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Ooblets, Recensione: allena la tua armata di piante danzanti

Gli Ooblets sono strane creaturine danzanti: collezionali tutti in questo ricco simulatore di vita stravagante e sorprendente

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   · 11 min lettura Recensioni
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Dopo una lunga fase di early access su PC, Ooblets arriva finalmente su Nintendo Switch dove mescola alcuni degli universi più amati dai possessori della console: immaginate di avere una schiera di creature collezionabili, che vanno coltivate come in un farming sim e si affrontano in lotte a colpi di danza con un gameplay basato su un gioco di carte! A questo aggiungete una casa e un avatar da personalizzare, la possibilità di fare amicizia con gli altri abitanti della città come in un simulatore di vita e altre aree da esplorare e avrete un mix incredibile.

Sarà riuscito il team di sviluppo Glumberland a bilanciare il tutto per creare un’esperienza che abbia la sua unicità? In questa recensione vi parleremo della versione per Nintendo Switch, ma il gioco è disponibile anche su PC e Xbox, sempre al prezzo di 29,99€.

Le amicizie vanno coltivate

È l’inizio della vostra nuova vita a Badgetown, una cittadina dove tutti vivono in armonia con gli Ooblets, piccole e strane creature che amano ballare e scorrazzano in piccoli gruppi per le varie località. Il ridente villaggio però non è sereno come sembra, infatti è rimasto isolato dal mondo per colpa di un problema di connessione con l’Oobnet, la rete che dovrebbe collegare l’intera regione. Il Consiglio Superiore degli Ooblet – misteriosa entità governativa di questo bizzarro mondo – sembra voler tagliare fuori Badgetown causando immensa preoccupazione alla giovane sindaca che ci offriremo ovviamente di aiutare.

Il gioco presenta perciò anche una trama sorprendente che richiederà di esplorare le città limitrofe, non solo per collezionare gli Ooblets autoctoni, ma anche per riattivare le torri di comunicazione e capire cosa c’è davvero in fondo a questa stramba vicenda. Mentre Badgetown – chiamata così per l’usanza di consegnare spille ai cittadini per qualunque anche piccolo traguardo – è una città dall’aspetto comune, con normalissimi palazzi e una piccola spiaggia con molo dedicato alla pesca, nelle altre località troveremo biomi molto diversi con altrettante creature da scoprire: Nullwhere per esempio è infestata dagli spettri, mentre Port Forward è pieno zeppo di cabinati arcade.

La meccanica principale del titolo è però la simulazione agricola che consente in parte maggiore l’avanzamento nel titolo: ci verranno proposti infatti diversi obiettivi principali, gli incarichi della sindaca, che prevedono generalmente di raccogliere grandi quantità di materiali per la costruzione di nuovi edifici utili in città, per riparare la mongolfiera che ci porterà a varcare i confini di Badgetown e altro ancora. Una cosa positiva di queste missioni è che potremo depositare e riprendere i materiali necessari a nostro piacimento fino al raggiungimento dell’obiettivo: se dunque avete già messo la vostra rara e unica ossidiana nel cesto della sindaca per una missione, ma vi rendete conto che al momento questa vi può essere più utile per craftare un frantoio, potete senza alcun problema ritirarla e completare la missione quando ne troverete un’altra.

L’ossidiana in particolare è un materiale raro che troverete solo in determinate occasioni, ma esistono anche tanti materiali che spawnano casualmente come le conchiglie o periodicamente come per esempio i Quib che crescono solo sugli alberi di Badgetown. Per il resto però bisognerà spaccarsi la schiena nei campi: ogni giorno di gioco, che dura circa 10 minuti reali, avrete una quantità di energia limitata che sarà comunque maggiore all’inizio della giornata per poi andare a diminuire in serata. Ogni attività ha un certo costo che dovrete considerare per evitare di arrivare esausti già a metà giornata… se ciò dovesse accadere però un sonnellino o un buon pasto cucinato in casa possono rinvigorire un po’ anche i fisici più abbattuti.

Se nei primi giorni la stamina basterà a far tutto ciò che è disponibile in città, una volta sbloccate le altre località con i propri oggetti da collezionare ogni giorno potreste aver bisogno di trasformare alcuni dei vostri prodotti coltivabili in cibo o scegliere se investire l’energia nella raccolta dell’uno o dell’altro materiale in base a necessità e priorità. La stessa cosa vale per gli spazi nelle tasche, ampliabili acquistando nuove borse nel negozio di vestiti (riguardo questi abbiamo notato un bug che permetteva di intascare momentaneamente più materiali di quelli consentiti, per poi ritrovarsi però bloccati se si tentava di spostare questi oggetti in più).

