Maria Enrica
Sono passati circa sette anni dalla prima e apparentemente ultima partenza dalla stazione principale, eppure i suoi controllori non hanno mai smesso di oliare gli ingranaggi dei vari mezzi. La campana ha infine ridestato i passeggeri in attesa e i macchinisti sono pronti a partire sul binario di Train Valley: Console Edition.
Alexey Davydov (già rodato da Railway Valley, datato 2008), Sergey Dvoynikov e Timofey Shargorodskiy si sono spostati dal panorama PC a quello Nintendo Switch grazie al contributo di BlitWorks per lanciare la versione console di Train Valley. Inserito dal principio nella categoria dei gestionali, il gioco palesa piuttosto un’anima da puzzle negli arrivi intatti dei vagoni presso ogni traguardo. Senza pretesa di rinnovare i generi di appartenenza, la semplicità del suo gameplay potrà regalare ore d’intrattenimento a chi mostrerà un biglietto conforme alle regole, con tanto di DLC incluso nel pacchetto.
In carrozza nella storia
Il messaggio narrativo del team Flazm, volendo scomporre la sua opera, è insito nella componente ludica stessa. Scegliendo la modalità storia dal registro iniziale, i giocatori potranno infatti visitare scenari dell’Europa tra il Risorgimento fino a oltre la metà del XX secolo, dell’America della Guerra di secessione, dell’URSS, del Giappone e infine della Germania, quest’ultima come bonus dell’espansione sopra citata. Un viaggio nella storia mondiale reale che diventa nel gioco una scusante per modificare l’estetica dei treni, dei paesaggi e il resto di livello in livello e non solo. Capiterà per esempio, in base al contesto, di vedere dei rimandi ad alcuni avvenimenti noti, come alla seconda guerra mondiale, alla corsa spaziale o alle Olimpiadi di Tokyo.
I macro mondi seguono un ordine obbligatorio, pertanto prima di vedere il Sol levante sarà necessario passare per i binari europei, americani, russi. Se da un lato si tratta di una trovata soddisfacente, dall’altro non possiamo fare a meno di pensare che le modifiche sarebbero potute diventare via via più impattanti nel gioco stesso, parallelamente al periodo storico di riferimento. Sarebbe stato sorprendente, per esempio, scoprire dei guizzi particolari capaci di cambiare il gameplay tra il 1800 e il 2020. In alternativa, è possibile optare per la modalità sandbox, che senza limiti di tempo o responsabilità economiche permette di giocare a proprio piacimento. A onor del vero, questa pare un riempitivo privo di mordente, che tende a essere fagocitata dalla prima o dall’opzione casuale ottenibile al termine della campagna. In questo caso, si hanno a disposizione più minuti e la struttura dell’area viene alterata in maniera casuale.
Coincidenze sfortunate e binari serpentiformi
I primissimi livelli compongono lo striminzito tutorial di Train Valley: gli aspiranti macchinisti si troveranno di fronte una o più stazioni – di volta in volta se ne aggiungeranno varie – da collegare tra loro per il movimento delle merci. Pochi e insieme vitali strumenti saranno a loro vantaggio nella parte superiore della schermata: un comando per cambiare la direzione dei binari, uno per costruirne altri, uno per demolirli, uno per dare il comando di partenza e l’ultimo per frenare un mezzo in corsa. A meno che non si trovino in modalità sandbox, i capitani dovranno fare attenzione ora ai possibili scontri tra un vagone e un altro, ora alla necessità di guadagnare abbastanza soldi da spendere in ulteriori strutture e per evitare di finire in bancarotta, cioè in game over.
Il superamento di ogni zona è determinato dal passare degli anni – che fuori dal gioco corrispondono a circa cinque o dieci minuti per la modalità normale – e ogni coordinatore dovrà pianificare in maniera a dir poco maniacale i singoli spostamenti. La difficoltà di Train Valley non appare come una curva ascendente, piuttosto come una ripida salita che solo gli amanti del genere potrebbero volere percorrere: a una manciata d’istruzioni basilari si sostituiscono una serie a catena di treni da mandare nella direzione corretta, portando a un guadagno che viene generato casualmente.
Basta superare poche aree per vedere scendere i possibili introiti dai treni ancora fermi, costringendo il giocatore ad agire in fretta e paradossalmente con una cura certosina in termini di calcolo. Ecco la vena puzzle del titolo, che richiede sì di gestire delle stazioni ferroviarie, ma al contempo prevede di risolvere l’enigma del livello interessato ammettendo zero o un minimo errore.
Prossima fermata, Nintendo Switch
Al pari di alcuni GDR dal taglio classico, come vuole essere Disco Elysium, vari titoli gestionali richiedono di manovrare i lati opposti del proprio schermo con una rapidità riscontrabile attraverso mouse e tastiera. Intendiamo che il porting da PC a Nintendo Switch si limita a cambiare piattaforma, senza scendere a compromessi con quella di arrivo: considerata la natura ibrida della console, avremmo ad esempio gradito il supporto ai comandi touch assieme a quelli meccanici, in modo da gestire il gameplay con maggiore precisione.
Il livello di dettaglio e la conta poligonale sono consoni alle intenzioni del gioco, ovvero a un’esperienza che può intrattenere chi apprezza tale formula ludica, scevro dalla volontà di scovare qualsivoglia vezzo originale. Le melodie strumentali di sottofondo sapranno accompagnarli in maniera soddisfacente lungo i binari.
Train Valley: Console Edition è disponibile sul Nintendo eShop dal 27 luglio 2022 al prezzo di 11,99 euro.
Voto: 6.6
Un viaggio su rotaie lungo secoli di storia
Offerta contenutistica migliorabile
Il porting avrebbe dovuto sfruttare certe caratteristiche della console ibrida
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