La scalata al successo nel mondo delle idol è spietata, almeno quanto il business. Per arrivare alla fama, che sia personale o del proprio gruppo, è necessario scendere a compromessi e compiere azioni poco ortodosse. Questo è quello che emerge da Idol Manager, gioco gestionale incentrato sul mondo delle idol, arrivato su Nintendo Switch il 25 agosto 2022, al prezzo di 24,99 euro. Dopo dei buoni feedback di Steam, questo titolo vi trasporterà nel mondo idol con i suoi pro e i suoi contro, i suoi lati glamour e i suoi lati oscuri.
Idol Manager, una storia senza peli sulla lingua
La storia è assai semplice: da novello manager veniamo contattati da un misterioso imprenditore che ci propone di far nascere il suo gruppo idol usando come base un edificio sfitto di sua proprietà. Fin qui tutto liscio, se non fosse che al primo incontro con questo filantropo veniamo invitati, da una misteriosa ragazza nell’ombra, a fare attenzione a quest’uomo. La nostra voglia di successo però è più forte e, con il finanziamento di tale Mr. Fujimoto, iniziamo la nostra attività.
Il business poi si dipana tra le difficoltà, economiche e personali, tipiche del mondo dello spettacolo. Le nostre ragazze saranno indisciplinate, tristi, ma anche assolutamente devote, tutto dipenderà da noi. La storia poi continua tra rivalità con gruppi esterni e peripezie interne, fino ad arrivare a vari finali tutti diversi e da scoprire. La trama di per sé quindi risulta interessante, seppur narrata in stile visual novel, ma a volte viene sopraffatta dalla difficoltà del comparto gestionale che assorbe l’attenzione.
Un gameplay complesso e ben fatto
Il gameplay di Idol Manager è assai stratificato e ben fatto nella sua parte gestionale, seppur con delle difficoltà. La possibilità di gestire un intero ufficio del mondo dello spettacolo infatti è un compito arduo. Far coesistere i rapporti con i media, le finanze, l’uscita dei singoli e gli eventi risulta complesso e per nulla scontato. L’interfaccia di gioco si presenta con lo spaccato del nostro ufficio e quelli dei nostri staffer (scelti da noi), a cui potremo assegnare compiti o recapitare una bella lettera di licenziamento. Lo spazio è variabile ed espansibile, a patto di potersi permettere l’affitto dei locali e gli stipendi.
Ogni settimana infatti gli stipendi e gli affitti eroderanno i nostri risparmi e, far quadrare i conti con eventi, costi di produzione e singoli musicali risulterà sempre più complesso. Finire in bancarotta infatti è perfino troppo facile, indi per cui è importante ponderare ogni scelta in modo da non finire con le gambe all’aria o a richiedere prestiti con interessi al 30%. Fujimoto infatti sarà ben disposto ad aiutarci ma a patto di portare a termine delle piccole missioni secondarie per lui, di solito controproducenti rispetto alle voglie del pubblico.
Non vanno dimenticate poi le relazioni personali con le idol: si potrà chiacchierare con loro, realizzarne desideri per aumentare l’ascendente su di esse o addirittura flirtare. Senza dimenticare poi il fatto di doversi sincerare del loro benessere con dottori e psicologi. L’obbiettivo resta sempre il profitto, ottenibile in mille diversi eventi, come i concerti dove si dovrà sfidare la sorte con una sorta di ruota della fortuna che determina la riuscita dell’esibizione. Da segnalare poi la disponibilità di molteplici finali possibili, non tutti positivi, che ci permettono di sbloccare canzoni, immagini e altri collezionabili.
Grafica e comparto sonoro, non il punto forte di Idol Manager
Dal punto di vista grafico non si può chiedere molto ad un gestionale con elementi da visual novel. L’interfaccia dei menù è chiara e gli uffici sono rappresentati in pixel art. Per quanto riguarda le schermate degli eventi invece possiamo applaudire allo sviluppo artistico, con i concerti ben caratterizzati rispetto ad esempio ad un tour mondiale. Nota dolente per i volti delle ragazze: spesso infatti ci si trova a interagire letteralmente con due star con lo stesso viso ma vestite in modo diverso; oppure con due giovani identiche. Questo lascia un po’ l’amaro in bocca in quanto non permette di caratterizzare veramente le proprie sottoposte.
Il comparto sonoro è colpevolmente spoglio. L’opzione per sbloccare le canzoni è disponibile solo dopo aver finito il gioco almeno una volta, il che avrebbe anche senso se non fosse che durante la cavalcata le mancanze sono molte. La melodia di accompagnamento infatti è ripetitiva e tediosa, il che risulta fastidioso per un gioco gestionale dove si passa molto tempo nei menù.
Idol Manager: un gioco ben fatto ma non per tutti
Il porting di Idol Manager era accompagnato da una certa attesa fra gli appassionati, che non vedevano l’ora di utilizzare Nintendo Switch per portare ovunque la propria agenzia. Il voto finale è condizionato in positivo dall’enorme profondità gestionale, che ci permette di vivere a 360 gradi l’esperienza manageriale, così come dall’ottimo coinvolgimento e livello di sfida proposto dal titolo.
Proprio la sua difficoltà però è uno dei primi elementi negativi: finire in bancarotta è estremamente facile, e questo non aiuterà i giocatori neofiti. Parimenti, piccoli punti negativi sono la poca differenziazione delle idol (inclusa la mancanza dei maschi, nell’epoca del K-pop imperdonabile) e piccole cose come la soundtrack spoglia, a meno di finire il gioco, o il tedio di certi dialoghi infiniti.
Ricordiamo che Idol Manger è disponibile su Nintendo Switch al prezzo di 24,99 euro dal 25 agosto 2022.
Voto: 8
Grande coinvolgimento, ai limiti della dipendenza
Poca differenziazione nelle idol, troppo spesso uguali tra di loro
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