Temtem, Recensione: un gioco Pokémon senza i Pokémon

Finanziato nel 2018 su Kickstarter e in seguito pubblicato nel 2020 in accesso anticipato in esclusiva su PlayStation 5, Temtem ha sin da subito attirato l’attenzione di molti fan di Pokémon. Proponeva infatti qualcosa che la fanbase dei mostriciattoli tascabili ha sempre desiderato: un Pokémon MMORPG. Tuttavia all’epoca il gioco era incompleto, così la maggior parte delle persone ha perso interesse e Temtem è momentaneamente sparito dai radar del grande pubblico.

Ora però, dopo un lungo periodo di gestazione, Temtem è finalmente uscito su PC, PlayStation 5, Xbox series X/S e Nintendo Switch (la versione che abbiamo giocato noi). Ma sarà davvero una degna alternativa a Pokémon oppure si rivelerà essere un semplice clone della serie Game Freak? Scopriamolo insieme nella nostra recensione di Temtem.

Benvenuti nell’Arcipelago aereo di Omninesia

Temtem ci introduce nella vasta e colorata terra di Omninesia, un arcipelago volante composto da sei isole volanti abitate da esseri umani e creature elementali chiamate Temtem. Il nostro compito sarà quello di attraversarle tutte, sconfiggere i Dojo di ogni singola isola e sventare i piani del malvagio clan Belsoto.

La nostra avventura si svolgerà in uno scenario dall’aspetto grafico veramente convincente e, soprattutto, vario: le isole di Temtem sono l’una diversa dall’altra e offrono continuamente paesaggi vasti e colorati. Si passa dunque, con grande piacere per gli occhi, da zone vulcaniche a deserti, da spiagge a caverne sotterranee. Stesso discorso vale per le città che spesso stupiscono per le differenze di stile e la bellezza di alcuni edifici. Menzione d’onore poi per le animazioni in battaglia: spesso spettacolari e belle da vedere.

Meno convincente invece il character design dei Temtem e, in particolare, quello degli esseri umani. I primi sono infatti talvolta poco ispirati e dotati di linee evolutive in cui i diversi membri sono spesso solo delle versioni più grandi dei loro stadi evolutivi precedenti. Detto questo, abbiamo comunque alcuni design veramente belli e convincenti, qualcosa che invece non può essere affermata per le persone, sempre piuttosto scialbe sia dal punto di vista estetico che da quello della loro caratterizzazione.

Una storia fatta di dialoghi su dialoghi

La narrazione è caratterizzata da una generale lentezza e monotonia. Le cutscene sono praticamente assenti e i dialoghi tra i vari personaggi (tutti in inglese, visto che l’italiano non è presente), nonostante l’introduzione della possibilità di selezionare le risposte del protagonista, sono spesso noiosi e pieni di frasi “riempitive”.

La trama è poi molto discontinua: qualche momento interessante è presente, ma quasi sempre disinnescato dallo scarso carisma dei personaggi e dall’atmosfera eccessivamente bambinesca “ereditata” da Pokémon.

Un gameplay molto familiare

Il gameplay si basa su azioni molto familiari ai fan Pokémon: esplora i percorsi e combatti gli Allenatori, anche se con alcune variazioni sul tema. I percorsi di Temtem sono più lunghi e intricati e la difficoltà dei combattimenti è piuttosto elevata, grazie a un buon bilanciamento dei livelli delle creature, una grande cura nella composizione dei team di tutti gli Allenatori e alla scelta di preferire le Lotte in Doppio a quelle in Singolo. Questi cambiamenti se, da un lato, sono in grado di rendere il gioco più avvincente e strategico, si scontrano però con scelte di game design discutibili, che tendono ad accentuare uno dei difetti storici di Pokémon e simili, ovvero la monotonia.

I percorsi sono infatti così pieni di allenatori e le lotte così lunghe, da rendere spesso l’attraversamento delle zone qualcosa di veramente estenuante. Un discorso simile può essere poi fatto anche riguardo alla complessità delle mappe: essa può talvolta divenire ragione di frustrazione a causa di alcune missioni che costringono a ripetere più e più volte lo stesso percorso (non esiste Volo in questo gioco). Unico momento un po’ differente è rappresentato dai rompicapo presenti nei Dojo, nonostante alcuni di essi possano a loro volta risultare frustranti e poco divertenti.

Combattimenti ad alto tasso strategico

Il sistema di combattimento di Temtem è di gran lunga la parte più riuscita del gioco. Alla solidità dell’impianto Pokémon basato su turni e tipologie, si aggiungono infatti interessanti novità, tra le quali spicca soprattutto una nuova meccanica veramente ben studiata, che va a sostituire i vetusti PP: la stamina.

La stamina è una statistica assegnata ad ogni Temtem, indicata in battaglia dalla barra blu presente sotto a quella della salute. Ogni mostriciattolo deve consumarla per poter scagliare ciascuna mossa e, nel caso la esaurisse o utilizzasse più energia di quella disponibile, potrebbe essere costretto a utilizzare la propria vita al posto della stamina mancante e, in seguito, a saltare un turno. Ciò vuol dire che i Temtem non possono usare ripetutamente la stessa mossa e che, a un certo punto, nonostante eventuali vantaggi di tipologia o di livello sull’avversario, il giocatore sarà inevitabilmente costretto a cambiare il suo Temtem oppure a lasciare che si danneggi da solo, perdendo anche il turno successivo nel processo.

Sempre connessi

Come accennavo in introduzione, Temtem è un MMORPG: è dunque possibile vedere gli avatar degli altri giocatori muoversi attorno a noi in tempo reale ed, eventualmente, combattere o giocare in coop con i nostri amici o con gente sconosciuta proveniente da tutto il mondo. Tutto ciò giunge però con un costo importante: essere sempre connessi ai server. Questo fatto, ormai molto comune tra i vari giochi multiplayer, appare però, sin da subito, una scelta totalmente ingiustificata all’interno di un gioco prevalentemente single player come Temtem.

L’essere sempre connessi, infatti, oltre a causare bug e rallentamenti, ha grandi conseguenze sull’accessibilità del gioco stesso, visto che, se i server non vanno o se, per qualche motivo, non siete connessi a internet, non potrete nemmeno entrare nel gioco. Per di più, se state giocando su Nintendo Switch o altra console, per accedere vi sarà pure richiesto un abbonamento a Nintendo Switch Online e simili. Disguidi di questo tipo si sarebbero potuti tranquillamente evitare con la creazione di una modalità offline, in modo da poter consentire l’accesso alla propria partita in qualunque momento.

Conclusioni

Temtem è un gioco ben fatto, curato e dall’aspetto grafico convincente, ma che si perde nel tentativo da parte degli sviluppatori di creare una versione “innovativa ma non troppo” del classico gioco Pokémon. Ogni cliché della serie di Game Freak viene infatti ripreso e rivisitato, anche se con risultati altalenanti. Il sistema di combattimento è forse il lato più positivo di questa operazione, mentre la ripetitività delle missioni principali e la lenta esplorazione di percorsi intricati e pieni di Allenatori rischiano di far precipitare il gioco nella monotonia.

Buona l’introduzione delle interazioni multiplayer, anche se accompagnata dalla discutibile scelta di non introdurre una modalità offline per coloro che vogliono godersi solamente la campagna in single player. Nel complesso, consiglierei l’acquisto a tutti gli amanti della serie principale di Pokèmon e, in particolare, a coloro che adorano il combattimento strategico in stile Pokémon.