Potete passare tutti i giorni che volete senza avanzare nella campagna principale, perciò non fatevi prendere dalla fretta di esplorare tutto subito, infatti nuove città presentano anche nuovi Ooblets da catturare e se avanzate troppo velocemente potreste perdere occasioni imperdibili come l’ottenimento di un gleamy – creature dalla colorazione particolarmente rara e scintillante di cui vi parleremo nel capitolo seguente.

Carte in pista!

Gli uomini vivono al fianco degli Ooblets e tutti in città sembrano avere i propri compagni per sfidarsi in trepidanti battaglie a ritmo di musica, che a livello di gameplay si trasformano però in un card game. All’inizio del gioco ci verrà chiesto di scegliere in quale club entrare a far parte: questa scelta non sarà particolarmente influente a livello di trama, ma ci consentirà di scegliere il nostro “starter“, il primo Ooblet che ci aiuterà a sviluppare la nostra collezione. Per ottenere altri compagni di squadra sarà necessario essere in possesso dei materiali o alimenti richiesti dal gruppo di Ooblets selvatici e sfidarli in una gara di ballo. Ogni specie avrà i suoi requisiti per essere affrontata e solo una volta sconfitta ci darà un seme da piantare che darà vita al nostro nuovo Ooblet.

Tutte le creature, sapientemente raccolte nell’almanacco, sono presenti in tre varietà: comune, inusuale e gleamy. Com’è chiaro dal nome, i comuni saranno quelli più facilmente trovabili, gli inusuali sono leggermente più rari, mentre i gleamy appaiono davvero una volta ogni tanto. Questi ultimi non hanno la rarità dei Pokémon cromatici, ma sono comunque un evento da tenere in considerazione! Oltre a rilasciare una splendida scia luminosa se tenuti al seguito, i gleamy sono utili all’interno della fattoria per ottenere qualche ossidiana extra. Proprio per la rarità di questi tipi di creature non vorrete trovarvi un gleamy inottenibile perché non avete ancora i materiali necessari ad affrontarlo! Vi consigliamo perciò di non affrettarvi nella scoperta delle nuove aree finché non avete coltivato e raccolto abbastanza materiali da garantirvi l’ottenimento di eventuali gleamy.

Tornando alle carte, l’aspetto e la rarità delle vostre creature non influirà sulla loro potenza, ma solo la specie. Ogni Ooblet infatti è dotato delle sue tre carte con abilità esclusive che si andranno ad aggiungere a un deck base che avrete sin dall’inizio dell’avventura. Il gioco di carte unisce la strategia a una buona dose di fortuna: scelta la squadra di Ooblets da schierare in pista (le cui carte esclusive entreranno nel deck per quella partita), il primo turno sarà sempre nostro e avremo a disposizione un certo numero di mosse, detti beat, e una selezione di carte pescate a caso; ogni carta ha un costo in beat e un effetto perciò dovremo valutare come spendere le nostre mosse in ogni turno per accumulare più punti e raggiungere l’obiettivo prima dell’avversario.

All’inizio questa meccanica può sembrare troppo semplice e ripetitiva, poiché gli Ooblets che si vanno ad affrontare non hanno carte esclusive tanto fastidiose da compromettere la nostra facile vittoria, ma già dalla prima esplorazione in poi, con l’aumento delle specie di Ooblets, la strategia dovrà farsi più presente. Oltre alle semplici carte per far punti, si trovano i fastidiosissimi stun che bloccano le carte esclusive di uno o più Ooblets – lasciandoci talvolta senza mosse -, l’hype che incrementa di uno gli effetti delle mosse da noi lanciate o il fluster che al contrario li riduce, ecc. Questi effetti sono anche sovrapponibili e possono portare a sonore sconfitte!

Più che nelle lotte contro i selvatici, il gioco di carte è apprezzabile nelle battaglie contro gli altri possessori di Ooblets e nella Dance Hall, una sala sbloccabile dopo qualche ora di gioco che organizza ogni giorno un torneo a tre round (1v1, 2v2 e infine 3v3) con ricchi premi e modalità alternative: nella signatures only per esempio si possono giocare solo carte esclusive delle specie selezionate e dovrete perciò aggiustare il tiro in base alle abilità dell’avversario, mentre nella freebie tutte le mosse hanno costo zero, perciò potreste optare per l’utilizzo della trepidation, un effetto che aggiunge carte inutili al mazzo avversario.

