Cari nintendari amanti degli RPG vecchia scuola e dei GDR cartacei pieni di schede e statistiche, se siete capitati in questo articolo siete venuti nel posto giusto perché Pathfinder: Wrath of the Righteous è arrivato su Nintendo Switch in una versione cloud, pronto a coccolarvi e a trasportarvi in un mondo fantasy in bilico tra il bene e il male.
Basato sul celebre gioco di ruolo cartaceo Pathfinder, Wrath of the Righteous è il seguito spirituale di Kingmaker, episodio mai approdato su Nintendo Switch ma che su altri lidi ha avuto grandi elogi. Come Kingmaker, Wrath of the Righteous è in gergo tecnico un CRPG, ossia un RPG di stampo classico caratterizzato da visuale dall’alto in prospettiva isometrica, da una fitta narrazione ramificata e da un sistema di ruolo dalle radici molto profonde e diversificate. Più di Kingmaker, Wrath of the Righteous è una delle narrazioni epic fantasy più immersive prodotte negli ultimi anni.
Ho avuto il piacere di giocare a Pathfinder: Wrath of the Righteous su PC in passato, e per questa è stata una gioia per me ricevere da META Publishing un codice per Nintendo Switch. Dunque, in questa recensione troverete anche opinioni sull’esperienza col cloud gaming.
Al centro di una storia epica
Impossibile non essere catturati dall’incipit di Pathfinder: Wrath of the Righteous; il nostro personaggio arriva ferito e smemorato in una piazza di una città in festa. Dopo i primi soccorsi, giunge l’impensabile: un’orda di demoni proveniente dalla dimensione dell’Abisso semina il panico e comincia una forsennata lotta contro le forze cittadine e i semplici abitanti. Un signore dei demoni, un’orrida bestia dalle sembianze insettoidi, trancia di netto il collo del drago protettore della città.
Il giocatore cade in uno squarcio nel terreno, e si risveglia nel Sottosuolo. La risalita verso la superficie diventa così un’introduzione al gioco non solo in termini di gameplay, ma anche per comprendere i percorsi narrativi e decisionali che costelleranno l’avventura del giocatore: è meglio aiutare un personaggio o un altro? Come reagire a un’azione bugiarda di un altro personaggio? E se mentissimo noi?
Ben presto i giocatori dovranno compiere ragionamenti simili in scale sempre più grandi, fino a ritrovarsi a capo di un’orda di non morti o di nobili paladini, imbracciando il caos o il bene pur di salvare la Terra dall’Abisso… o condannarla a esso.
A patto di conoscere bene la lingua inglese, in un CRPG dalla narrativa spiccata è essenziale fare attenzione ai numerosi dialoghi e alle tantissime schermate di testo. I creativi di Owlcat Games hanno saputo valorizzare alla perfezione questa caratteristica di Wrath of the Righteous insita a giochi del genere, donando al titolo uno storytelling incredibilmente articolato e cangiante in cui qualunque saranno le nostre decisioni, dovremo assumerne le conseguenze.
È proprio Pathfinder
Non può esserci una narrativa ramificata e sfaccettata se a sostegno non c’è un impianto RPG che le tenga il passo. Owlcat Games è riuscita a inglobare nel suo impianto ogni minima sfumatura del gioco di ruolo cartaceo Pathfinder, calando il giocatore in un panorama di personalizzazione e crescita del proprio personaggio perfettamente calzante col contesto epico della storia e col retaggio di Pathfinder stesso.
Dalle grafiche dei menu che emulano libri e dalle mappe dinamiche con le pedine, alla rappresentazione grafica di effetti, abilità e statistiche, passando per la sospensione dell’incredulità del racconto e arrivando fino alla lore, ai suoni ambientali e alle musiche sinfoniche, sembra proprio di essere in un’avventura GDR in cui il Master, il narratore autore e direttore della storia, sa proprio il fatto suo.
