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NieR Automata-End of YoRHa Edition, Recensione: il capolavoro arriva su Switch

NieR Automata-End of YoRHa Edition segna l’approdo riuscitissimo su Nintendo Switch di un capolavoro senza tempo, anche anni dopo.

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NieR Automata è tornato. Fa persino strano ritrovarsi a scrivere di questo capolavoro nel 2022, ancor di più se di mezzo c’è Nintendo Switch. Il titolo infatti è arrivato su console domestiche nel 2017 come seguito di Nier, a sua volta spin-off di Darkengard, segnando un punto di svolta nel mercato degli RPG di creazione nipponica. Il team di sviluppo, che comprende Yoko Taro e Yosuke Saito, ha saputo creare un’epopea matura e complessa, che ha raccolto quasi solo applausi nella sua ormai lunga storia. Anni dopo la serie di NieR è ancora attuale e fa parte della cultura pop, tanto da meritare molta attenzione anche da parte di altri brand come Fall Guys.

NieR Automata ha segnato talmente tanto il decennio appena concluso che, pochi giorni fa, è stato annunciato anche l’anime dedicato, previsto per gennaio. Sono pochi i titoli recenti che hanno avuto un tale impatto e i dubbi su un porting per Nintendo Switch erano più che legittimi; il risultato però è vicino alla perfezione, e ogni possessore di Switch dovrebbe recuperare questo piccolo pezzo di storia.

La migrazione sulla console di casa Nintendo è stata fortunata e ben realizzata, al contrario ad esempio di quanto successo con la trilogia di GTA. Il merito è da attribuire in gran parte a Virtuos, team che già aveva svolto un ottimo lavoro con Dark Souls. Il gioco su Switch gira per davvero, non fa la parte del figurante, e permette di vivere in prima persona quest’avventura straordinaria ed emozionante. Come vedremo, c’è stato un downgrade necessario a livello di FPS, ma questo non inficia per nulla l’esperienza di gioco anzi aumenta la fluidità, come abbiamo già avuto modo di apprezzare durante lo Square Enix Plays 2022 a Londra.

Il titolo è disponibile sul Nintendo eShop a 39,99 euro, un prezzo stracciato se si pensa alla longevità e cura di questo gioco. Ringraziamo Square Enix per averci dato l’opportunità di giocare il gioco in anticipo e apprezzare appieno il titolo, ancora una volta dopo anni dall’uscita originale.

NieR Automata è sinonimo di maturità

La storia di NieR Automata è semplice quanto evocativa: degli androidi umanoidi, creati dall’umanità stessa, combattono per riconquistare un mondo ormai abbandonato dagli uomini e dominato da delle entità chiamate biomacchine. Questi robot sono armi distruttive spiegate dagli invasori alieni, che hanno preso il controllo della Terra che non ha più niente del rigoglioso pianeta che conoscevamo. Gli androidi quindi, fra difficoltà e battaglie, proveranno a ritrovare la pace e scacciare gli invasori, battendosi con mostruose macchine e collaborando per un obbiettivo comune.

NieR Automata

Quel che stupisce di NieR Automata è la profondità e la maestosità della storia; i finali del gioco sono ben 26 e ognuno permette di approfondire meglio il punto di vista di un personaggio o una particolare venatura dell’impianto meraviglioso che è l’universo creato da Yoko Taro e il suo team. I dialoghi sono profondi e intensi, anche e soprattutto in giapponese, ed è possibile capire e assorbire una grande quantità di informazioni da ogni elemento. La profondità narrativa può essere paragonata, senza peccare di tracotanza, alla serie di Dark Souls.

NieR Automata

Al di là delle facili considerazioni, la storia di questo titolo tocca temi vicini al quotidiano di tutti quanti. In particolare la solitudine degli androidi e la desolazione del mondo invitano a riflettere sull’isolamento di ognuno di noi. Una certa patina di malinconia permea tutto il gioco, facendo intendere sin da subito che il dramma dell’umanità ha permeato il mondo ma che può diventare anche il dramma della solitudine della società contemporanea. Si può certamente leggere NieR Automata come una semplice storia di robottoni, ma ad uno sguardo più profondo si capisce che parla a tutti indistintamente.

Le ramificazioni poi sono infinite, ogni scelta, ogni morte e ogni passo potrà modificare la nostra storia. Anche il rapporto con la morte, molto penalizzante a livello di gameplay, porta ad una certa riflessione nel giocatore. In un mondo già squassato infatti morire significa ritornare sui propri passi, e, simbolicamente, privare gli uomini della loro ultima speranza di salvezza.

Un gameplay articolato e poliedrico

Il gameplay di NieR Automata è di alta classe, scolpito nella pietra e godibile. Il passaggio tra vari approcci videoludici, dal combattimento in esoscheletro fino al combattimento a terra il passo è breve e non stride minimamente in un sistema assolutamente organico. Si alternano infatti sequenze di battaglia in due dimensioni alla Space Invaders, sequenze di combattimento in aria nei panni di una sorta di Gundam ed evidentemente combattimento a terra.

Questo pulviscolo di funzioni può spaventare i neofiti, ma per chi ha giocato a titoli come Final Fantasy o Destiny non sarà un problema adattarsi. I comandi restano assolutamente intuitivi ed è un piacere passare ore joypad alla mano. A seconda della difficoltà impostata poi sarà opportuno giocare con uno stile più o meno prudente in quanto morire è facile e non è possibile salvare se non sbloccando dei terminali nel mondo di gioco. Il gameplay quindi è fortemente poliedrico e godibile, non diventando mai confuso pur essendo articolato.

