Un breve indie distopico tutto italiano realizzato da Arianna Ravioli col supporto delle illustrazioni di Fabio Sardo e del publisher Fantastico Studio: Will Die Alone dà vita a un’immaginaria azienda dedicata al cancellamento dei ricordi negativi dei propri clienti che cercano così di andare avanti senza il peso del passato sulle spalle. Il gioco è disponibile su Nintendo Switch ad appena 4,99€, oppure su Steam.
La scelta giusta
Alex si ritrova a dover lavorare per la Dewitt Corp, azienda che può cancellare un ricordo negativo dalla mente di chi lo richiede. Il giocatore, nei panni della giovane donna, avrà l’arduo compito di scegliere quale memoria cancellare tra le 4 opzioni di volta in volta disponibili: il gameplay minimale mette a disposizione per ogni giorno di gioco un incarico quotidiano, una pagina di giornale e le email lavorative e personali della protagonista che forniscono un quadro della situazione al di fuori dall’azienda.
Sulla base della storia e degli obiettivi dei clienti, potremo scegliere un ricordo da eliminare, ma alla fine non esistono risposte completamente esatte, tutte lasciano egualmente un retrogusto dolceamaro, un vuoto nella vita di chi ha deciso di rimuovere per sempre un pezzo di sé dalla propria memoria. La potenza narrativa sta tutta nell’evidente costrizione della protagonista a svolgere un lavoro del genere che ci risulterà sempre più disumano e pericoloso. A stratificare ancor meglio la costruzione di questo scenario è la seconda parte, The First Client (Il Primo Cliente), che fornisce un interessantissimo approfondimento alle vicende della trama principale.
È possibile rigiocare per scoprire le conseguenze di ogni scelta possibile e ottenere diversi finali, tra i quali uno segreto particolarmente complesso da raggiungere che vi richiederà vari tentativi.
Morire da soli
Saremmo più felici se potessimo cancellare per sempre il ricordo dei nostri traumi? Cancellare gli attimi bui del passato ci renderebbe persone migliori nel futuro e ci impedirebbe di morire in solitudine e disperazione? O sarebbe solo una violenza alla propria identità? È importante considerare che il servizio della Dewitt Corp non fa altro che cancellare il ricordo dell’evento, ma non vi è alcuna macchina del tempo e non si può perciò eliminare l’avvenimento in sé.
Si sarebbe potuto spingere un po’ di più sul comparto audio che non ha una reale colonna sonora (fatta eccezione per una melodia strumentale che si palesa in alcuni momenti), ma è composta da effetti sonori che richiamano il ricordo col quale si è interagito, o suoni meccanici provenienti dal pc. Tuttavia, l’idea è da apprezzare perché crea atmosfera e si ispira all’album Everywhere at the End of Time di The Caretaker, una raccolta di brani unicamente strumentali che ricostruisce i vari stati della demenza.
La demenza o altre malattia che portano i ricordi a sbiadire e affievolirsi sono forse quelle che più influiscono sulla mente di coloro che ne sono afflitti, condannandoli a morire realmente soli, privi della coscienza di sé e della propria storia. Sebbene nel gioco non si parli apertamente di patologie mediche come quelle sopracitate, questo elogio alla memoria, Will Die Alone sembra dedicarlo con molta chiarezza.
Voto: 7
Finali molteplici
Semplice ma ben eseguito
Difficile comprendere come raggiungere il finale segreto
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