Redout 2, Recensione: gare futuristiche sulla Terra e nello Spazio

Un nuovo titolo di corse su navicelle spaziali arriva sui nostri schermi! Lo studio italiano 34BigThings propone un nuovo capitolo della sua serie racing con Redout 2, gioco in cui le gare sono diventate uno degli intrattenimenti più popolari di una Terra ormai semi-abbandonata. Alla guida di veicoli che raggiungono i 2000 chilometri orari, i giocatori dovranno costruire la propria carriera per diventare i migliori piloti della galassia. Abbiamo potuto provare questo nuovo titolo su PC, giocandolo al massimo delle sue capacità, in attesa del suo arrivo su Nintendo Switch nel corso di luglio.

La Formula 1 del futuro

In un futuro lontano, in cui la Terra è ormai in uno stato quasi apocalittico e degli enormi circuiti dominano quelle che una volta erano delle città, hanno luogo le gare di Redout 2. Scenari come Il Cairo e il monte Fuji sono teatro di corse che superano velocità assurde, inimmaginabili nel mondo di oggi, a bordo di veicoli ad alta tecnologia preparati da delle menti geniali, che però hanno contribuito a rendere la Terra la landa desolata che è diventata. Il compito del giocatore in questa lega dedicata alle folli gare di Redout è solamente uno: vincere.

Questo obiettivo può essere ottenuto solamente dopo aver acquisito i mezzi giusti, da nuove navicelle a pezzi che migliorano le prestazioni del proprio veicolo. Ma la cosa più importante di tutte è l’abilità del pilota, la sua capacità di reagire e il suo stile di guida, che deve sempre adattarsi a ogni nuovo circuito in cui corre. Non è facile domare questi mostri potenziati da reattori, ma con la giusta pratica è possibile diventare dei maestri di Redout 2.

Complicato quanto veloce

L’ultimo titolo di 34BigThings, un arcade ambizioso, ispirato a grandi glorie come F-Zero e Wipeout e che punta molto sugli effetti visivi e il senso di velocità che trasmette, non è così semplice come potrebbe sembrare. Redout 2, come del resto faceva anche il primo Redout, richiede grandi capacità e riflessi, anche se a velocità medie di 1000 chilometri orari non è sempre facile tenere d’occhio ogni metro della pista. Nelle varie modalità che offre il gioco, ovvero Arcade, Carriera e Multiplayer, è possibile affinare le proprie abilità, familiarizzando con i circuiti e i veicoli. La Carriera, molto simile a quella del primo capitolo della serie italiana, sembrerebbe il posto perfetto per capire cosa fare una volta in pista, dato che la prima parte di questa modalità è interamente dedicata a un tutorial sulla guida che bisogna adottare per riuscire a essere veloci.

Bisogna comunque aspettarsi delle difficoltà anche dopo aver superato il tutorial, che ha luogo in una pista piuttosto facile da percorrere. Superando le prove poste dalla Carriera, possono essere sbloccati nuovi veicoli e pezzi, utili per rimanere sempre al passo con gli avversari e avere possibilità di vittoria. Per fare pratica, senza dover imporsi forzatamente gli obiettivi da raggiungere nelle varie tappe della Carriera, la modalità Arcade è l’ideale e può essere scelto qualsiasi formato di gara, personalizzando la difficoltà dell’IA, i giri da percorrere e quanti avversari si vogliono avere in pista. Può anche essere scelta la modalità a tempo, in cui è necessario segnare il giro più veloce contro tutti gli altri giocatori provenienti dal mondo intero.

Controllare le navicelle non è di certo come guidare un’automobile. Le fisiche sono completamente diverse, così come le tecniche di guida da utilizzare, tra cui la derapata. Quest’ultima è essenziale, perché molte curve richiedono la sua padronanza, anche le più larghe. Inizialmente è facile trovarsi a strisciare continuamente contro le barriere, ma dopo aver capito i segreti della derapata si diventa immediatamente più veloci e si comincia a prendere rischi maggiori per affrontare al meglio le piste. Tutto ciò che bisogna fare per attivare questa tecnica è spostare lo stick destro verso la curva che si sta affrontando, dando così più angolo di sterzo alla propria navicella e non mettendola di traverso, come si farebbe su un’auto con le ruote.

Luci e distruzione

Avendo potuto provare questo gioco su PC, è stato possibile notare ogni dettaglio e il massimo potenziale della sua grafica. 34BigThings sembra aver puntato molto sugli effetti speciali, molto adeguati su un titolo del genere, ma oltre a questo le grafiche delle navicelle, delle piste e degli scenari in generale sono veramente ben fatti. La sensazione che esprimono è quella di un mondo futuristico, mischiato a un’apocalisse, ma soprattutto riescono a far comprendere quanto possano essere veloci i veicoli utilizzati. Ad accompagnare le scene del gioco c’è una colonna sonora ben realizzata, sempre a tema con il circuito su cui si sta correndo. Per esempio, se si dovesse correre negli scenari di Il Cairo la musica ricorderebbe l’Egitto, combinata con la techno. Peccano un po’ i suoni emessi dai veicoli, che vengono coperti dalla colonna sonora e, in generale, sono piuttosto spenti e privi di personalità.

Conclusione

Inizialmente, Redout 2 potrebbe essere un gioco frustrante, in cui diventa difficile passare indenni oltre ogni curva, anche le più semplici. Ma dopo aver corso qualche gara e aver capito i segreti della guida, percorrere le pericolose curve di ogni pista diventa soddisfacente e la vittoria ancora più dolce. Accompagnando il tutto con delle ottime grafiche, 34BigThings ha realizzato un ottimo titolo per gli amanti degli arcade, che devono padroneggiare un nuovo stile di guida. Per adesso, Redout 2 non è ancora disponibile su Nintendo Switch, ma può essere acquistato a 29,99€ su Steam.