Anche in termini di gameplay l’essenza di Pathfinder si fa sentire con le sue tante meccaniche legate alle classi, alle razze e ai background dei personaggi. Ad aggiungere spessore all’immersione in gioco, la fase di creazione di personaggio e in generale la gestione della scheda dei personaggi hanno una cura maniacale, comprensiva anche di tutte le sottorazze e le sottoclassi dei manuali distribuiti da Paizo, società che pubblica la versione cartacea di Pathfinder.
Si può rendere più personale l’esperienza di Pathfinder: Wright of the Righteous anche nel combattimento, non solo per le tante possibilità di azioni da compiere in base alla composizione del proprio party, ma anche per la caratteristica di poter scegliere tra combattimento a turni e combattimento in tempo reale con pausa dinamica con la semplice pressione di un tasto.
Fattore Switch e cloud gaming
L’adattamento su console di Pathfinder: Wrath of the Righteous segue le logiche del gamepad, declinando ogni schermata alla pressione di tasti dedicati. Le funzioni dei tasti possono cambiare da menu a situazione di gioco, per questo motivo gli sviluppatori hanno ben pensato di mettere l’iconcina di ogni tasto sempre visibile in HUD per specificarne le funzioni.
Se tale mappatura dei tasti trova la sua perfezione nella modalità fissa di Nintendo Switch, si rivela invece piuttosto antipatica in modalità portatile, in quanto le dimensioni più contenute dello schermo ne rendono difficile la lettura di alcuni testi. Risulta inoltre strano che non siano integrate funzioni touch in un gioco che proviene da una dimensione PC in cui il mouse è molto presente, relegando quindi a Switch lo stesso porting effettuato su altre console.
Per quel che riguarda il cloud gaming si è trattata della mia prima volta assoluta, e devo dire di essermici trovato molto bene. Il videogioco si aggancia a uno dei server dedicati per poter portare in streaming i contenuti su schermo, dopodiché diventa possibile giocare il titolo dopo un lungo caricamento.
Nelle mie ore di gioco non ho riscontrato alcun problema, ma è bene far notare che tale tecnologia funziona alla perfezione esclusivamente se in possesso di una linea internet stabile, meglio ancora se disponete di un cavo ethernet a cui collegare la console. Per un’esperienza efficace, deve essere stabile anche il server a cui ci si collega, altrimenti si può incorrere in immagini molto pixellate e lag.
Immersione portatile a patto di avere una buona connessione
Pathfinder: Wrath of the Righteous è un CRPG eccellente come confermato dai premi vinti negli scorsi anni, che fa dei suoi punti di forza la narrazione epica e il legame saldo col GDR cartaceo Pathfinder. Al centro di tali sistemi di gioco c’è il giocatore che può personalizzare la sua esperienza con la sua fantasia, le sue scelte e la sua fortuna.
Avere un CRPG di spessore ricco di contenuti su una console ibrida come Nintendo Switch è un miracolo possibile sia all’ottimo funzionamento del cloud gaming, sia alle capriole fatte da Owlcat Games e META Publishing nel portare il gioco sulla console ibrida. Pathfinder: Wrath of the Righteous – Cloud Version è disponibile nella sua Enhanced Edition sul Nintendo eShop al prezzo base di 49.99€, comprensivo di photo mode, nuovi percorsi narrativi e tutti i DLC gratuiti usciti finora.
Nel caso non sappiate se la vostra linea riesca a sostenere i servizi cloud di Nintendo, sappiate che potete rimborsare il titolo entro 14 giorni dall’acquisto se il tempo di gioco non ha superato le 2 ore.
Voto: 8
Ogni scelta ha conseguenze
Un cast di personaggi sfaccettati
Doppiaggio inglese efficace
Atmosfera epica del GDR Pathfinder
Cloud gaming performante
Animazioni legnose
Richiede una buona conoscenza dell’inglese
Scritte troppo piccole in modalità portable
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