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OPUS: Echo of Starsong – Full Bloom Edition Recensione: un viaggio emozionante

OPUS: Echo of Starsong – Full Bloom Edition ci immerge in una storia ricca di emozioni al fianco di personaggi sfaccettati e intriganti.

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   · 4 min lettura Recensioni
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OPUS: Echo of Starsong – Full Bloom Edition arriva su Nintendo Switch e ci farà immergere in una storia ricca di sentimenti in grado di trascendere il tempo stesso, un intreccio che siamo sicuri riuscirà a far breccia nel vostro cuore.

Il titolo di SIGONO è un mix di differenti generi che punta moltissimo sul comparto narrativo aggiungendo alcune fasi in cui dovremo risolvere enigmi ambientali mentre cerchiamo di scoprire cosa è successo di così particolare ai nostri protagonisti.

Sessantasei anni fa

Il gioco inizia presentandoci un uomo anziano, per la precisione un capo clan, che si dirige verso delle rovine misteriose con l’intento di mantenere una promessa fatta molti anni fa a una persona a lui cara. Utilizza uno strumento molto particolare per interagire con l’ambiente e una volta sbloccata una maestosa porta inizierà a raccontarci ciò che è successo sessantasei anni prima e quali rimpianti si porta ormai dietro.

OPUS Echo of Starsong

La storia di OPUS: Echo of Starsong ci parla del viaggio di Jun, esiliato dal suo clan con disonore, e del suo guardiano fidato Kay mentre con la loro astronave vanno in cerca della misteriosa energia chiamata Lumen. Punto di svolta sarà l’incontro con Remi, abile pilota, ma soprattutto con Eda una strega in grado di scoprire e interpretare le Starsongs, misteriose melodie che possono sbloccare rotte inesplorate.

A far da sfondo troviamo un mondo alla deriva, dilaniato dalla guerra per il controllo del Lumen e pieno di persone di cui conviene non fidarsi, come ad esempio i pirati. E sarà proprio a causa loro che i nostri protagonisti si incontreranno e inizieranno un viaggio che li porterà a scoprire molto di loro stessi e del mondo che li circonda.

OPUS Echo of Starsong

Il punto di forza del titolo risiede nella caratterizzazione dei personaggi, sia principali che secondari, con le loro storie che iniziano a dipanarsi lentamente svelando il loro passato con varie sfaccettature che li rendono vivi fino a farci emozionare grazie alle loro storie. Si parla e si legge molto nel gioco, che purtroppo non è localizzato in italiano, ma se masticate un po’ di inglese non vi sarà difficile immergervi in questo mondo dissestato.

Alla ricerca del Lumen

Come detto in precedenza OPUS Echo of Starsong è un mix di generi. Di base possiamo collocarlo all’interno delle visual novel, caratterizzate da lunghe sessioni di dialogo a schermata fissa con delle scelte multiple da prendere. A queste si affiancano sessioni di esplorazione in 2.5D dove ci verra richiesto di risolvere dei semplici enigmi utilizzando il particolare bastone di Jun, l‘Echo Synthescepter, unico mezzo per riprodurre le Starsongs che fungono da energia per l’attivazione di antichi macchinari. Puó succedere che si debbano utilizzare più canzoni per risolvere un enigma o per aprire una porta ma si trovano sempre nelle vicinanze e non risulta mai difficile riuscire a sbloccare una situazione intricata.

La parte più interessante invece è quella che riguarda la gestione della nostra astronave, la Red Chamber, che puó essere potenziata in modo da esplorare ogni angolo della galassia. Infatti, di base siamo dei cacciatori di Lumen e i posti che andremo a visitare più di frequente saranno della miniere che potrebbero essere piene di questa energia oppure di altri tesori.

Potrebbero, ma non è detto che sia così! Le risorse presenti in ogni rovina che andremo ad esplorare sono casuali e non ci è dato sapere a cosa andremo incontro una volta scesi sulla superficie. Ogni viaggio è rischioso anche perché, pur potendo scegliere la destinazione sulla mappa stellare, bisognerà considerare quanto carburante abbiamo a disposizione e quali minacce potremmo trovare, in un meccanismo di azione e reazione dettato da difficoltà differenti.

Insomma ci troviamo di fronte a una gameplay semplice ma efficace che non risulta mai troppo invasivo o monotono e ci permette di concentrarci in tutto e per tutto sulla trama e sul viaggio di Jun, Kay, Eda e Remi, vero punto forte di tutto il gioco.

Il fascino dello spazio

Esteticamente il gioco presenta un cel shading piacevole da vedere quando si tratta di affrontare le fasi in 2.5D mentre si passa a delle illustrazioni statiche ma ricche di atmosfera quando abbiamo a che fare con le fasi narrative. Il tutto risulta molto curato con effetti di luce che donano atmosfera al mondo anche se la parte del leone la fa il comparto audio.

Già prima di avviare il gioco ci viene consigliato di utilizzare le cuffie in modo da apprezzare maggiormente le tracce audio che ci accompagneranno durante il nostro viaggio e che risultano orecchiabili e molto d’atmosfera, oltre a fungere da cardine principale per la risoluzione dei suddetti enigmi.

OPUS: Echo of Starsong – Full Bloom Edition è una piccola perla che vale la pena provare soprattutto se siete alla ricerca di una storia coinvolgente e personaggi tridimensionali con legami che si intrecciano tra loro e si modificano lungo tutta l’esperienza. Le fasi di gameplay più impegnative sono quelle gestionali mentre gli enigmi sono semplici e immediati, l’unica nota dolente è la mancata localizzazione in italiano che terrà lontani i giocatori che non conoscono un minimo la lingua inglese. Potete immergervi in questa particolare avventura visitando il Nintendo eShop dove troverete ad attendervi il gioco al prezzo di 24,99 €, tutto sommato più che onesto per quello che propone.

Voto: 7.5

Pro
Storia affascinante e personaggi ben caratterizzati
Sapiente mix di generi
Grafica e mix audio di ottimo livello
Contro
Interamente in inglese

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