Non si possono poi non citare le variegate missioni secondarie e l’importante meccanica di raccolta e crafting degli oggetti. Se queste caratteristiche fanno parte del genere RPG in NieR Automata sono meccaniche encomiabili in quanto raramente sono tediose, e permettono anzi di scoprire piccoli dettagli di storia supplementare. La longevità del gioco quindi raggiunge vette ancora più alte, con l’asticella posta dai 26 finali che si alza ulteriormente.

Una piccola critica, nota da anni, può essere fatta agli spazi open world. Spesso infatti i muri invisibili risultano un po’ sgradevoli e frustranti, rovinando l’esperienza. Ad esempio nelle Rovine della città molti edifici diroccati, esplorabili entrando dall’apposita porta, presentano enormi voragini dove il personaggio potrebbe chiaramente entrare; questo però non è possibile in quanto il muro invisibile obbliga il giocatore a fare il giro facendo perdere tempo e realismo.

Il porting su Switch: un’operazione riuscita

L’approdo su Switch di un titolo pensato per console fisse e PC destava più di qualche dubbio. Non si può negare che in certi casi, GTA, l’operazione non sia perfettamente riuscita. Il team di Virtuos però ha confermato il buon lavoro fatto con Dark Souls. Il gioco Joy-Con alla mano, risulta gradevole ed è possibile giocare con i comandi di movimento staccandoli dallo schermo. Per chi, come chi scrive, ha giocato il titolo anche su PS4, risulta invece più naturale usare un joypad o utilizzare la Switch in modalità portatile.

Dal punto di vista grafico e di fluidità non si poteva pensare ad un miracolo tecnico ma gli aggiustamenti fatti sono pertinenti ed azzeccati. Il framerate del titolo è stato abbassato volontariamente da 60 a 30 per stare dietro all’hardware della Switch, e i modelli poligonali sono piuttosto modesti. In un certo senso si può chiaramente percepire che il gioco è un cavallo imbrigliato, che potrebbe scatenare molta più potenza come su PS4. Questa però non vuole assolutamente essere una critica in quanto il downgrade permette di godere, totalmente, dell’esperienza di gioco senza frustrazione.

Questi piccoli accorgimenti infatti portano una fluidità encomiabile, quasi sorprendente per Nintendo Switch. I 30 FPS sono costanti e permettono di giocare in maniera perfetta nonostante a schermo possono apparire numerosi elementi. La risoluzione grafica è ugualmente apprezzabile su tutta la linea, raramente si è visto un porting su Nintendo Switch così azzeccato e ben realizzato.

Grafica e colonna sonora: un’atmosfera ossianica tutta nipponica

La grafica di NieR Automata-End of YoRHa edition non accusa il peso degli anni. Le atmosfere sono molto evocative ed eteree, non c’è nulla fuori posto e tutto contribuisce all’ambientazione di un buon RPG giapponese. Tuttavia a volte i modelli poligonali sono un po’ modesti e nelle parti di mappa illuminate l’impressione è quella di un flash di un fotografo. In ogni caso queste feature, in particolare per quanto riguarda gli FPS, sono necessarie per poter trasportare il gioco su Switch e non inficiano l’esperienza di gioco. Inoltre, le stesse piccole pecche potevano essere scorte su PS4, seppur nel 2018 il livello grafico non fosse quello odierno.

La colonna sonora è una piccola perla, le melodie essenziali cullano e accompagnano il giocatore in un viaggio fantastico, e non hanno nulla di meno rispetto alle grandi colonne sonore della storia del mercato videoludico. Si può quindi concludere che la “cornice” di NieR Automata è all’altezza dell’opera che contiene, creando un insieme che può solo ispirare applausi a scena aperta da tutti gli appassionati.

NieR Automata-End of YoRHa Edition: un successo su tutta la linea

Tutti conoscono per esperienza o per sentito dire NieR Automata; come già detto è un gioco che ha segnato l’epoca recente e confrontarsi con un porting su console non domestica non è un’impresa facile. Possiamo però definire il risultato in una sola parola: clamoroso. Il gioco infatti ha ovviamente subito un leggero downgrade grafico ma questo ha alzato al massimo la sua fluidità e la sua giocabilità sull’ibrida di Nintendo. Non è eresia dire che il risultato di questo lavoro è eccelso, in quanto il titolo ha una fluidità che compete anche con i giochi nativi per Switch.

Dal punto di vista del gioco in sé invece non c’è nulla da obbiettare: i piccoli difetti sono rimasti quelli di anni fa e gli innumerevoli pregi sono innegabili. La storia è profonda, dettagliata, coinvolgente e assolutamente immersiva, con un impianto narrativo ramificato che promette bene in vista dell’adattamento animato. Il gameplay è complesso, ma abbraccia moltissimi approcci e rende questo gioco un colossal, un’enciclopedia videoludica completa dalla A alla Z. Anche oggi insomma, anni dopo, dare un semplice voto a NieR Automata sarebbe irrispettoso e quasi empio; più opportuno giocarlo, poi alzarsi in piedi e applaudire.

Voto: 9.5

Pro
Adattamento CLAMOROSO su Nintendo Switch
Storia emozionante e profonda
Gameplay moderno e agile, anche 5 anni dopo
Contro
Piccole beghe grafiche e limiti nei modelli poligonali già noti

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