendo Switch, se solo avessero utilizzato le funzioni touch della console. Un’occasione mancata, trattandosi anche di un titolo che poteva prestarsi tanto a controlli simili.

Fuga in Triangle Strategy

Tutto il comparto post-produttivo contribuisce a dare ancora più enfasi di quanto eccezionale ci sia nello stile artistico di Triangle Strategy, basti pensare alla sfocatura o agli effetti particellari nell’ambiente, o all’utilizzo magistrale delle luci. Se proprio bisogna trovare un difetto nella grafica, va individuato in alcune animazioni di attacco che sono poco coerenti nonostante una realizzazione tecnica impeccabile: per esempio, c’è una magia che viene presentata come una sfera di ghiaccio, ma invece viene visualizzata con tanti spuntoni che emergono dal suolo. Altri motivi di encomio vanno individuati negli artwork di Naoki Ikushima e nell’eleganza generale dell’interfaccia di gioco.

Sabulos

Dal lato sonoro Square Enix non può mai sbagliare, e anche qui infatti ci troviamo davanti a musiche perfettamente calzanti, sempre in tema. Ciò che stupisce in positivo è la presenza del doppiaggio in inglese dei personaggi, a rimarcare quanta cura ha la storia del gioco nonostante i bivi e le divaricazioni (e nonostante la già citata bulimia di dialoghi).

Da comprare a occhi chiusi

Malgrado una narrazione che si perde troppo in spiegoni, Triangle Strategy è uno di quei giochi di cui non si può fare a meno di avere su Nintendo Switch, grazie a una storia coinvolgente, a un gameplay difficile e divertente ed a uno stile grafico fin troppo accattivante. Sono un po’ di anni che i giochi tattici stanno tornando alla ribalta, e questo titolo di Square Enix è forse l’apice del modo più classico di intendere questo sottogenere dei JRPG.

Gleenbrook

Perdersi nelle trame di tradimenti e conflitti di Nortelia è un piacere, a patto di avere una soglia dell’attenzione sempre vigile. Perdersi nelle mappe di Nortelia, invece, è un dovere. È incredibile come gli sviluppatori siano riusciti a dare vita ad ambientazioni così caratteristiche, elevando il tutto grazie a una sapiente pixel art e a una post-produzione coerente. Speriamo solo che da capolavori come questo gioco e Octopath Traveler venga voglia anche di riprendere vecchie glorie Square Enix in pixel art del passato, proprio come lo spin-off di Final Fantasy Tactics. Potete acquistare Triangle Strategy su Nintendo Switch al prezzo di 59,99€ sul Nintendo eShop.

Voto: 8.4

Pro
Stile grafico incredibilmente efficace
Combattimenti tosti e divertenti
Campi di combattimento ispirati e variegati
Trama intrigante e ricca di colpi di scena
Contro
Richiede un po’ troppo farming
Racconto troppo forzato da filmati su filmati
Portabilità di Nintendo Switch non sfruttata a dovere

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