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Sonic Origins, Recensione: un nostalgico tuffo nel passato

Sonic Origins è un capolavoro di nostalgia: il porting sulle console attuali è magistrale, con pochi inciampi tecnici.

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Sonic Origins, ovvero una compilation che ci rituffa nella nostra infanzia. Durante gli anni Novanta e Duemila, Sonic ha rappresentato un pezzo imprescindibile dei pomeriggi di molti appassionati. I cabinati SEGA nelle sale giochi, oggi quasi estinte in Italia, raggruppavano giocatori di tutte le età pronti a passare momenti indimenticabili. Al giorno d’oggi l’industria videoludica è cambiata e i titoli contenuti in Sonic Origins sono ormai pezzi da museo di un’altra epoca. Non cambia però il loro valore affettivo e nostalgico, che fa strabuzzare gli occhi al pubblico di tutte le età per qualità e longevità.

Sonic Origins è una collezione uscita il 23 giugno 2022 su molteplici piattaforme; malgrado la nostra prova sia stata effettuata su PS4, la raccolta è disponibile anche su Nintendo Switch. Al prezzo di 39,99 euro è possibile assicurarsi tre classici come Sonic the Hedgehog (1991), Sonic the Hedgehog 2 (1992), Sonic CD (1993) E Sonic the Hedgehog 3 & Knuckles (1994). Tutti questi titoli risalgono alle console Sega Genesis e Sega CD, dei veri e propri pezzi di storia nel mondo videoludico.

Sonic e la lotta contro il Dottor Eggman

La storia della tetralogia è legata dallo stesso fil rouge: la lotta contro il dottor Robotnik, alias Eggman in Giappone. Il malvagio antagonista di Sonic vuole appropriarsi dei preziosi sei Smeraldi del Caos che, a seconda del gioco, servono a vari piani criminali. Queste macchinazioni, che comprendono la distruzione del mondo o l’uccisione di Sonic vengono puntualmente sventate dal riccio blu in Sonic The Hedgehog 1 e 2. Il dottore dal canto suo è munito di un esercito di robot malvagi, ovvero animali del mondo di gioco intrappolati che dovranno essere liberati da Sonic livello dopo livello.

Nel terzo capitolo entra in scena anche Knuckles: echidna guardiana di un Master Emerald che con la sua potenza aiuterebbe il piano di Robotnik di dare energia alla sua nave Death Egg e fuggire da Sonic e Miles. Il perfido dottore manipola Knuckles che ruba gli Smeraldi del Caos ai due amici; dopo una lunga diatriba i due riusciranno a recuperare le gemme, a redimere l’echidna e a sconfiggere definitivamente il dottor Robotnik che esploderà insieme al suo vascello spaziale.

Sonic Origins

Più dislocato narrativamente è Sonic CD: in questo episodio infatti Sonic dovrà salvare Amy Rose e contrastare il piano del nemico Dr. Robotnik. Questa volta però non si vedono Smeraldi miracolosi ma piuttosto un potere unico che permette al tempo di cambiare in un batter d’occhio, modificando il corso degli eventi. Altra particolarità è la presenza di Metal Sonic, robot malvagio con le sembianze del porcospino blu, che metterà i bastoni fra le ruote al protagonista.

Sonic Origins: ovvero un gameplay tra passato e presente

Il gameplay di Sonic Origins profuma di sala giochi, di anni Novanta e di passato, e proprio per questo è fantastico. Il gioco è un platform prevalentemente orizzontale dove il giocatore tra pulsanti, salti e pavimenti cedevoli deve arrivare alla fine di diversi livelli sconfiggendo nemici corazzati e raccogliendo anelli. Questi dungeon si dividono in aree abbastanza differenziate dal punto di vista naturale, così come per il tipo di nemici che è piuttosto vario per un gioco di quest’epoca.

Sonic Origins

Ogni titolo può essere giocato in modalità classica o anniversario (ne parleremo più avanti) oppure in modalità assalto al boss che permette di sfidare solamente i boss di fine livello. Oltre a ciò sono presenti anche una modalità storia, che permette di affrontare tutti i capitoli uno in fila all’altro in continuum, e anche una modalità missione. Quest’ultima si compone di piccoli minigiochi che con difficoltà crescente permettono di guadagnare bonus e monete.

Grafica e colonna sonora: la mano del Re del Pop

Dal punto di vista grafico il gioco è apprezzabile nel suo essere vintage. La costituzione “pixelosa” degli originali è mantenuta, in accordo con il desiderio di riprodurre fedelmente le opere di partenza. Nella stessa direzione va la possibilità di giocare in modalità classica o anniversario, ovvero con lo schermo in 4:3 piuttosto che il classico 16:9. Le aree di gioco scorrono fluide senza esitazioni, e i colori brillanti danno l’impressione di essere di fronte a un gioco in forma malgrado i trent’anni abbondanti.

La colonna sonora, reperibile nella sezione Museo sbloccata mano a mano, è assolutamente ispirata e anch’essa iconica nella storia di Sonic. Piccola curiosità legata a Sonic the Hedgehog 3 è la presenza, confermata solo negli scorsi giorni, del re del pop Michael Jackson fra i compositori. Come confermato anche da Yuji Naka l’artista avrebbe composto diversi brani per la colonna sonora, che però non gli vennero creditati in quanto il Re non era soddisfatto della qualità sonora. Questa ricostruzione non stupisce dato che Jackson considerava mediocri anche prodotti postumi come Love Never Felt so Good.

Ad avallare queste indiscrezioni c’è anche il fatto che le musiche del gioco in questione sono state cambiate e riviste in questa versione contemporanea, forse per rimuovere le tracce del discusso artista. Indubbiamente questo piccolo aneddoto arricchisce il prodotto, visto quanto è suggestivo pensare ad una commistione fra Sonic e la popstar per eccellenza.

Sonic Origins: un effetto nostalgia ben riuscito

Sonic Origins è un prodotto assolutamente ben riuscito. Malgrado si tratti di giochi oggettivamente datati il loro effetto nostalgia è super efficace, con la possibilità di giocare in 4:3 ad aumentare ulteriormente la patina vintage già evidentissima. Sicuramente per molti, come il sottoscritto, giocare questi titoli ha permesso di rivivere emozioni ormai sopite. Districarsi fra i percorsi impersonando Sonic e i suoi amici non è particolarmente difficile, ma occupa piacevolmente per diverse ore in un mix fra ricordi e nuove sfide per chi non ha giocato gli originali.

Le piccole chicche per nostalgici contenute nel Museo poi permettono di divertirsi a sbloccare illustrazioni, video e molto altro, per avere una panoramica di un quartetto di giochi che ha segnato un pezzo di storia di una casa gloriosa come SEGA. Come già detto questo prodotto non è solo per vecchi nostalgici alle soglie dell’età “boomer“, ma è anche una preziosa occasione per chi non era nato di vivere delle bellissime avventure dal sapore anni ’90.

Voto: 8.5

Pro
Giochi riproposti in maniera magistrale, rispettosa e competente
Molto nostalgico: la sezione Museo e la possibilità di giocare in 4:3 sono delle chicche
Le missioni extra sono un piacevole fuori programma che aggiungono competizione
Contro
Forse difficile per un neofita dei platform
I DLC venduti separatamente possono essere una scelta opinabile, seppur giustificabile dal prezzo basso
Piccoli bug risalenti al lancio già parzialmente risolti

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