Insomma, più si va avanti e più le carte avranno effetti devastanti che si interporranno tra voi e la vittoria. Come in ogni gioco di carte, ogni tanto la pescata fortunata vi salverà la partita, anche se qui talvolta è l’intelligenza artificiale a essere un po’ carente e giocare le carte in modo più favorevole a noi. Forse questa scelta è stata fatta per rendere più semplice il gioco ai meno esperti, ma sarebbe stato più divertente poter impostare la difficoltà della CPU a piacimento. Inoltre il gioco non spinge particolarmente ad allenare gli Ooblet delle città successive dato che lo starter e i mostriciattoli iniziali possono già formare un solidissimo team.

Una volta sconfitto un gruppo di Ooblets selvatici ne otterremo un seme da piantare dal quale nascerà il nostro piccolo nuovo amico, ma assicuratevi di avere abbastanza Oobcoop, le casette apposite per queste creature, o non potrete far schiudere il bocciolo che vi occuperà spazio nel campo e rischierà di avvizzire senza un irrigatore a fianco. Un piccolo problema proprio con la coltivazione degli Ooblets sta nell’impossibilità di liberarsi di una creatura già piantata: soprattutto all’inizio del gioco può capitare di voler livellare e ottenere così più semi della stessa identica specie, piantarli entrambi e ritrovarsi poi senza spazio per Ooblets migliori e diversi.

Gli sviluppatori infatti hanno dichiarato che non pensavano che qualcuno avrebbe effettivamente coltivato più mostriciattoli della stessa specie, ma è una cosa in realtà molto comune soprattutto quando all’inizio del gioco ci si sente inferiori agli avversari o comunque si ha l’impeto di creare la propria armata il prima possibile – fino a otto Ooblets possono seguirti nell’avventura. L’errore è stato reso noto e sappiamo che il team sta già lavorando a un fix per la questione.

Intanto, per non avere in mezzo ai piedi un paio di cloni di Lumpstump, li abbiamo spediti nelle Wildlands, una piccola area esplorabile a nord di Badgetown che si amplia completando delle quest giornaliere e contiene al suo interno ulteriori materiali collezionabili.

Un buon minestrone

Oltre alla trama, che riesce a intrattenere con il suo buffo linguaggio e i suoi personaggi strambi, sicuramente lo spirito collezionistico e il desiderio di personalizzazione vi spingeranno ad andare avanti nel gameplay. Il vostro avatar avrà a disposizione tante acconciature e outfit (peccato per le borse, utili ad avere più spazi per trasportare oggetti, ma non personalizzabili), ma anche agli Ooblets piace essere alla moda con gli accessori fatti su misura per loro!

Per gli appassionati di arredamento d’interni invece sono disponibili mobili, carte da parti e pavimenti per creare la casa dei vostri sogni e persino il vostro personalissimo negozio nel quale potrete vendere agli abitanti i vostri prodotti per un guadagno maggiore. Poi ancora, aprirete in città le sedi dei Club dove spendere le spillette che raccoglierete in giro o con varie sub-quest per ottenere esclusivi accessori, vestiti, mobili e carte da gioco, collezionabili che allungano ancor più le ore che potrete passare su questo titolo.

Nonostante ci voglia un po’ di impegno iniziale, una volta comprese bene tutte le meccaniche le giornate risulteranno sempre pienissime e ricche di novità: anche la trama ha risvolti particolari che è raro vedere in titoli di questo genere e quando si pensa di aver capito perfettamente cosa fare nella prossima località esplorabile ecco che Ooblets ci sorprende proponendo sfide nuove e allettanti.

Vi aspettano poi tanti minigiochi che sbloccherete proseguendo nella storia e segreti che vi stupiranno sempre più della quantità di contenuto presente in questo simpaticissimo indie. La stravaganza che pervade ogni aspetto del gioco, dalle parole buffe come Nurnies, Flootiflower e Sprockut, alle movenze ondeggianti di tutti i personaggi, rende coeso un titolo che mescola una moltitudine di meccaniche. Nonostante qualche piccolo intoppo e una generale lentezza di progressione nelle fasi iniziali, Ooblets si è mostrato completo e bilanciato sotto tutti gli aspetti una volta ben avviato, creando un gustosissimo minestrone videoludico che vi intratterrà per oltre 30 ore.

Voto: 8.8

Pro
La trama che non immaginavi di trovare
Il buffo linguaggio utilizzato
Gameplay variegato
Ideale per i collezionisti
Ottima longevità
Contro
Un po’ lento a ingranare
CPU poco competitiva
Piccoli bug da sistemare

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